Auger-Aliassime sogna Parigi: "Non sono un giocatore da Challenger"

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Auger-Aliassime sogna Parigi: “Non sono un giocatore da Challenger”

Intervista esclusiva con il giovane canadese Feliz Auger-Aliassime, durante il challenger di Francavilla. “Ormai l’età è solo un numero, io non ho fretta”

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Quest’anno grazie alle wild card ha già partecipato a tre eventi ATP, ma difficilmente in quei tornei Felix Auger-Aliassime avrà ricevuto tante attenzioni da parte del pubblico quante ne ha ricevute al Challenger di Francavilla. Dopo il forfait di Bolelli infatti è diventato lui la stella del torneo e la gente, forse sperando un giorno di potersi vantare di averlo visto giocare prima ancora che diventasse grande, lo seguiva ad ogni suo passo in cerca di foto, autografi o persino un polsino-ricordo. Quando gli abbiamo proposto di scambiare due chiacchiere lui è parso riluttante, salvo poi cambiare completamente espressione una volta resosi conto che si sarebbe trattato di una vera intervista.

Il canadese numero 188 è un classe 2000 e questo fa di lui il più giovane giocatore tra i primi 200 al mondo, ed è inevitabile che anche i tornei del circuito maggiore abbiano iniziato a considerarlo. “Non è mai facile passare da un torneo ATP a un Challenger. Certe volte grazie al mio ranking vengo invitato a grandi eventi come Montecarlo o Rotterdam, ma per salire in classifica e fare esperienza devo passare molto tempo in campo. Bisogna adattarsi per gestire questi alti e bassi”. I suoi risultati finora sono altalenanti: nel 2017 sono arrivati i primi due titoli a livello Challenger, mentre quest’anno le prime apparizioni nel circuito maggiore condite dalla prima vittoria ATP a Indian Wells contro il connazionale Pospisil. Lui comunque resta sereno e sa che l’età è dalla sua parte: “Quando sei giovane come lo sono io l’unica cosa che vuoi fare è salire nel ranking; io non mi considero un giocatore da Challenger ma è questa l’unica strada per crescere, è solo giocando tante partite che riesci a diventare un tennista ATP”.

Felix Auger Aliassime – Rotterdam 2018 (www.tennisimages.com)

Nonostante condivida la data di nascita con Roger Federer – 8 agosto, fatta eccezione per i 19 anni di differenza – Felix ha come idolo Nadal e come lo spagnolo ha un cruccio con lo Slam parigino: “In futuro sicuramente vorrei diventare numero 1 e vincere degli Slam. Il mio preferito è il Roland Garros“. Dovrà intanto aspettare anche soltanto per disputarlo: proprio in queste ore è arrivata la battuta d’arresto nel torneo di qualificazione per lo Slam parigino, contro Jaume Munar. Poco male, Felix ha tutto il tempo per rifarsi. I due Challenger conquistati sono infatti arrivati sulla terra, ma in questo caso non sembra una questione di superficie. Quando ero piccolo mi divertivo con mio padre a guardare i match di Parigi alla televisione e ho sempre sognato un giorno di giocare lì”. Ed è stato proprio il padre ad introdurre Felix a questo sport. Sam Aliassime, originario del Togo, è un maestro di tennis ed è stato il primo allenatore dei suoi due figli; oltre a Felix infatti, anche la 19enne Malika è una tennista sebbene al momento stia faticando nel complicato passaggio da junior a professionista. I tre sono cresciuti, insieme alla madre Marie Auger, a L’Ancienne-Lorette nel Quebec.

La prima volta che i giornali – prevalentemente francofoni – hanno iniziato a parlare di lui è stato nel 2015, quando a soli 14 anni divenne il più giovane tennista a superare le qualificazioni di un torneo Challenger e a vincere un match nel tabellone principale. Accadde proprio in Quebec, a Granby, e da allora i riflettori puntati sulla sua capigliatura riccioluta non hanno fatto che aumentare. Le aspettative tuttavia non gli hanno montato la testa né fatto tremare le gambe. “Certe volte vuoi dimostrare di poter giocare bene, di poter competere con i giocatori più forti, ma allo stesso tempo non devo mettermi troppa pressione addosso perché so di avere ancora tanto tempo davanti a me“.

Auger-Aliassime ha 17 anni, età nella quale è ancora tutto in divenire: “Io la vedo in questo modo: in giro ci sono ancora tennisti che vincono Slam oltre i 30 anni… ormai l’età è solo un numero. Al momento conosco il mio livello e voglio solamente migliorarmi ogni giorno. La mia giovane età inoltre non è un problema, anzi mi permette di stringere amicizie più facilmente con gli altri tennisti”. Felix vuole procedere a piccoli passi e “per la fine dell’anno mi piacerebbe essere tra i primi 100,” ma ad un adolescente non si può chiedere di lavorare troppo tralasciando la parte ricreativa, e per fortuna lui lo sa. “Sono uno che si diverte ancora tanto nel giocare a tennis e voglio che le cose restino così”. Ce lo auguriamo anche noi, per il suo presente ma soprattutto per il suo futuro.

Con la collaborazione di Francesca Marino

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