Giro di boa in Florida, giunti a metà della tappa di chiusura del Sunshine Double. Archiviate ormai le sconfitte di Federer e Djokovic, c’è da vivere il rush finale del torneo di Miami, secondo Masters 1000 stagionale, che adesso rimane privo di un favorito vero e proprio. Alla lenta e tradizionalmente claudicante (ri)avanzata di Juan Martin del Potro, vincitore del suo primo mille la scorsa settimana a Indian Wells, si contrappongono i giovani rampanti del circuito, che finalmente potrebbero dire la loro adesso che gli anziani brutti e cattivi sono tutti fuori da un evento importante.

Le nebbie degli albori della NextGen stanno via via diradandosi, lasciando intravedere quali potranno essere le rivalità del futuro, non per forza così remoto, confermando anche qualche primo sentore. Se Nick Kyrgios tiene i pensieri a freno è ancora da considerarsi il papabile dominatore, ma i suoi scatti di testa gli disegnano troppo spesso un gigantesco punto interrogativo da sopportare. Ben più centrato di lui sembra essere Sascha Zverev, che però stenta a confermarsi in questo inizio di stagione dopo il 2017 che lo ha definitivamente lanciato nel Gotha (due Masters 1000, partecipazione alle Finals, best ranking al numero 3); il tedeschino ha anche incassato una sonora ramanzina dal suo ormai ex coach Ferrero, che lo ha accusato di scarso professionismo, andando a dubitare proprio di quell’etica del lavoro che Zverev ha sempre professato e tutto sommato dimostrato. Sascha e Kyrgios si incontreranno in ottavi di finale a Miami, con l’australiano in vantaggio 3-2 nei precedenti, vinti sempre con un certo margine. La rivalità del futuro passa già per i primi step ad alti livelli, e si potrà seguire il tutto in streaming con NOW TV di SKY: l’abbonamento giornaliero permette di accedere a tutta la programmazione SKY.

All’orizzonte un altro quarto di finale piccante, con un coetaneo o giù di lì: ad attendere Kyrgios o Zverev ci sarà infatti il vincitore dell’altra sfida tra giovani, Shapovalov-Coric. Borna è già da tempo nel limbo della potenziale esplosione, nonostante scalpi importanti conquistati sin dagli esordi; i continui cambi di coach e un temperamento gli dal grilletto facile hanno forse impedito un vero assestamento nel tennis che conta, ma dallo scorso anno le cose sembrano essere cambiate. Il primo titolo nel 2017, e già la scorsa settimana con la semifinale di Indian Wells persa di un soffio con Federer, i segnali di ribalta stanno arrivando decisi. Non avrà mai un gioco spettacolare o coinvolgente, ma può candidarsi a protagonista, anche un po’ trascinatore quando la grinta lo carica il giusto. Shapovalov sarà invece per lungo tempo sul palco dei migliori, dietro solo ai due già citati: con il suo stile d’attacco, in un misto di classicismo e poca grazia, ha il carisma adatto per essere idolo delle folle, oltre a qualche spanna di talento in più rispetto al rivale, soprattutto dal lato del rovescio. Un solo precedente, in Davis a febbraio, vinto da Coric in tre set.

Occhio anche a Chung, seriamente. Dopo la semifinale non giocata in Australia, la prima in uno Slam, il coreano ha vinto quattro match a Indian Wells. A Miami ha ottime chance di arrivare in quarti, dato il suo ottavo con Sousa. Picchiatore, sì, ma tutt’altro che scontato, con una frustata di braccio fulminea, gambe da sciatore e anche variazioni concrete con il rovescio, Chung può fare a spallate con Shapovalov nel futuro del tennis. Difficilmente un leader incontrastato, ma un buon cavallo da corsa che si toglierà soddisfazioni, anche se non da gran premio.

Saranno i più esperti a dover contrastare la banda dei terribili: del Potro è carico dopo Indian Wells, ma il tabellone lo mette di fronte prima a Krajinovic in ottavi, poi in quarti contro Raonic o Chardy, per degli incontri-scazzottata che potrebbero fiaccarlo anche da un punto di vista mentale. Assieme a lui i vecchi volponi Cilic e Berdych, sempre poco considerati, forse, ma garanzia di tennis godibile e possibilità di vittoria finale. I riflettori, però, non sono su di loro.

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