ITF Brescia: Grymalska e Samsonova, ecco l'Italia dell'Est

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ITF Brescia: Grymalska e Samsonova, ecco l’Italia dell’Est

Samsonova: “Non ho il passaporto italiano, è difficilissimo ottenerlo. Il mio sogno è giocare per la nazionale russa”. Deborah chiesa out contro Laura Siegemund

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L’Italia in evidenza, in queste prime giornate degli Internazionali femminili di Brescia, è un mix di culture e origini diverse, ma sempre con lo sguardo rivolto verso Est. Dalla Russia all’Ucraina, passando per la Polonia. La vittoria più importante della giornata di martedì nel 60 mila dollari del Forza e Costanza la ottiene Anastasia Grymalska, abruzzese nata a Kiev 27 anni fa, che partiva leggermente sfavorita secondo il ranking all’esordio nel main draw di fronte alla turca Ipek Soylu. L’azzurra ribalta il pronostico con l’aiuto della superficie e di un torneo che conosce bene, nel quale fu finalista nel 2013, sconfitta solo dalla svizzera Golubic. Così, grazie alla sua solidità e a un’ottima tenuta mentale, mette in crisi fin da subito una rivale troppo fallosa, travolta per 6-3 6-1 senza mai dare l’impressione di poter entrare davvero nel match. Pur parlando di qualificazioni, è altrettanto interessante poter assistere a una bella partita tra una russa che vive da sempre in Italia e una romana di origini polacche che tempo fa era una promessa del movimento. La spunta – regalandosi dunque il main draw – la 19enne Ludmilla Samsonova, che piega la 26enne Nastassja Burnett per 7-5 6-1 in un’ora e 16 minuti, ma che non può ancora dirsi italiana a tutti gli effetti nonostante abiti nel nostro Paese da quando aveva un anno.

“La bandierina tricolore accanto al mio nome c’è ancora – spiega ‘Luda’ – perché è rimasta da quando ero under 18. Ma non ho il passaporto italiano perché è davvero difficilissimo ottenerlo. La doppia cittadinanza mi servirebbe comunque, ma ho entrambi i genitori russi, in casa parliamo russo e il mio sogno da sempre è giocare per la Nazionale russa, dunque ci stiamo organizzando per cambiare ufficialmente bandiera anche nei tornei. Mi alleno a Roma coi fratelli Piccari dallo scorso settembre e con loro ho un ottimo feeling. Con Karin Knapp, inoltre, mi sono trovata benissimo ed è una grande risorsa, è bellissimo poter ascoltare i suoi consigli”. Una ragazza dall’enorme potenziale, Ludmilla, cresciuta a Sanremo prima di approdare nella Capitale. “Sto giocando bene e mi sento molto sicura, tanto fisicamente quanto mentalmente. Mi sto divertendo e anche questo ha il suo peso. Non mi aspettavo alla mia età di essere ancora numero 551, ma per ciò che è successo in passato è giusto così e devo solo continuare a lavorare. Ho smesso di pensare alla rincorsa nel ranking, cerco di migliorare qualcosa ogni giorno, così è più facile allenarsi. Nel 2015 volevo persino smettere, poi mi sono chiusa in camera per una settimana e, piano piano, ho capito che avevo scelto il tennis perché era la cosa che mi piaceva di più. Non c’era nient’altro che potessi fare nella vita. Il mio modello? Maria Sharapova, da sempre. L’unica da cui traggo ispirazione.

Tornando al main draw, niente da fare nel tardo pomeriggio per Deborah Chiesa, sconfitta da Laura Siegemund per 7-5 6-1. La tedesca, che prima del grave infortunio al ginocchio patito a metà dello scorso anno era stabilmente tra le top 30 WTA, ha controllato nel primo set sferrando l’accelerazione decisiva nel dodicesimo gioco, mentre ha trovato meno resistenza nel secondo parziale. Mercoledì si completa il primo turno del tabellone principale: si parte alle 11.30, sempre con ingresso gratuito.

Ufficio Stampa Internazionali femminili di Brescia

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