Mondo Challenger: De Bakker risorge nel giardino di casa

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Mondo Challenger: De Bakker risorge nel giardino di casa

Dopo tre anni di digiuno arriva a Schevenigen l’undicesimo titolo per Thiemo. Primo hurrà per Ofner ad Astana. Klahn vince a Gatineau con vista sulla top 100. Sorpresa Galan a San Benedetto

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Schevenigen (Olanda, €64.000, terra) – [WC] T. De Bakker b. [1] Y. Maden 6-2 6-1

Top 40 nel  2010, prima che cronici problemi a spalla e schiena ne definissero un lungo declino, culminato con l’uscita dai primi 400 delle classifiche mondiali alla fine della stagione scorsa. Thiemo De Bakker è stato un buon tennista, sfortunato alquanto, ma la sorte (e la tigna) l’hanno parzialmente risarcito questa settimana affidandogli il trofeo di Schevenigen, graziosa località balneare dell’Aia, città natale di Thiemo, qui omaggiato di una wild card. Arriva dunque un titolo Challenger, attenzione, l’undicesimo in carriera, a tre anni di distanza dall’ultima esultanza, e il ranking, pur non entusiasmante al 238 ATP, torna a essere credibile. Proprio come De Bakker, costretto a rimontare per via un set a Pavlasek (seconda testa di serie, primo turno) e ad Alessandro Giannessi (quarti) prima di deflagrare nei due match decisivi, dominati contro Coppejans e Yannick Maden lasciando complessivamente otto giochi. Quello di Thiemo De Bakker è il decimo successo olandese al The Hague Open, a due anni di distanza dall’ultimo trionfo orange firmato da Robin Haase.

Astana (Kazakistan, $125.000, cemento) – [3] S. Ofner b. D. Brands 7-6(5) 6-3

Sebastian Ofner era assurto all’onore delle cronache a Church Road, giusto la scorsa estate, qualificandosi e spingendosi un po’ a sorpresa fino al terzo turno, con quello stile che proprio non sembrava programmato per i prati. Atteso a una qualche conferma, il tennista di Bruck An Der Mur aveva finora lasciato a desiderare: orrendo il suo 2018, bisogna dire, adornato fino alla scorsa settimana da due quarti Challenger appena e intristito da un bilancio vittorie-sconfitte molto negativo (13-22). Il buon Sebastian ha deciso di riprendersi tutto in un colpo trionfando nel torneo del Presidente kazako, dotato del più alto montepremi settimanale a dispetto di un tabellone così così, allettante abbinamento tipico dei tornei di secondo livello su cemento asiatico. Battuto in finale Daniel Brands, Ofner torna ad annusare la top 150 ATP: insieme all’attesissima futura star Jurij Rodionov, qui semifinalista e lui pure vincitore del primo Challenger in carriera da queste parti (Almaty, ma si giocava su terra), egli costituisce motivo di grande consolazione per il tennis austriaco, in un periodo di forma declinante per il leader Dominic Thiem.

Gatineau (Canada, $75.000, cemento) – [5] B. Klahn b. U. Humbert 6-3 7-6(5)

Vittoria dopo quattro anni di silenzio e dolori per Bradley Klahn, ex 63 ATP recentemente tornato a competere a livelli da top 100 tranquilla. Mancino e pestifero su questi campi, Klahn tra il 2015 e il 2016 ha subito uno stop lungo 21 mesi, che forse sarebbe meglio chiamare calvario, a causa di un’insidiosa operazione alla schiena, ma il carattere non gli manca di certo, e salirà ancora. In finale, Bradley ha sconfitto la sorpresa della settimana incarnata dal francese Ugo Humbert, mai spintosi fino a questi limiti nella sua giovane carriera, carnefice nei quarti di finale della top seed Polansky al termine di un match assurdo, in cui ha dovuto cancellare tre consecutivi match point nel rush finale del secondo set. Klahn si assesta alla 121 ATP, classifica consona ma ancora non del tutto soddisfacente. Tocca aspettarlo.

San Benedetto (Italia, €64.000, terra) – [8] D.E. Galan Riveros b. S. Gutierrez-Ferrol 6-2 3-6 6-2

Ofner non è stato il solo a vincere il primo torneo in carriera nella settimana appena trascorsa. Esordio tra i titolati anche per Daniel Elahi Galan Riveros, ventiduenne colombiano ora seduto sul proprio best ranking al 166 ATP. Galan, specialista della terra d’altura, ha sconfitto in finale il sorprendente Sergio Gutierrez-Ferrol, il quale, nel secondo turno, aveva arrestato inopinatamente la corsa di Gianluigi Quinzi. Italiani in chiaroscuro: dei dodici al via nel tabellone principale, solo Lorenzo Giustino si è spinto fino alle semifinali, venendo sconfitto dal futuro campione in carica. Galan, miglior colombiano nel ranking, è il primo giocatore del suo paese a trionfare nel circuito Challenger dal 2016.

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