9 agosto 1938. A Rockhampton, nel Queensland nasceva Rodney George Laver. Oggi, 9 agosto 2018, “Rod” compie 80 anni e il mondo del tennis si ferma un istante per ricordare uno dei giocatori più significativi della sua storia. Laver, tra i tanti traguardi che ha raggiunto nella sua carriera, è riuscito a compiere un’impresa che nessuno ha mai più ripetuto e che lui stesso considera quasi impossibile da battere. Nel 1962 e nel 1969 è riuscito a completare il Grande Slam, vincendo tutte e quattro le prove in calendario, prima e dopo la nascita dell’Era Open nel 1968. Mancino, di bassa statura, ma rapido negli spostamenti e capace di far male con qualunque colpo (da qui il soprannome The Rocket), Laver ha chiuso la carriera con undici titoli dello Slam di singolare in bacheca (cinque nell’era Open) e un numero vertiginoso di titoli vinti, di cui “solo” 52 riconosciuti dall’ATP.
Solo un giorno separa la data di nascita di Rod Laver da quella di Roger Federer, da ieri 37enne (celebrato a dovere da Laura Guidobaldi). Si è sprecato tanto inchiostro nel tentativo inutile di accostare i due miti della racchetta, soprattutto perché si considerano due epoche troppo diverse. Oltre al fato, che è quasi riuscito a far coincidere la loro data di nascita, la linfa del campione accomuna Rog e Rod, entrambi esemplari nella loro condotta e perfetti professionisti sul campo da tennis, capaci di stregare il pubblico con colpi magici. In tante occasioni Federer e Laver si sono incontrati. È noto l’episodio del 2006, quando Roger vinse il suo secondo Australian Open. Laver gli consegnò il trofeo e lo abbracciò, poco prima che le lacrime dello svizzero interrompessero il discorso del vincitore. Ma l’incontro del 2014 è ben più noto agli appassionati. La leggenda australiana con un completino anni Sessanta fa il suo ingresso nell’Arena di Melbourne, a lui dedicata, e palleggia con Federer: è l’unione di due periodi storici dello sport, un momento che rimarrà impresso nella storia del tennis.
‘Please welcome, on his own arena, Mr. Rod Laver’
Come i capitoli delle saghe Federer-Nadal, Nadal-Djokovic, Sampras-Agassi, Becker-Edberg o Borg-McEnroe, anche “The Rocket” ha avuto il suo alter-ego. Ken Rosewall, suo connazionale, nato quattro anni prima di lui, è stato il suo principale avversario fino al ritiro. Si contano almeno 164 partite tra Laver e Rosewall in quattordici anni di sfide (dal 1963 al 1977), con Laver in vantaggio 89-75, ma l’ATP considera validi solo venti incontri tra i due (bilancio sempre a favore del festeggiato di oggi, 13-7). È del 1972 il famoso incontro in finale a Dallas, vinto da Rosewall 4-6 6-0 6-3 6-7 7-6, un match considerato al pari della finale di Wimbledon 2008 tra Nadal e Federer, della finale dell’Australian Open 2012 tra Djokovic e Nadal e delle migliori partite della storia del tennis, per molti addirittura la migliore. Laver, che nel 1981 è entrato a far parte della Hall of Fame ed è ancora immerso nel mondo della racchetta (vedi la Laver Cup dello scorso anno), ha spesso dichiarato che la rivalità con Rosewall ha avuto un enorme impatto sulla sua carriera. Ed è probabilmente questo il maggior punto di forza dei campioni come Laver, sfruttare le sfide quotidiane per diventare ogni giorno giocatori (e persone) migliori. L’esempio di Rod Laver non verrà mai dimenticato. Buon compleanno “The Rocket”!