Indian Wells: Dasha e Naomi, che bella prima volta

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Indian Wells: Dasha e Naomi, che bella prima volta

INDIAN WELLS – Kasatkina vince una battaglia con Venus, Osaka travolge Halep. Prima finale Premier Mandatory per loro, e primo confronto diretto

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Bencic, Kasatkina, Ostapenko, Osaka, Konjuh: le prospettive della generazione 1997 – Rileggi l’articolo del nostro AGF pubblicato in data 29 novembre 2016. Belinda Bencic, Daria Kasatkina, Jelena Ostapenko, Naomi Osaka, Ana Konjuh: confronti e possibilità di cinque talenti che stanno per compiere vent’anni

[20] D. Kasatkina b. [8] V. Williams 4-6 6-4 7-5 (da Indian Wells, Luca Baldissera)

 

Si dice spesso che nel tennis lo spettacolo migliore venga offerto dal cosiddetto “confronto di stili”. Quello andato in scena nella prima semifinale femminile a Indian Wells, tra la giovane russa Daria Kasatkina (20 anni, 19 WTA) e la veterana statunitense Venus Williams (37 anni, 8 WTA) è certamente stato un match tra tenniste diverse, che più diverse non si può, una sorta di scacchista prestata al tennis, qual è Daria, contro il prototipo delle picchiatrici moderne, ma piena di talento anche lei, ovvero la 7 volte campionessa Slam Venus. È il terzo confronto fra le due, una vittoria a testa, sono sempre state battaglie durissime (Auckland 2016, Kasatkina 6-3 al terzo, Wimbledon 2016, Williams 10-8 al terzo dopo oltre due ore e mezza). E stavolta, è una fantastica Kasatkina a spuntarla, dopo quasi tre ore di lotta serrata.

Fin dall’inizio Daria mette in mostra il suo repertorio di variazioni con la rotazione, di angoli intelligenti, di accelerazioni improvvise con il rovescio bimane in salto a seguito di palle velenose tirate profonde con lo slice. Ne consegue un vantaggio di 3-1, frutto di due break messi a segno contro uno concesso, e ci vuole tutta l’esperienza  – e diversi attacchi rischiosi – di Williams, uniti a qualche errore della russa, per arrivare al pareggio, e poi al sorpasso. 4-3, bella partita finora. Venus si rende perfettamente conto di dover evitare a tutti i costi di farsi risucchiare nella ragnatela delle geometrie di Daria, e picchiando a tutto braccio non appena ne ha la possibilità, strappa ancora la battuta all’avversaria, andando a servire per il set sul 5-3. Arriva la reazione di Kasatkina, che piazza una splendida palla corta fintata vincente, e grazie al successivo errore di Williams con il dritto si prende il contro-break. Ma poco dopo, è lei a commettere doppio fallo, offrendo un set-point all’avversaria, e un gratuito di dritto completa la frittata: 6-4 Venus, un parziale di 5 game a 1, brava la statunitense a non disunirsi e a continuare a fare il proprio gioco anche quando era in difficoltà. “Sai qual è la differenza tra te e lei? Che tu hai vent’anni, e lei 37. Falla lavorare per conquistare ogni punto, e non aspettarti nulla, vai a prenderteli i tuoi“, è il “coaching” di Philippe Dehaes per Kasatkina.

Nel secondo set, nuova partenza con break in  favore di Daria, che sembra aver assorbito bene la delusione, e realizza un paio di gran punti a rete con il taglio sotto la palla, è di nuovo 3-1 per lei. Williams deve salvarsi da due palle del doppio break, e del 4-1, e rimane in scia tenendo la battuta. Kasatkina è divertentissima da vedere, ma anche Venus, quando lascia andare le sue mazzate sia di dritto che di rovescio, a seguito del solito ottimo servizio, è uno spettacolo. Il pubblico apprezza, l’atmosfera nella frizzante serata californiana è piacevolissima, e per l’entusiasmo dei tifosi, Williams contro-brekka e raggiunge la giovane rivale sul 3-3. Ma stavolta Daria non ci sta, e con un gran gioco in risposta si riprende immediatamente il vantaggio. Arriva un game lottatissimo, da 22 punti, in cui Kasatkina annulla 5 palle break di cui due consecutive, e alla fine un errore di dritto di Venus manda la russa avanti 5-3. Si rivelerà la svolta del set, che Daria conquisterà poco dopo, 6-4. Si va al terzo, è una costante fra queste due giocatrici.

Nel parziale decisivo, è la volta di Williams partire in vantaggio, con un break al secondo game, poi tre brutti errori gratuiti, e una grande risposta di Kasatkina, le costano il turno di battuta. Sono passate 2 ore, che bella lotta, Daria tiene il servizio, e siamo 2-2. Ormai è battaglia punto a punto, Venus picchia e attacca, Daria manovra e piazza tocchi e smorzate di qualità. Si salva Williams da due palle break nel quinto game, da una nel settimo, ma tiene la testa nel punteggio. Sul 4-5, Venus va 0-30 sul servizio di Daria, a due punti dal successo, ma tocca alla russa salvarsi con bravura, e anche grazie ad alcune imprecisioni di Williams. Nell’undicesimo, però, un doppio fallo è fatale a Venus, e Kasatkina va a servire per il match in vantaggio 6-5. Non trema la giovane “Dasha”, come ama essere chiamata, e chiude 7-5, eliminando la quarta campionessa Slam in questo torneo (Stephens, Wozniacki, Kerber e ora Williams). La attende la finale più importante della carriera, contro Naomi Osaka, non hanno mai giocato prima. Che brava.

Che partita, non riesco a connettere, sarà la peggior conferenza di sempre!“, scherza Dasha a fine match. “Le palle corte in momenti decisivi? Non ci penso, è una cosa che viene istintiva. Davvero, ho incontrato il mio coach e mio fratello dopo la partita, non riuscivo a parlargli. Naomi sta vincendo? Eh, sta giocando benissimo, tira così forte, è una pericolosa. In campo, ho avuto tante emozioni. Sei davanti a una folla del genere, giochi contro una leggenda, per esempio, sei nel terzo set, in risposta, e pensi: potrebbe essere la notte più importante della mia vita“.

N. Osaka b. [1] S. Halep 6-3 6-0 (da Indian Wells, Vanni Gibertini)

Difficile per chiunque andare in campo dopo una partita palpitante e spettacolare come Kasatkina-Venus Williams, specialmente quando l’ora è ormai tarda, la temperatura è in rapida discesa sotto i 15 gradi e molti spettatori in tribuna si sono spostati al bar oppure hanno riguadagnato i parcheggi. All’inizio le due protagoniste ci provano, purtroppo però per dar vita ad una grande sfida è necessario avere due giocatrici in campo, ed in questa semifinale una è mancata all’appello: dopo essere andata subito in svantaggio nei primi game, Simona Halep ha iniziato a forzare colpo su colpo, incorrendo in una marea di errori gratuiti e diventando sempre più furiosa con la situazione tanto da arrivare all’autolesionismo.

Osaka vince il sorteggio e sceglie di servire, iniziando a martellare da fondo come suo solito. Le due ragazze si affrontano a viso aperto sin dal primo “15” spazzolando le righe in allegria. Halep cede il suo primo turno di battuta con un doppio fallo, ma lo riprende subito grazie a qualche errore di troppo di Osaka. La rumena fa di tutto per non lasciare l’iniziativa all’avversaria: rimane sempre vicino alla linea di fondo, apre spesso e volentieri il campo ma finisce per perdere il controllo dei colpi. Sul 3-3 il break decisivo, grazie ad un bell’attacco di Osaka e ad un errore di Halep. In 33 minuti il primo parziale finisce 6-3 per la giapponese in un match dall’andamento molto rapido.

Naomi Osaka – Indian Wells 2018 (foto via Twitter, @BNPPARIBASOPEN)

Il secondo set comincia esattamente come il primo: Simona che spinge a tavoletta ma fatica a tenere il controllo dei colpi e finisce per concedere il break in apertura con un doppio fallo. Sembra di vedere la Halep arrendevole di due anni fa che si lascia scappare le partite senza reagire. Sotto 6-3, 3-0 pesante, la rumena chiama il suo allenatore Darren Cahill che prova a darle la scossa: “Questa non sei tu, non è il tuo tennis. Resetta tutto, smetti di fare un errore dopo l’altro ed inizia a tenere le palle in campo. Puoi farcela. Cerca di attaccare la sua seconda ogni volta che puoi e quando sei nel palleggio da fondo, fai qualcosa di diverso”.

Tante belle parole, ma Simona è furibonda con se stessa e non riesce a calmarsi. “Non cerco giustificazioni, non sentivo la palla, lei era più pronta di me alla partita, è stata più forte, migliore di me. Non riuscivo a concentrarmi, sono uscita dal match, ho perso la concentrazione“, ammette una avvilita Halep a fine match.

Osaka dal canto suo è perfetta nell’assecondare l’autodistruzione della sua avversaria continuando a tenere alto il ritmo ed a creare occasioni per un errore di Halep. Le tante bandiere rumene presenti sugli spalti vengono riutilizzate come coperte per proteggersi dal freddo, ed il tifo che normalmente accompagna la n.1 del mondo in tutti i tornei non si sente più. Il secondo set corre via in un baleno e dopo soli 64 minuti Naomi Osaka può festeggiare la sua prima finale in un Premier Mandatory. “È andato davvero tutto bene, ho cercato di stare sempre attenta, in Australia contro di lei avevo sbagliato molto. Non ho voluto guardare a cosa succedeva dall’altra parte della rete, per non perdere concentrazione. La sensazione di essere arrivata in finale è quasi strana, in giro per il torneo non c’è quasi più nessuno, non ci sono abituata. La lezione di tweener con Dasha? Eh non so se sono migliorata, non credo che ne giocherei uno in partita. Forse rispetto a lei sono venuta fuori un poco più lentamente, lei era già testa di serie qui, ma in finale ce la metteremo tutta entrambe. Non so se questo è il mio torneo della svolta, non finché non sarà finito. Il mio senso dell’umorismo? Non so da dove mi arriva, i miei genitori non sono mica granché divertenti… credo di averlo preso da internet. A volte dico cose che io penso siano serie, e la gente si mette a ridere… sarà la mia faccia!“. Naomi, chi altri?

Risultati:

[20] D. Kasatkina b. [8] V. Williams 4-6 6-4 7-5
N. Osaka b. [1] S. Halep 6-3 6-0

Podcast: Sunshine Drive 12 – Milos, Delpo, Dasha e Naomi

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WTA Miami: Giorgi salva se stessa e la giornata delle italiane. Paolini esce tra i rimpianti

Camila ha bisogno di tre ore e mezza (match più lungo della stagione WTA) per superare Kanepi. Jasmine va vicina al 4-1 nel parziale decisivo contro Bjorklund e poi si fa rimontare

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Camila Giorgi - Australian Open 2023 (Twittter @Federtennis)
Camila Giorgi - Australian Open 2023 (Twittter @Federtennis)

Si è conclusa con una nota positiva una giornata complicata per le tenniste azzurre nel day 1 del Miami Open by Itaù. Dopo la sconfitta di Cocciaretto e quella di Paolini, che ha sprecato un set di vantaggio e diverse altre occasioni (su tutte la doppia opportunità di salire sul 4-1 nel parziale decisivo) nel match contro la qualificata Mirjam Bjorklund, è arrivata quantomeno la soffertissima vittoria di Giorgi che ha avuto la meglio di Kanepi dopo tre set (tutti finiti al tie-break) e 3 ore e 37 minuti di gioco: si tratta del record di durata della stagione WTA. Il match tra la marchigiana e l’estone ha assunto i tratti dello psicodramma quando Camila si è fatta rimontare dal 5-0 nel parziale decisivo per colpa soprattutto dei doppi falli (5 nei due game in cui ha servito per chiudere l’incontro e 14 totali). L’azzurra ha comunque ritrovato la lucidità nell’ultimo tie-break e ha così ottenuto la seconda vittoria in carriera a Miami (la prima risale al 2015) dove aveva perso al match d’esordio in sei occasioni su sette. Al prossimo turno per lei ci sarà Vika Azarenka, battuta già due volte (nel 2014 e nel ’18).

Bjorklund, invece, superando Paolini, ha ottenuto la prima affermazionein un 1000 al primo tentativo, confermandosi bestia nera per le nostre portacolori: ora sono 13 le sue vittorie contro giocatrici italiane a fronte di sole tre sconfitte. Questo è inoltre il suo settimo successo contro una top 100. Per Jasmine si tratta invece della terza eliminazione consecutiva al primo turno dopo quelle di Dubai e di Indian Wells.

C. Giorgi b. K. Kanepi 7-6 (4) 6-7 (4) 7-6 (4)

 

Primo set – Giorgi si complica la vita ma il tie-break è suo

L’inizio del match di Giorgi è fulminante: l’azzurra serve benissimo concedendo un solo punto nei primi due turni di battuta e brekka Kanepi alla prima occasione utile approfittando di due doppi falli dell’avversaria. Camila ha l’occasione per ipotecare il set già nel quarto game, ma l’estone si salva dopo aver annullato tre palle break. L’azzurra viaggia spedita al servizio, almeno fino al 4-2 quando la sua percentuale di prime in campo si abbassa repentinamente (scendendo ben al di sotto del 50%). Fortunatamente, però, la seconda non le crea troppi problemi e il numero di doppi falli rimane contenuto. Le difficoltà con la prima di servizio continuano anche sul 5-3, ma Camila arriva comunque a un punto dal primo parziale: qui, però, commette un grave errore colpendo un dritto senza appoggiare bene i piedi sul campo. Kanepi, allora, non si fa pregare e picchiando con il rovescio da fondocampo rientra nel set. Sul 6-5 Giorgi ha un’altra occasione per chiudere: l’esito è però uguale a quello del primo set point. Nel tie-break la giocatrice estone si porta in un amen sul 3-0, ma la marchigiana rimane lucida e poi sono due doppi falli dell’avversaria e un nastro fortunoso a portarla avanti: il terzo set point, dopo un’ora un quarto di gioco, è quello buono.

Secondo set – Ancora tie-break ma questa volta Kanepi è perfetta

La prima a servire, dopo un lungo toilet break di Giorgi, è Kanepi: sembra un game interlocutore con Kaia avanti 30-0, ma a Camila basta poco per rimettersi in corsa e arrivare alla palla break. Sulla prima la numero 57 del mondo si salva con l’ace, ma sulla seconda l’azzurra entra nello scambio e sfonda con il dritto. I game tranquilli si succedono fino al 3-2 quando l’estone torna a fare paura in risposta: Giorgi, però, è brava (ace sporco sulla prima palla break) e fortunata (rovescio che sembrava destinato a rete ma che supera il nastro dopo avergli dato un bacino) e resta in vantaggio. Sul 4-3, invece, Camila è incosciente perché in due momenti delicati tira la seconda come fosse una prima: sul 30-30 trova l’ace, mentre sulla parità il doppio fallo. Purtroppo non è nemmeno il solo del game: ne arriva infatti un altro più doloroso (e più sfortunato per via del tocco beffardo del nastro) sulla seconda palla break per Kanepi. Come nel primo parziale c’è quindi da soffrire fino in fondo. Anche perché sul 6-5 per Kaia, la marchigiana deve annullare un set point dopo aver sprecato un vantaggio di 40-15 per guadagnarsi il tie-break. Il livello si alza rispetto a quello del primo, e in particolare è l’estone a giocare bene: la numero 57 del mondo è impeccabile al servizio e, dopo aver ricevuto in dono da Camila il mini-break, si prende il set con una risposta di rovescio che lascia ferma l’azzurra.

Terzo set – Camila scappa via subito ma soffre fino all’ultimo

L’inizio del parziale conclusivo è un film già visto: anche in questo caso, infatti, Kanepi si fa brekkare immediatamente. E lo fa sbagliando tutto il possibile anche di più: due dritti e un rovescio sparacchiati oltre la linea di fondocampo e un doppio fallo danno il vantaggio all’azzurra, senza che quest’ultima metta a segno colpi vincenti. La grande differenza tra i primi due set e questo sta però tutta nel quarto game: finalmente Giorgi riesce infatti ad allungare in modo deciso conquistando il secondo break. In realtà è più Kaia a consegnarsi all’avversaria: l’estone è palesemente a corto di energie e non riesce più a trovare il campo con il dritto, giocato praticamente da ferma. Camila sale così sul 4-0 e poi si porta a un passo dalla chiusura dopo aver tenuto agevolmente il servizio.

Senza il brivido finale, però, non sarebbe un match in linea con la storia della 31enne di origini argentine: il game del 5-1 e poi quello del 5-3 sono da vietare ai giovani di qualsiasi scuola tennis. Giorgi cade infatti nell’incubo dei doppi falli (5 in questi due turni) e fa così rientrare in partita l’avversaria che ha il merito di non regalare nulla in questi due giochi. A rimonta quasi completata, però, l’estone torna a commettere gratuiti figli della stanchezza e concede così un match point ma nemmeno questa è la volta buona: si va avanti. Sul 5-5 Camila interrompe quantomeno la striscia negativa e si assicura il tie-break che comunque non riesce a evitare. Il primo mini-break è dell’azzurra che vince un bel braccio di ferro sulla diagonale di dritto. Quasi incredibilmente, Giorgi amministra il vantaggio senza sbavature e riesce finalmente a porre fine a un match estenuante.

[Q] M. Bjorklund b. J. Paolini 4-6 6-4 6-4

Primo set – Paolini in controllo ma chiude con il brivido

Prima palla break per Paolini che prende subito il vantaggio su Bjorklund: 2 giochi a 0. Tutto molto semplice fino ad ora per l’azzurra che tiene il turno di servizio successivo a 0 ed in soli 9 minuti va a sedersi avanti 3 a 0. Si sblocca ai vantaggi la svedese riuscendo a portare a casa finalmente il primo game: 3-1 Paolini. Entrambe tengono i turni di servizio successivi e Paolini sopra 5-2 va a rispondere per provare a portare a casa il primo set. Ma la numero 149 del mondo non è ancora pronta ad arrendersi e tiene il servizio per accorciare le distanze: 5-3 Paolini che ora può servire per il primo set. Arrivano però le prime due palle del contro break a favore della svedese.

Paolini annulla la prima con un dritto al volo da manuale, e la seconda con un altro dritto vincente. Il nastro protagonista di questo game non aiuta l’azzurra che deve annullare una terza palla del contro-break. Questa volta però la tensione non da scampo a Paolini che commette un fatale doppio fallo e va sedersi sopra 5-4. Ma poco dopo Bjorklund restituisce il favore all’italiana e le regala due palle break, ovvero due set point. Paolini sbaglia la prima ma con grande coraggio porta a casa la seconda: 6-4.

Secondo set – Fuga Bjorklund: Jasmine si ferma a un passo dalla rimonta

Le difficoltà palesate da Jasmine in battuta nella parte finale del primo set si ripresentano anche in avvio di secondo: la svedese trova il giusto timing in risposta e riesce così a entrare bene nello scambio. Dall’altro lato, l’azzurra è meno solida rispetto alla prima mezz’ora di gioco e Bjorklund, che invece ora sbaglia molto poco, ne approfitta per iniziare il parziale con il break. Il momento complicato di Paolini non si esaurisce qui perché anche nel turno di battuta successivo, sul 2-0 per la numero 149 del mondo, abbondano le palle break. La giocatrice di Stoccolma si porta infatti sullo 0-40 ancora grazie a una serie di risposte incisive. Jasmine reagisce annullandole tutte ma poi sulla parità Mirjam effettua un paio di recuperi quasi impensabili e, sulla quinta palla break, la toscana non ha la calma di scambiare e spedisce in rete una palla corta di rovescio. Sulle ali dell’entusiasmo, la svedese domina i suoi turni di servizio contando su un grande feeling con il dritto.

Bjorklund arriva così a servire per il set sul 5-2. La tensione, per lei che è all’esordio in un main draw di un torneo 1000, si fa sentire e Jasmine se ne accorge: l’azzurra spinge sul rovescio dell’avversaria e raccoglie i frutti di questa strategia penetrando poi dall’altro lato. Uno dei due break di svantaggio è così recuperato, ma la svedese ha una seconda opportunità per portare la partita al terzo sul 5-4. Il braccio di Mirjam trema ancora, mentre Jasmin combatte punto su punto e si guadagna l’opportunità per riportare in equilibrio il set. Qui Bjorklund trova il soccorso del servizio e nei due punti successivi mette da parte la tensione pescando due vincenti imprendibili prima con il rovescio e poi con il dritto che le valgono e le fanno meritare il parziale.

Terzo set – Paolini spreca un break di vantaggio. Bjorklund ne ha di più nello sprint finale

Paolini inizia il set conclusivo con il piede giusto tenendo un turno di servizio tanto cruciale quanto complicato: l’azzurra, infatti, tiene alto il ritmo ma la svedese sembra ormai reggerlo nella maggior parte delle occasioni. Questa impressione si conferma anche sull’1-1 con Jasmine che spesso fatica a leggere la direzione del dritto dell’avversaria. Con caparbietà, però, la toscana resta lì e annulla una palla break con un servizio vincente. Da qui Jasmine trova le energie per riprendere in mano il controllo degli scambi e, con grande intensità combinata alla regolarità, si va a prendere di forza il break. Sembra la svolta decisiva del match anche perché la nostra portacolori ha due occasioni per salire sul 4-1: proprio nel momento di consolidare il vantaggio, però, Paolini perde completamente le misure del campo con il dritto in uscita dal servizio. Bjorklund, costantemente incitata dal fidanzato e a tratti anche coach Shapovalov, viene così rivitalizzata dagli errori di Jasmine e ritrova il coraggio per essere aggressiva in risposta: il set torna quindi in equilibrio.

L’italiana sembra comunque avere il controllo della partita e infatti costruisce bene i punti. A mancarle è però la mazzata definitiva. Oltretutto, quando la svedese si trova con le spalle al muro, dal suo cilindro esce sempre fuori un colpo imprendibile, come quando pesca l’ace sulla palla break nell’ottavo game. Dopo l’ennesima occasione non colta, allora, tocca a Mirjam avere l’opportunità per brekkare e un dritto in corsa spedito a rete da Jasmine manda la giocatrice di Stoccolma a servire per il match. La toscana è a corto di energie e infatti è piuttosto passiva in risposta, ma il discorso vale anche per Bjorklund. Paolini ha così due chance per rimandare la fine dell’incontro ma è nuovamente troppo attendista in entrambe le occasioni. Con coraggio, invece, la svedese arriva a match point: il primo è annullato da Jasmine con un dritto vincente dopo un scambio estenuante, mentre sul secondo l’azzurra deve cedere al pressing continuo dell’avversaria. Termina così il torneo di Paolini dopo un primo turno da oltre due ore e venti di gioco che non può non lasciare l’amaro in bocca. Prossima avversaria di Bjorklund sarà Ostapenko.

(con la collaborazione di Margherita Sciaulino)

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WTA Miami: vincono Begu e Mertens, Marino elimina Putintseva

Prima giornata molto tranquilla in Florida, pochi scossoni al tabellone

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Prima giornata di incontri del Miami Open e primi verdetti. La giapponese Nao Hibino, proveniente dalle qualificazioni, ha sconfitto in due set (6-3 6-3) la montenegrina Danka Kovinic in 1 h e 12′ di gioco. Una partita in controllo quella giocata dalla Hibino che ha mantenuto costantemente alta la percentuale con la prima palla di servizio (83%). Nel primo set ci sono stati diversi break, sei in tutto, ma quello decisivo lo piazza la giapponese nel nono game che chiude il primo set. Nella ripresa la musica non cambia: Hibino breakka due volte, nel secondo e nell’ottavo gioco, per assicurarsi l’approdo al secondo turno.

Vittoria anche per la romena Irina-Camelia Begu, 6-2 7-5, contro la diciassettenne filippina Alexandra Eala, presente in tabellone grazie ad una wild-card. Dopo un primo set a senso unico, dove nonostante il break iniziale Eala racimola solamente due game, la filippina si riprende nel secondo set. La diciassettenne infatti riesce a strappare il servizio per ben tre volte a Begu che però risponde sempre. La maggior esperienza alla fine premia la romena – in modo particolare nel nono game, molto tirato- che infila il break decisivo sul 5-6 per poi chiudere nel gioco successivo al primo match point utile.

Vittorie nette per Elise Mertens (6-1 6-4 all’americana Parks) e la canadese Rebecca Marino, quest’ultima ha eliminato Yulia Putintseva (7-6 6-2)

 

Il tabellone aggiornato con tutti i risultati

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WTA Miami: continua la maledizione del primo turno per Elisabetta Cocciaretto. Si arrende in due set a Kostyuk

L’azzurra non sfrutta nemmeno una palla break e si arrende ad una solida Marta Kostyuk. L’ucraina troverà la russa Potapova al secondo turno

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Elisabetta Cocciaretto - Indian Wells 2023 (foto Ubitennis)

M. Kostyuk b. E. Cocciaretto 6-3 6-2

Come a Indian Wells, il torneo Miami Open di Elisabetta Cocciaretto si ferma subito al primo turno dopo aver perso contro Marta Kostyuk 6-3 6-2. Speravamo di vederla tornare nella usa forma migliore, quella che all’inizio del 2023 ci ha fatto credere che questo sarebbe stato il suo anno. Invece, l’italiana numero 49 del mondo ha fatto di nuovo troppa fatica in quello che è stato il primo confronto con la 20enne ucraina Kostyuk al Masters 1000 di Mami.

Un’avversaria molto ostica, numero 38 del ranking WTA, che oggi ha saputo gestire perfettamente i momenti difficili. Nonostante un primo set con qualche difficoltà a tenere i suoi turni di servizio, Kostyuk è riuscita a chiuderlo con l’84% dei punti con la prima di servizio, contro poco più del 30% di Cocciaretto. Nel secondo set invece l’ucraina è stata decisamente più incisiva e senza concedere neanche una palla break alla marchigiana, ha chiuso con estrema solidità in un’ora e 17 minuti un match meritatissimo ed in gran parte dominato. Al secondo turno l’aspetterà Anastasia Potapova.

 

Primo set

Apre Cocciaretto con un rovescio lungolinea splendido. Primi due game ai vantaggi ma alla fine entrambe portano a casa i rispettivi turni di servizio senza concedere palle break: 1 pari. Nel quarto gioco arrivano le due prime palle break del match a favore di Kostyuk guadagnate con personalità a rete. Il brutto errore dell’italiana in uscita dal servizio le costa caro: 3 giochi a 1 Kostyuk. Nonostante un game successivo complicato per l’ucraina, Cocciaretto non recupera lo svantaggio: 4-1. Dopo aver accorciato le distanze 4 giochi a 2, Cocciaretto va a prendersi le prime 3 palle break consecutive a suo favore. Ma senza tremare, Kostyuk le annulla tutte e tre in maniera quasi perfetta: vince a rete il terzo degli ultimi quattro punti consecutivi e va a sedersi avanti 5-2. L’ucraina serve per il primo set avanti 5 giochi a 3 e si guadagna subito 3 set point. Sbaglia il primo, ma il secondo è suo: 6-3 Kostyuk.

Secondo set

Chiude sul 40-30 la marchigiana un primo game importante per ritrovare fiducia: 1-0. Nel secondo game Cocciaretto sembra aver preso il comando degli scambi ma l’ucraina lotta e alla fine tiene il suo turno di servizio: 1 pari. Gli errori con la smash di Cocciaretto le stanno costando cari oggi, e Kostyuk si guadagna di nuovo due palle break. Ne basta una all’ucraina: 2-1. Tutto facile per la numero 38 del mondo nel game successivo: consolida il vantaggio avanti 3 a 1. Limita i danni Cocciaretto e accorcia le distanze portandosi sotto 3-2. Nel settimo gioco del set, l’italiana al servizio sotto 4 a 2 salva una palla break a favore di Kostyuk che aveva tutta l’aria di essere un match-point. Arriva un altro errore di Cocciaretto, e questa volta l’ucraina non sbaglia e si porta avanti 5 giochi a 2 per andare a servire per il match. Al primo match point chiude Marta Kostyuk 6-2 in un’ora e 17 minuti.

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