Prosegue la settimana indimenticabile di Daria Kasatkina, capace di annullare tre match point alla numero tre del mondo Garbiñe Muguruza, per poi rifilarle un impietoso 6-1 nel terzo set. Già al secondo turno ha riservato lo stesso trattamento a Johanna Konta, alla quale ne ha annullati due sempre nel tie-break del secondo set. Dasha, 20 anni – più giovane semifinalista a Dubai dal Victoria Azarenka nel 2010 – è certa lunedì di fare il suo debutto tra le prime venti giocatrici WTA, già a un passo dalla prima giocatrice russa in classifica, che per ora resta Kuznetsova. Domani sarà opposta alla campionessa in carica Elina Svitolina, che ha avuto la meglio con un 6-3 periodico di una spenta e fallosa Angelique Kerber. La 24enne ucraina conduce per 2-0 nei precedenti.
SUPER-DASHA – C’è qualche inciampo già in uscita dai blocchi per Garbiñe, che salva quattro palle break nel gioco inaugurale, in cui concentra il peggio del suo primo parziale. Set che arriva a un bivio nella fase centrale e, come spesso accade, a passare per prima è la giocatrice con più esperienza. Così Kasatkina sul 2-2 30-30 spedisce largo un dritto in avanzamento e mette in rete la risposta, mentre la spagnola, nel game successivo, nella stessa situazione di punteggio infila un rovescio vincente e conquista il break. Stavolta non sortisce l’effetto sperato, come accaduto due giorni fa, il supporto psicologico di Philippe Dehaes (coach di Daria) e Muguruza si porta a casa con sicurezza la prima frazione. All’interno di 37 minuti ad alta intensità, hanno fatto la differenza quei pochi minuti in cui la russa ha provato a variare il gioco con traiettorie più lavorate, sulle quali la numero due del seeding non ha esitato a lasciare andare il braccio.
Il secondo set si infiamma nel settimo game, ma allo stesso tempo si infittiscono gli errori. Garbiñe mette il naso avanti, ma poi restituisce il favore subito dopo in un game di battuta da dimenticare. Il copione è identico nei due game successivi: Kasatkina non tiene più lo scambio e Muguruza va a servire per il match sul 5-4. Sotto 15-40, l’iberica piazza due buone prime, ma a due punti dal match commette un doloroso doppio fallo, che consente alla russa di tornare in partita. Per vedere di nuovo qualche punto gradevole bisogna attendere il tie-break, senza dubbio uno dei più avvincenti della stagione. L’ex numero uno del mondo sale 3-0, ma poi Daria si trasforma in un muro e rimanda dall’altra parte ogni schiaffo della sua avversaria (emblematico lo scambio da 36 colpi che le dà il punto del 3-3). Dopo aver mancato due set point, la 20enne di Togliatti cancella tre palle match, di cui una con un dritto vincente e un’altra dopo uno scambio mozzafiato sull’8-9. Al quarto set point in favore della russa, Garbiñe va fuori giri per l’ennesima volta: si va al terzo.
Già dalle prime battute è evidente che la spagnola è in difficoltà. Le occasioni sprecate le hanno tolto quasi ogni energia, soprattutto a livello mentale. Perde otto punti in fila ritrovandosi in un attimo sotto 2-0. Lo scatto d’orgoglio nel terzo gioco sembra rimetterla in partita, ma la giovane russa è bravissima a tenere alta l’asticella da fondocampo, pur servendo piuttosto male. I colpi di Muguruza non hanno più la stessa potenza, eccetto qualche sporadico rovescio vincente, e aumentano anche i non forzati (saranno addirittura 60 a fine match). Un secondo break spiana la strada a Dasha, che dopo 2 ore e 33 minuti chiude il match e trova la terza finale in carriera, tutte in tornei di categoria Premier. Per vincere il secondo titolo servirà battere Elina Svitolina. Difficile, per matchup e stato di forma della campionessa in carica, ma a questo punto non impossibile: la tempra dimostrata questa settimana da Daria Kasatkina non le preclude nulla.
ANGIE, CHE È SUCCESSO?- Presentata come partita del giorno, Svitolina-Kerber ha regalato pochissime emozioni, oscurata forse dalla più coinvolgente sfida del pomeriggio. È stata ancora Svitolina a spuntarla, in due set come nella semifinale di un anno fa, centrando la quinta vittoria di fila negli scontri diretti contro Angie. La campionessa in carica non partiva tuttavia coi favori del pronostico, merito di una Kerber di nuovo in forma eccellente in questo 2018, che non aveva ancora concesso un set nel torneo. Il match odierno non è partito sul suo terreno preferito. I punti sono scappati troppo velocemente e non ha trovato il suo solito ritmo, così da commettere frequenti errori nel palleggio. Anche Svitolina non è da meno però: nei primi cinque giochi si registrano cinque break e si deve aspettare quasi mezz’ora per vedere una giocatrice tenere la battuta. Lo fa l’ucraina, che si porta sul 4-2 e facendo leva sui 24 errori non forzati della Kerber, vince il primo set senza esprimere un livello eccezionale.
L’insolita versione apatica della tedesca sparisce tutto d’un tratto, quando si ritrova 0-30 nel secondo gioco della seconda frazione. Tre vincenti di fila la tengono a galla e nel terzo game (dalla durata di undici minuti) si fa strada tra le bordate di Svitolina a suon di chum jetz per trovare il break, di sicuro il momento più alto della partita. L’idea che possa esserci lotta resta però tale. La numero uno del seeding (prima volta per Elina in un Premier) non abbassa la guardia e colpisce negli ultimi centimetri di campo per rimettere le cose a posto. Kerber prova a prendere in mano il gioco, ma la difesa di Svitolina funziona alla perfezione, tanto da assumere a tratti le caratteristiche della sua avversaria e trarne gli stessi risultati: punti da errori provocati. Il break nel sesto gioco porta l’ucraina a un passo dalla finale, inutile il disperato tentativo di Kerber di ribaltare l’esito del set in risposta. Oggi la sua prova non è stata all’altezza. Elina chiude in meno di 90 minuti e migliora il suo ottimo record negli Emirati (12-2). Proverà a difendere il titolo domani contro la fenomenale Kasatkina e a confermare anche il suo buonissimo feeling con le finali (10-2 finora).
Risultati:
D. Kasatkina b. [2] G. Muguruza 3-6 7-6(11) 6-1
[1] E. Svitolina b. [6] A. Kerber 6-3 6-3