Grande Raonic a Madrid, ora derby contro Shapovalov. Delpo facile

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Grande Raonic a Madrid, ora derby contro Shapovalov. Delpo facile

MADRID – Milos supera con merito Dimitrov in tre set. Denis esce bene dalla sfida con l’imprevedibile Paire. Tsitsipas cede alla distanza a un ottimo Donskoy. Grande Lajovic

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dal nostro inviato a Madrid

SHAPO BRILLANTE, TSITSI STANCO – In campo oggi due tra i giovani più promettenti del circuito ATP, Denis Shapovalov e Stefanos Tsitsipas. Il mancino canadese ha affrontato e battuto nell’Estadio 3 Benoit Paire, autore dell’eliminazione della testa di serie numero 15 Pouille. Come nel derby francese, Benoit ha giocato un match condito da tante soluzioni vincenti e spettacolari, ma nei momenti importanti ha commesso errori marchiani e diverse ingenuità tattiche. Il primo set è molto bello, entrambi si affrontano a viso aperto tirando a tutto braccio, come se non si fosse sulla terra battuta, il rovescio è il colpo migliore di tutti e due, ma anche con il dritto – meglio Shapovalov, chiaramente – hanno spinto alla grande. Paire brekka al nono gioco, va a servire per il set sul 5-4, ma si fa raggiungere e portare al tie-break. E nel momento decisivo, sul 5-5, si fa inchiodare da una bella risposta di dritto del canadese su un serve&volley senza senso. Denis ringrazia, spara un lungolinea di rovescio vincente, e incamera il primo parziale.

Nel secondo set, vengono fuori molti dei difetti che il talentuoso Shapovalov deve ancora limare per fare un salto di qualità decisivo, soprattutto la tendenza a esagerare tirando a duecento all’ora sulle righe con l’avversario magari totalmente fuori dal campo dall’altra parte. Ci vuole anche misura e controllo, e attenzione alle percentuali. Benoit sale 5-3 e servizio, regala il controbreak, ma poi viene a sua volta omaggiato da due dritti fuori dell’avversario, 6-4 e si va al terzo. Nel parziale decisivo, Denis riesce a mettere in campo, oltre alle sue predilette pallate a chiudere, anche quel minimo di attenzione strategica che gli permette di brekkare al quinto game, e portarsi il vantaggio fino in fondo, chiudendo il match 6-4. Nel complesso, buonissima prestazione. Attende agli ottavi il vincente tra Raonic e Dimitrov.

Nel frattempo, sul campo 6, Stefanos Tsitsipas affrontava il russo Evgeny Donskoy, in una partita che alla fine si è rivelata troppo dura prima tatticamente e alla fine fisicamente. Nel primo set, i turni di servizio di Donskoy sono un festival della palla break concessa e annullata, per 13 volte il giovane greco non riesce a trovare la zampata decisiva, alla fine, alla 14esima occasione, Stefanos chiude 7-5. Ma aver sprecato tante energie e opportunità (il conto finale delle palle break salvate da Donskoy sarà di ben 19 su 20) si rivelerà fatale per lui: continuano i problemi nei game di servizio per Evgeny, ma anche Tsitsipas comincia a scendere di rendimento, rischia anche lui di cedere la battuta in 4 circostanze, e nel nono game arriva il break che consentirà al russo di chiudere 6-4 con la battuta e andare al terzo. Stefanos inizia ad apparire stanco e meno lucido, in diversi momenti perde punti già fatti a causa di scelte sbagliate quali discese a rete con attacchi nell’angolo coperto dall’avversario, un paio di smash non chiusi, tentativi di drop-shot inopportuni. Nel set decisivo i giocatori al servizio comunque tengono bene, ma l’impressione, chiara anche dalla tribuna, è che Tsitsipas faccia sempre più fatica, lo vediamo più volte prendere tempo appoggiato ai teloni per rifiatare. Si arriva al tie-break, ma Donskoy, sempre ordinato e preciso con le sue trame da fondocampo, ha nettamente più benzina in corpo, e non ha difficoltà a chiudere l’incontro. Affronterà Alexander Zverev al secondo turno.

SPETTACOLO LAJOVIC – Un match d’altri tempi, quantomeno stilisticamente, ha fatto divertire moltissimo gli spettatori del campo 3 nel tardo pomeriggio di Madrid. Dusan Lajovic e Richard Gasquet si sono affrontati a viso aperto, tirando tutto, cercando angoli e aperture lungolinea, andando a rete, variando le rotazioni. Un vero e proprio confronto su terra classico, da anni 90, impreziosito da due dei rovesci a una mano migliori del circuito. Il serbo, apparso in formissima fino dal suo esordio vincente contro Karen Khachanov, ha martellato dall’inizio alla fine, ma anche dall’altra parte della rete Richard non è stato da meno. Pochissimi i punti che hanno fatto la differenza, giusta la conclusione al tie break dei due set giocati. Nessuno dei due ha mai strappato il servizio all’avversario, Lajovic non ha nemmeno mai offerto palla break, Gasquet ha annullato un match point con un ace centrale sul 4-5 nel secodo set. 34 vincenti per Dusan, 26 per Richard sono numeri importanti sulla terra battuta. Tie break entrambi vinti, anzi dominati, da Lajovic, con merito, a furia di vincenti da ogni parte del campo, ricordiamo un passante di rovescio tirato praticamente dall’orologio della Rolex, e un dritto in corsa (il set point del primo parziale) che ha fatto venire in mente Sampras. Bravo e basta, considerando anche il Gasquet di alto livello (due set a zero a Berdych nel primo turno) che affrontava. Attende agli ottavi il vincente tra Del Potro e Dzumhur.

DELPO PARTE CON IL PIEDE GIUSTO – Si conclude positivamente il ritorno di Juan Martin del Potro: senza dover spingere sull’acceleratore, ha controllato la partita dall’inizio alla fine, mostrando di non voler fare la comparsa nemmeno a Madrid. Il 29enne argentino non giocava una partita ufficiale da quel 30 marzo in cui a Miami, con la sconfitta in semifinale contro Isner, interruppe la sua magica striscia positiva di 15 vittorie consecutive, corrispondenti ai titoli dell’ATP 500 di Acapulco e del Masters 1000 di Indian Wells. Juan Martin viene accolto dal pubblico madrileno con lo stesso calore che in genere viene riservato a uno spagnolo. Anche lo speaker lo esalta come “uno dei tennisti più spettacolari al mondo”. E dire che Delpo qui, in sei partecipazioni, ha raggiunto solo due semifinali, nel 2009 e nel 2012. Quest’ultima rappresenta tra l’altro l’ultima raggiunta sulla terra dal gigante di Tandil, eppure, secondo molti, il numero 6 del mondo è l’unico credibile ostacolo al quinto titolo di Rafa Nadal nella Caja Magica.

L’esordio a Madrid contro Damir Dzumhur, 32 ATP, era da prendere con le molle per l’argentino: il 25enne bosniaco, prima di sconfiggere ieri Benneteau al primo turno, era reduce da una serie nera di quattro sconfitte. Tuttavia già quattro volte, nelle dodici occasioni che li aveva affrontati, Damir aveva sconfitto top ten e, nell’unico precedente con Del Potro, risalente all’anno scorso a Delray Beach, si era arreso solo al terzo set. Si inizia a palleggiare col tetto del Manolo Santana aperto, ma le brutte previsioni meteo per la serata fanno cambiare idea agli organizzatori: senza che venga interrotto il gioco, si procede a far passare la partita ad essere giocata indoor. Il numero 6 del mondo parte molto forte e in 25 minuti, sovrastando con la sua esplosività Dzumhurr, vola sul 5-1. A quel punto, forse credendo che la pratica relativa al primo set fosse già chiusa, un rilassamento dell’argentino consente al bosniaco di entrare in partita, recuperare un break e, sul 5-3 30-30, arrivare a due punti dal riaprire il parziale. Juan Martin però, con servizio e dritto, evita ogni pericolo e chiude il set in 36 minuti.

Ormai è nata una partita, anche piacevole, grazie alle caratteristiche molto diverse dei due tennisti in campo: da una parte della rete la potenza esplosiva dell’argentino; dall’altra, la capacità di muoversi benissimo nel campo del bosniaco, che con le sue caratteristiche inizia a strappare convinti applausi al pubblico madrileno. Un break dell’argentino nel gioco iniziale del secondo set condiziona l’esito del set: Dzhumur fa vedere perché un paio di mesi fa sia entrato nella top 30 e si accattiva la simpatia della folla, che vorrebbe vedere allungarsi la partita. Tuttavia il servizio e il dritto di Del Potro levano nuovamente le castagne dal fuoco all’argentino, come quando nel secondo game annulla due pericolose palle del controbreak. Il bosniaco arriva ai vantaggi anche nel sesto gioco, ma non ha più vere chances per riaprire l’incontro: anzi, nel corso del nono game annulla un match point con un servizio vincente. Quando, durante lo stesso gioco, arriva una seconda palla match per Del Potro, l’argentino non se la fa scappare, guadagnando così, con un duplice 6-3, dopo 1 ora e 21 minuti di partita, l’accesso agli ottavi. Affronterà un avversario per lui inedito Dusan Lajovic, 95 ATP, oggi vincitore su Gasquet.
(a cura di Ferruccio Roberti)

MILOS FA FUORI GRISHA – Il primo set è equilibrato, con Raonic più votato all’attacco e alle discese a rete anche nei game di risposta, e Dimitrov più manovriero, forte della sua ottima mobilità. Belli diversi scambi con passanti di ottima fattura del bulgaro, e drittoni a chiudere del canadese. Nel quinto game è Grigor a rischiare per primo, annullando tre palle break consecutive. Sul 5 pari ne arrivano altre due e la seconda è quella buona. Milos chiude senza esitare, il 7-5 è meritatissimo, solo 3 i punti persi al servizio in tutto il parziale per lui. L’impressione è che Raonic non tiri la prima palla sempre alla massima potenza possibile, ma scelga diverse volte la precisione, la profondità, e spesso le rotazioni esterne. La tattica sta funzionando alla grande. Nel secondo set, però, un attimo di distrazione, e un buon game in risposta di Dimitrov, gli costano la prima palla break del match, trasformata dal bulgaro che va in vantaggio. Bravo Dimitrov ad annullare due occasioni per l’avversario due game dopo, e a chiudere 6-3. Siamo a un terzo set che per come sono andate le cose finora sta stretto a Milos, onestamente. Nel parziale decisivo, è il canadese a dover salvare una palla break (la seconda affrontata nell’intero match) nel settimo game, ma sul 4-3 è lui a piazzare la zampata decisiva: una risposta incredibile, togliendosi la palla dalla faccia, gli va sulla riga, e due colpi dopo il dritto a chiudere lo manda a servire per il match, 5-3. Un minuto dopo, al primo match-point, il dritto esterno consegna a Raonic gli ottavi di finale contro Shapovalov.

ha collaborato Ferruccio Roberti

Risultati:

Primo turno

R. Haase b. H. Chung 6-2 6-0
F. Verdasco b. P. Lorenzi 7-5 6-4
[11] R. Bautista Agut b. J. Donaldson 6-7(3) 6-4 6-4
B. Coric b. [9] P. Carreno Busta 6-4 6-2
P. Cuevas b. [12] J. Sock 6-7(5) 6-4 6-0
L. Mayer b. [16] F. Fognini 6-3 6-4
R. Harrison b. [WC] G. Garcia-Lopez 6-4 7-6(7)
P. Kohlschreiber b. Y. Sugita 6-4 6-3
A. Ramos-Vinolas b. P. Gojowczyk 5-7 6-2 7-5
K. Edmund b. D. Medvedev 6-4 6-0
[Q] E. Donskoy b. [WC] S. Tsitsipas 5-7 6-4 7-6(3)
J.L. Struff b. [Q] M. Copil 6-4 6-4

Secondo turno

[4] J.M. del Potro b. D. Dzumhur 6-3 6-3
[Q] D. Lajovic b. R. Gasquet 7-6(1) 7-6(1)
D. Shapovalov b. B. Paire 7-6(5) 4-6 6-4
M. Raonic b. [3] G. Dimitrov 7-5 3-6 6-3

Il tabellone maschile 

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