Fed Cup
Fed Cup, Italia-Belgio 0-2: Paolini ed Errani ko, ora si fa dura
La n.2 italiana cede a Mertens in due set dopo aver sprecato tre set point nel secondo parziale. Sarita battuta in tre set da Van Uytvanck. Per l’azzurra problemi al servizio

Fed Cup, World Group Play-off
ITALIA-BELGIO 0-2
A. Van Uytvanck b. S. Errani 6-4 6-7(6) 6-2 (da Genova, Ruggero Canevazzi)
Una delle peggiori Sara Errani di sempre, come ci ha confermato Lea Pericoli al termine del match (“Non l’avevo mai vista così fuori forma e smarrita sul campo“, le parole definitive della Signora del tennis italiano), perde un match tecnicamente pessimo, a tratti inguardabile, che non fosse stata una sfida di Fed Cup delle azzurre sarebbe stato davvero difficile seguire fino alla fine. Alison Van Uytvanck ha giocato molto male, di fatto suicidandosi nel tie-break del secondo set, quando sul match-point del 6-5 ha infilato tre gratuiti pazzeschi. Dall’altra parte della rete, però, Sara Errani ha fatto anche peggio, pigra in uscita dal servizio e con 17 doppi falli francamente inaccettabili se servi a 110 Km/h. A questo punto, non resta che sperare in una totale resurrezione della trentunenne ravennate e in un exploit prima di Paolini e poi del doppio. Difficile anche solo da immaginare.
Si sfidano per la prima volta Sara Errani, n.91 WTA e Alison Van Uytvanck, n.50. Massima pressione sulla n.1 azzurra, chiamata dopo la sconfitta di Jasmine Paolini a tenere viva la sfida (senza i sue due punti, diventerebbe impensabile tornare nel World Group). Il pubblico di Genova è ancora agguerrito, ma la città non ha risposto a questo grande appuntamento come le ragazze di Tathiana Garbin avrebbero meritato: sono davvero parecchi i posti vuoti. Tra i privilegi della tribuna stampa, i posti all’ombra sono oro, perché verso le 16 abbiamo la sensazione che il caldo stia finalmente dando tregua, ma la coppia di sofferenti signori che si precipitano a occupare i seggiolini vuoti della press area ci suggerisce che non è affatto così.
Il primo set vede una buona partenza di Sara, che sale 2-1 e servizio, ma da lì in poi assistiamo a una partita orrida. Equilibrata, ma orrida. Qualche errore di troppo permette alla belga di recuperare il break, ma dal 3-2 Van Uytvanck il gioco lo vince sempre chi risponde, e non certo perché assistiamo a grandi risposte. Gli errori (ma sarebbe meglio dire orrori, senza esagerazione alcuna) la fanno da padrone, Alison sbaglia banalmente smash e dritti sopra la spalla, ma Sara inanella doppi falli e gratuiti a ripetizione, mostrandosi estremamente pigra in uscita dal servizio. Nel decimo gioco, l’ennesimo doppio errore al servizio e un dritto in rete consegnano il 6-4 alla n.50 del mondo. “Alla Coppa del Sindaco giocano meglio“, esclama sconsolato il vicino di sedia, che ha trovato riparo dal sole ma non dallo scoramento.
Il secondo set inizia con un’Errani, se possibile, ancora peggiore. Già è grave commettere così tanti doppi falli servendo piano come lei, ma la difficoltà dell’azzurra ad alzarsi correttamente la palla per battere rasenta l’imbarazzante. Sul 6-4 4-1, si sente solo l’entusiasta trentina di supporter belgi, al solito pittoreschi con le magliette tutte rosse e i panama tricolori nerigiallorossi. Anche su questo punto, il pubblico italiano non regge il confronto cromatico, essendo assente ogni significativa presenza azzurra. Mentre tutti si chiedono se sia la tennista in campo ora la stessa che 6 anni fa era in finale al Roland Garros, Sarita tira fuori l’orgoglio, trova finalmente profondità di colpi e indovina un parziale di 12 punti a 5 che le permette di raggiungere il 4 pari, complice uno sciagurato doppio fallo della Van Uytvanck sulla palla break del 4-2 30-40. Sul 5-4 Belgio, nonostante due doppi falli degni della peggior Camila Giorgi (ma anche una normale Camila ci servirebbe come il pane!), errori clamorosi e ripetuti della campionessa del WTA di Budapest ci tengono vivi e si arriva dopo 1 ora e 51 minuti al tie-break. Lì Sara indovina un gran rovescio lungo linea che la spedisce sul 5-2. I successivi 4 punti dell’avversaria suggeriscono la fine della contesa, ma incredibilmente la Van Uytvanck spara largo il punto del match-point e, non contenta, con altri due errori completa il suicidio.
Nel terzo set, il miglioramento di livello del match visto nel tie-break è già un lontano ricordo. Purtroppo, a sbagliare di più è ancora una volta Errani, che si ritrova sotto 5-2 complici non pochi vincenti dell’avversaria. Sul 4-2, l’azzurra ha richiesto un MTO per un problema alla gamba destra, che si rivela però ininfluente. Sul 30-0, la vincitrice del 125K di Indian Wells trova due bei punti, ma poi al secondo match-point un corpo a corpo a rete consegna il 2-0 al Belgio. Non ci resta che sperare in un miracolo domani.
LE PAROLE DI ERRANI E GARBIN IN CONFERENZA STAMPA
Prima che inizino le domande, il capitano esordisce difendendo la sua n.1: “Sara è una grande giocatrice che oggi ha avuto molte difficoltà, ma non ha mollato niente, lottando fino all’ultimo punto. Quando arrivano queste giornate, fai vedere il tuo valore se non ti rassegni e fai di tutto per vincere lo stesso. Ha dimostrato grande resilienza e dato un grande esempio alle più giovani. Grazie Sara”. È invece terrea la Errani, occhio spento a fissare il vuoto, con addosso tutta la delusione per la brutta sconfitta. “In vista del match di domani con la Mertens, proverò a resettare tutto, non sarà semplice ma non ho nessuna intenzione di mollare ora. So che Jasmine (Paolini, nda) ha detto prima che ha grande fiducia sulle mie possibilità di vittoria contro la n.1 belga. Le mie compagne sono ragazze fantastiche, devo superare i problemi avuti oggi anche per loro”.
Noi di Ubitennis le chiediamo se ha accusato la pressione di dover necessariamente evitare il 2-0. “Per definire i problemi che ho avuto oggi, non è sufficiente la parola pressione. Ci sono meccanismi difficili che intervengono, ora è fondamentale andare avanti e pensare a domani”. Le viene fatta una domanda sulle difficoltà in battuta, ma qui la romagnola s’irrigidisce e si chiude di colpo: “Non ho la minima intenzione di parlare del mio servizio”. Evidentemente la n.91 del mondo è stanca di dover rispondere da sempre ai problemi che accusa alla battuta: atteggiamento comprensibilissimo, ma la domanda era assolutamente corretta perché oggi erano evidenti le difficoltà anche nel lancio di palla (al punto che dopo ripetizioni continue ha rimediato un inevitabile warning per time violation).
L’unico aspetto positivo di Sara oggi risiede proprio nella voglia di lottare, anche coi giornalisti. Lo abbiamo visto dalla non risposta alla domanda sul servizio e anche quella, sarcastica, al “problema di taglie” che le azzurre potrebbero avere nell’affrontare giocatrici dal fisico più imponente: “Cercheremo di crescere durante la notte”, taglia corto Sara. Chiude la conferenza stampa Tathiana Garbin: “Dopo il secondo set Sara era riuscita a cambiare l’inerzia del match, ma poi è di nuovo girato per pochi punti, perchè la sua avversaria nel terzo è stata molto brava e coraggiosa nel prendersi grossi rischi e a trovare il campo”. Quanto tempo ci vorrà ancora perché Chiesa e Paolini possano giocare bene con continuità? “Jasmine sta facendo benissimo a giocare incontri di alto livello, accumulando esperienza, piuttosto che raggranellare punti in tornei meno importanti, poi è chiaro che deve imparare nei momenti importanti a gestire le emozioni in modo differente”.
E. Mertens b. J. Paolini 6-1 7-5 (da Genova, Pierre Consigliere)
Inizio difficile per Jasmine che inizia il suo match perdendo il servizio a 0. La forte belga Mertens consolida il vantaggio e concede 1 solo punto nel suo turno di battuta grazie a un doppio fallo. Il primo punto della Paolini arriva nel terzo game con un dritto vincente iniziando il game piu’ lungo del set con ben 12 punti in totale che consegna anche il primo game per l’azzurra. Mertens tuttavia tiene senza problemi il suo turno di battuta e s’invola poi sul 4-1 strappando il servizio alla giovane azzurra, nuovamente ai vantaggi . La belga centra il 5-1 con una brillante smorzata vincente e poi conquista il primo set brekkando la toscana, sfruttando il primo set point e concludendo lo stesso in 34 minuti. Troppa la differenza di palla soprattutto nel servizio e troppe conclusioni vincenti della belga.
Inizio del secondo set in cui Mertens, causa anche il sole perde inaspettatamente il suo servizio con due doppi falli ed un dritto in rete. Vantaggio azzurro, che Jasmine consolida tenendo la sua battuta vincendo ai vantaggi. Elise, sostenuta da un un bel gruppo di sostenitore del “Belgian Tennis Fans Club”, cambia la racchetta e rimacina vincenti tenendo a zero il suo turno di battuta e poi strappando il servizio a Jasmine e allunga sul 3-2 con un ace al centro a 161 Km. L’azzurra, al suo secondo incontro si singolare di Fed Cup quest’anno, non si perde d’animo e con un vincente riporta il match in parità. Il fatidico settimo game è fatale per la belga che commette un paio di inaspettati errori, dicasi sbracciate al volo sia di dritto sia di rovescio e concede il game. Jasmine però non riesce ad approfittare del regalo e concede il suo turno di battuta. La tennista toscana però non demorde e trova l’ennesimo break del set, 5-4 e si va a servire per il set. L’azzurra va sul 40-0 e si procura tre set point. Sui primi due brava Mertens, sul terzo Paolini mette fuori di un niente una volée di rovescio. La partita gira qui, Mertens strappa il servizio alla Paolini e poi tiene senza problemi il turno di battuta per il 6-5. Paolini quindi serve per rimanere nel match, salva due match ball, ma sul terzo si arrende alla forte avversaria nr. 17 del ranking WTA. Durata totale del match 1h 35′.
Fed Cup
Le Finals della Billie Jean King Cup 2022 si giocheranno a Glasgow
La nazionale azzurra di Tathiana Garbin sarà impegnata dall’8 al 13 novembre nella Emirates Arena scozzese che ospiterà anche un girone delle Finals di Coppa Davis

La ITF ha comunicato che la sede prescelta per le Finals della Billie Jean King Cup 2022 sarà Glasgow, con l’organizzazione della federazione britannica, la LTA. La fase finale della massima competizione a squadre del tennis femminile andrà in scena dall’8 al 13 novembre sul campo indoor della Emirates Arena, che a settembre ospiterà pure un girone delle Finals di Coppa Davis: sarà la quarta volta in quasi sessant’anni di storia (la prima edizione fu nel 1963) in cui la Gran Bretagna ospiterà le finali di questa competizione, originariamente chiamata Fed Cup. Ci sarà anche l’Italia della capitana Tathiana Garbin, grazie alla vittoria sulla Francia nel turno eliminatorio di aprile; le altre contendenti per il titolo di campionesse del mondo di tennis saranno le giocatrici di Gran Bretagna, il paese ospitante, Australia, Belgio, Canada, Cechia, Kazakistan, Polonia, Spagna, Slovacchia, Svizzera e USA. Il formato prevede quattro gironi da tre squadre, con le vincitrici di ogni girone che approderanno nelle semifinali. “La LTA ha presentato una candidatura molto consistente nel contesto di una gara molto competitiva – ha detto il presidente ITF, David Haggerty -. Hanno ospitato già con successo delle gare di Coppa Davis e non vediamo l’ora di portare la più grande competizione a squadre del tennis femminile davanti all’appassionato pubblico scozzese”.
Billie Jean King Cup
Coppa Davis e Billie Jean King Cup: ecco chi sostituirà Russia e Bielorussia
Walkover, bye, wild card e ripescaggi in un turbinio di emozioni regolamentari da cui sono scaturiti i nomi delle nazioni che beneficiano dell’esclusione delle squadre russe e bielorusse

Avevamo lasciato la Coppa Davis ai Qualifiers, i tie di qualificazione per il primo atto delle Finals, quello a gironi in programma a settembre. Come per la Billie Jean King Cup, i cui “preliminari” si disputeranno il 14-15 aprile, si poneva innanzitutto il problema di sostituire la nazione già ammessa alla fase finale in quanto campione in carica dopo la decisione da parte dell’ITF in seguito all’invasione dell’Ucraina. Nel 2021, infatti, entrambe le manifestazioni sono state vinte dalla Russian Tennis Federation, che sarebbe la Russia ma non si può dire per via della sanzione per il doping di Stato, per quanto il titolo vinto come RTF sia comunque finito insieme agli altri nella bacheca russa. Vediamo allora su quali criteri la Federazione Internazionale si è basata per decidere chi sostituirà le squadre escluse, quindi anche quelle bielorusse.
Per quanto riguarda la Billie Jean Cup, il Board dell’ITF conferma che il posto della RTF sarà preso dalla semifinalista con classifica più alta tra le due sconfitte nel 2021, vale a dire l’Australia. Gli aussie vantano infatti il primo posto del ranking, mentre gli Usa, battuti nell’altra semifinale, sono quarti. Come ovvia conseguenza, l’Australia non giocherà i Qualifiers del prossimo aprile, mentre la nazione avversaria, la Slovacchia, beneficerà di un bye e si ritrova anch’essa direttamente alle Finals. Un walkover anche per il Belgio che avrebbe dovuto giocarsi la qualificazione contro la Bielorussia.
Se qualcuno cantava le donne come “dolcemente complicate”, per i maschi la faccenda è inutilmente complicata. Anche in Coppa Davis, il posto della RTF alle Finals è preso dalla semifinalista 2021 meglio classificata, la Serbia, undicesima. In realtà, l’altra semifinalista – la Germania – è piazzata molto meglio, quinta, ma la squadra che a sorpresa ha schierato Sascha Zverev si è qualificata sul campo (del Brasile). Dunque, il diritto della Serbia alle Finals non deriva dall’essere l’unica candidata, bensì dal fatto che, delle due, è la semifinalista con ranking più alto una volta esclusa la Germania. Ma non finisce qui.
Già, perché alla squadra di Novak Djokovic e compagni era stata offerta una wild card, quindi a settembre sarebbe stata presente in ogni caso; così, però, si libera un invito che andrà a una delle 12 perdenti dei recenti tie di qualificazione. L’annuncio del nome della fortunata sarà dato a tempo debito.
Ricapitolando, nelle quattro sedi che ospiteranno i gironi e che non sappiamo quali saranno ma speriamo che una sia Casalecchio di Reno (da non confondere con Reno, Nevada), gareggeranno la Croazia finalista 2021, la semifinalista Serbia, l’invitata Gran Bretagna, le 12 vincitrici di inizio marzo (Argentina, Australia, Belgio, Corea, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Olanda, Spagna, Svezia, Stati Uniti) e, appunto, la wild card misteriosa. Metà di queste si guadagneranno la fase finale davvero finale di fine novembre in un posto che l’ITF rivelerà in seguito. Le cose, l’importante è spiegarle bene evitando gli anacoluti.
Per concludere, la Bielorussia avrebbe dovuto disputare i playoff del World Group I del 4-5 marzo; la nazione avversaria, il Messico, ha ricevuto un walkover e a settembre competerà nel WG I. Rimane il problema di assicurare che nei World Group I e II ci sia il numero corretto di squadre. Quindi, l’Uzbekistan gareggerà nel WG I in quanto miglior classificata tra le perdenti dei playoff, mentre la Cina e la Tailandia in forza del loro ranking giocheranno nel WG II nonostante la sconfitta nei relativi playoff.
Coppa Davis
La Federazione Tennis Ucraina chiede all’ITF l’espulsione delle federtennis russa e bielorussa
Così la lettera pubblicata su Facebook: “La Russia e la Bielorussia non solo non devono ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno devono partecipare a tornei”

Sono da poco iniziati i negoziati tra le delegazioni ucraina e russa, ma si combatte ancora, mentre sullo sfondo c’è lo spettro della minaccia nucleare evocato da Putin. E continuano anche le reazioni del mondo sportivo all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Al recente annuncio di Elina Svitolina che devolverà i suoi prossimi prize money per sostenere i propri connazionali, si aggiunge ora la Federazione Tennis Ucraina che pubblica sul proprio account Facebook la lettera indirizzata a David Haggerty e Ivo Kaderka, presidenti rispettivamente dell’ITF e di Tennis Europe. Nella lettera viene chiesto di espellere le federtennis russa e bielorussa dai due organismi. Ecco il testo indirizzato alla International Tennis Federation:
“La Federazione Tennis Ucraina esprime la sua richiesta per l’espulsione immediata della Federazione Tennis Russa e della Federazione Tennis Bielorussa dalla ITF.
Le ragioni non hanno probabilmente bisogno di essere spiegate, ma ecco alcuni fatti.
Il cinico e sanguinoso attacco senza precedenti di Russia e Bielorussia all’Ucraina è in atto da ormai quattro giorni. Civili stanno morendo, anche donne e bambini; l’infrastruttura civile sta crollando.
È una guerra su vasta scala che riporterà il nostro Paese indietro di decenni. Tutto questo sta accadendo nel centro geografico dell’Europa. Il mondo non vedeva niente di simile dalla Seconda Guerra Mondiale. È in corso una spietata guerra di annientamento.
La Russia e la Bielorussia non solo non hanno il diritto di ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno di partecipare in ogni torneo a squadre e individuale all’estero.
Il Consiglio direttivo della Federazione Tennis Ucraina spera in una Vostra forte posizione in considerazione di questa richiesta.”

Una richiesta assolutamente decisa, ma altrettanto comprensibile, quella della federtennis ucraina a firma del proprio presidente Sergiy Lagur. Lascia un po’ incerti il significato del passaggio sulla partecipazione ai tornei individuali, ma immaginiamo che, più che un’esclusione tout court dei tennisti di Russia e Bielorussia, si chieda di non mostrare bandiere e simboli di quelle due nazioni. In ogni caso, in attesa delle decisioni dei due organi interpellati, ricordiamo che restano fuori dalla loro competenza i tornei dello Slam, oltre naturalmente quelli dei circuiti ATP e WTA. Non dimentichiamo neanche le prese di posizione dei tennisti russi: da Daniil Medvedev ad Andrey Rublev, che già a Dubai ha avuto modo di pronunciarsi contro la guerra. Con loro si è espresso con gli stessi toni Karen Khachanov.
