Giorgi: “Sorpresa? No, doveva accadere. Non seguo il tennis”

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Giorgi: “Sorpresa? No, doveva accadere. Non seguo il tennis”

LONDRA – Camila sulla vittoria contro Makarova e la sfida nei quarti con Serena Williams: “Sto giocando bene, penso a me stessa. Non sarà un’emozione speciale“

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da Londra, il nostro inviato

Camila Giorgi si presenta in conferenza stampa dopo la vittoria contro Ekaterina Makarova, che le ha permesso di centrare i suoi primi quarti di finale a livello Slam. All’azzurra viene data la soddisfazione della sala stampa più importante, per la prima volta in carriera. Intervista subito prima di Federer.

Come valuti la partita?
Penso sia stata una grande partita. Sono stata consistente. Con diversi buoni punti. Anche con qualche errore, ma io gioco così. Ma complessivamente è stata una partita molto buona, un buon livello.

Sei sorpresa che ci hai messo così tanto a andare così lontano in uno Slam?
No, non sono sorpresa. Lavoro per essere qui, è il frutto del lavoro svolto. Ho avuto 2-3 anni di problemi fisici. Ma ora finalmente sono a posto. E questi sono i risultati.

Come ti descriveresti come tennista e come persona?
Non lo so. Non mi piace parlare di me. Ma penso di essere una tennista aggressiva. Mi piace anche andare avanti e giocare di volo. Sì, a volte commetto errori, ma è il mio tennis.

Cosa significa per te essere a questo livello qui a Wimbledon?
Ho giocato alcune buone partite: penso sia solo questo.

In precedenza nella tua carriera i doppi falli sono stati un grosso problema. Sembra che tu l’abbia corretto. È qualcosa su cui hai lavorato duramente?
No, non penso che il mio servizio sia un problema. Non penso di dovermi preoccupare: è uno dei miei colpi migliori. Commetto doppi falli perché spingo tanto la seconda, quindi si commettono più errori di chi la gioca con prudenza. È il mio modo di giocare molto aggressivo, ma non lo cambierò. Cercherò di migliorarlo, non di cambiarlo.

A Wimbledon quest’anno stai giocando a tennis senza paura. Stiamo vedendo la vera Camila?
Sì.

Stai davvero attaccando la palla, andando spesso a rete. Ti senti a tuo agio sull’erba?
Sì. Sto giocando bene, direi dall’inizio dell’anno. Ma ora sono migliorata ancora rispetto ai primi mesi. Penso di aver fatto delle ottime partite, quindi spero di andare avanti.

Cosa ci dici del match contro Serena Williams, la tua prossima avversaria?
Mi concentrerò sul mio gioco. E vediamo. Come ho detto, sto giocando un ottimo tennis, quindi penso a me stessa e basta.

Cosa ti piace di più di Serena, e del suo modo di giocare?
Non la seguo particolarmente. In realtà non seguo il tennis. Ma penso che sarà una buona partita.

Tutti le prime dieci teste di serie sono fuori. Ci sono state tante sorprese. Pensi ci sia qualche ragione in particolare?
No. Non c’è motivo, nessun motivo particolare. Può succedere.

Se confronti il ​​tuo gioco di oggi con quello di cinque anni fa, quali sono le principali differenze?
Ero meno esperta. Ero una bambina. Ora è completamente diverso, ho giocato molte più partite. Penso di giocare meglio, ovviamente, perché ho più anni di tennis alle spalle.

Camila Giorgi – Wimbledon 2018 (foto Roberto Dell’Olivo)

Finite le domande in inglese, Camila ha risposto ancora alle domande dei giornalisti italiani.

Ora i quarti di finale contro Serena Williams. Come ti senti?
Contro Serena non sarà una emozione speciale. La conosco, so come gioca, ma non la seguo regolarmente.

In che senso non la segui?
Il tennis per me è un lavoro. Nell’orario di lavoro mi alleno, ma fuori dall’orario non seguo il tennis.

Ci sarà anche tuo papà?
Papà è già qui a Wimbledon.

Finalmente i quarti di finale in uno Slam. Sei sorpresa?
No, non sono sorpresa, ho lavorato per essere qui. Prima o poi doveva accadere. Negli ultimi due anni ho avuto tanti infortuni, problemi fisici. Quest’anno ho più continuità.

Cosa ti aspetti per domani? Temi l’emozione del Centre Court?
Contro Serena voglio fare una bella partita. Se sarà sul Centrale non farà differenza. Le dimensioni del campo sono uguali ovunque.

Come ti senti? È un periodo positivo della tua vita?
Sì, è un periodo positivo della mia vita. Non solo nel tennis. In campo si vedono i risultati del lavoro svolto. Ma è importante poter giocare con continuità.

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