Nadal riparte da un derby ad Acapulco, l'urna "scherza" Nando

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Nadal riparte da un derby ad Acapulco, l’urna “scherza” Nando

I tabelloni della week #9 ATP e WTA. Netto calo per Dubai che si regge solo su Dimitrov e Pouille, i migliori (e le donne) vanno ad Acapulco: Nishikori-Shapovalov al 1T

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La nona settimana di attività professionistica nel 2018, l’ultima del mese di febbraio, vede in programma quattro tornei. Tre nel circuito ATP – Dubai (500), Acapulco (500) e San Paolo (250) – e uno solo in quello WTA, sempre ad Acapulco (International) che ospita quindi un evento combined.

È la settimana che precede l’inizio del Sunshine Double (Indian Wells e Miami): tra i maschietti il parterre è nettamente migliore ad Acapulco, che accoglie ben sei top 10 – in testa Nadal – a differenza del ricco (quest’anno solo di montepremi) Dubai che si regge su Dimitrov e Pouille, finalista a Marsiglia e ancora in attesa di esordire in top 10. Fognini n.2 a San Paolo, nel torneo femminile di Acapulco si rivede Sloane Stephens.

Fuori dal circuito maggiore, qualità in campo anche a Indian Wells che apre i battenti una settimana prima quest’anno per ospitare il secondo e ultimo evento combined dell’Oracle Challenger Series. Challenger maschile, WTA 125K femminile: trovate ogni informazione QUI.

ATP 500 ACAPULCO (Abierto Mexicano Telcel, cemento, $1,642,795)

(clicca per ingrandire)

Si potrebbe dire che i soldi (gli Emiri mettono in palio un milione in più) fanno gola, ma la prossimità geografica con la California di Indian Wells di più. Acapulco quest’anno doppia nettamente Dubai quanto a qualità, portando in dote cinque top 10 regolarmente iscritti – Nadal, Zverev, Thiem, Anderson e del Potro – e un sesto ottenuto in extremis con una wild card, Jack Sock. Spazio anche alla linea verde con Chung, Rublev e Shapovalov, che esordirà in un primo turno pregno di interesse contro il nobile decaduto Nishikori.

Inutile sottolineare come l’attenzione sia tutta o quasi per Rafael Nadal, che torna in campo dopo essersi visto scippare la leadership del circuito dal suo rivale di sempre. E gli tocca pure difendere 300 punti. Lo spagnolo saggerà il generoso (di rimbalzi) cemento messicano contro il connazionale Feliciano Lopez. Poi, se il folle qualificato Bublik non combinerà scherzi alla wild card Kokkinakis, sarà sfida australiana al secondo turno. L’urna ha prodotto anche altri accoppiamenti interessanti: Rublev e Ferrer si ritroveranno dopo l’intensa sfida di Melbourne, ma soprattutto Verdasco e Schwartzman, con ancora nella memoria punteggio e scambi della finale di Rio de Janeiro, dovranno sfidarsi ancora. Un po’ come Atalanta e Juve. Il campione in carica Querrey? Due turni non complicati, poi ci sarebbe Nadal nella riedizione della finale 2017.

ATP 500 DUBAI (Dubai Duty Free Tennis Championships, cemento, $2,623,485)

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Decisamente maluccio Dubai. Senza il campione in carica Murray, perso Federer a pancia piena dopo il bottino di Rotterdam, la sola stella è Dimitrov. Pure mezza spenta, ultimamente, esordirà contro Jaziri. Nostalgica la wild card a Baghdatis (ma non va dimenticato che qui il cipriota ha fatto finale nel 2016), lungimirante quella a Tsitsipas, Ivashka si vede premiato da uno Special Exempt dopo la semifinale di Marsiglia. Ma quando l’unico altro top 20 è Lucas Pouille (esordio non banale contro il qualificato Gulbis) significa che qualcosa non ha funzionato nelle pubbliche relazioni degli Emiri. Gasquet, Herbert e Paire completano la solita, folta, pattuglia francese. L’Italia deve purtroppo rinunciare a Paolo Lorenzi, che si ritira prima dell’esordio contro Haase per un problema al piede sinistro; dopo la sconfitta di Travaglia nell’ultimo turno di qualificazione resta in tabellone il solo Thomas Fabbiano (opposto a Krajinovic, senza i favori del pronostico). Oltre a Pouille sarà in campo anche l’altro finalista di Marsiglia, Karen Khachanov, ma almeno l’urna di Dubai ha avuto il buon gusto di non farli incrociare subito: però al secondo turno sì, salvo sorprese. Qui l’humour è più british.

ATP 250 SAN PAOLO (Brasil Open, terra battuta, $516,205)

(clicca per ingrandire)

Il torneo meno nobile, l’unico su terra battuta, è italianamente presidiato da Fabio Fognini (seconda testa di serie, bye al primo turno e un qualificato al secondo) e Marco Cecchinato (anche lui esordirà contro un qualificato, l’austriaco Ofner). C’è il campione in carica Pablo Cuevas, terza testa di serie, mentre il primo della classe è Albert Ramos-Vinolas. Per il resto una distesa infinita di specialisti, per lo più spagnoli e sudamericani, con gli inserti francesi di Gael Monfils e Corentin Moutet, a cui hanno concesso una wild card meritata visti i recenti risultati. La seconda è andata al padrone di casa Thiago Monteiro, l’ultima a un altro Thiago, il sempre brasiliano Seyboth Wild (chi?). È nato nel 2000, in match professionistici ha giocato solo su terra e nel 2017 perlopiù Futures in Turchia (ne ha vinto anche uno); il perché di questa scelta geografica sfugge alla comprensione, nonostante il Wild Turkey sia un bourbon piuttosto apprezzato.

WTA INTERNATIONAL ACAPULCO (Abierto Mexican Telcel, cemento, $226,750)

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Bentornata, Sloane Stephens. La statunitense non si è più fatta vedere in campo dopo l’eliminazione dall’Australian Open per mano di Zhang, sebbene il suo riposo sia facilmente giustificabile: non con il recente servizio fotografico per Sports Illustrated, bensì con il magrissimo bottino di otto sconfitte e zero successi dopo il trionfo di Flushing Meadows. Il mese di stop dovrebbe aver rimesso a nuovo anche il suo ginocchio un po’ malconcio. Seconda favorita Kiki Mladenovic, massima esperta di risultati negativi in serie che sembra però esserne uscita grazie alla cura San Pietroburgo. Comincerà la sua campagna messicana con un derby (contro la qualificiata Amandine Hesse). Buone notizie per l’Italia che non aveva tenniste iscritte in tabellone ma può festeggiare la qualificazione di Jasmine Paolini, che al primo turno affronterà la quarta favorita Shuai Zhang. Interessanti le presenze di Gavrilova e Bencic, possibili avversarie ai quarti di finale. Occhio anche a Heather Watson che aveva cominciato benino il 2018.


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