FINALMENTE SERENA? – Avvicinarsi ai 37 anni continuando a lottare ai massimi livelli nel tennis professionistico non è certo una faccenda alla portata di tutte le giocatrici. Eppure la stessa vincitrice di 23 titoli Slam, dopo la nascita della piccola Alexis OLympia Ohanian Jr., ha confessato di aver accusato una forma di depressione post-partum che l’ha sicuramente condizionata nelle prime settimane in cui è tornata a competere sul tour. Il punto più basso, sportivamente parlando, l’ha toccato il 30 luglio scorso quando a San José ha raccolto appena un game contro la britannica Johanna Konta, uscendo sconfitta in 51 minuti di match.
Dopo aver saltato l’appuntamento di Montreal è tornata in campo a Cincinnati per trovare maggiore fiducia e con la necessità di giocare qualche altro incontro prima degli US Open, ultimo major stagionale che Serena si è aggiudicata già in 6 occasioni (l’ultima nel 2014). Dopo momenti difficili, in cui si è affidata anche ai social per condividere le sue emozioni, la regina del tennis moderno potrebbe essere prossima ad una nuova impresa sportiva. Intanto in Ohio ha ricominciato con il piede giusto.
La minore delle sorelle Williams non ha infatti tremato all’esordio. Sono bastati 65 minuti di partita in cui ha dominato dall’inizio alla fine, lasciando solo tre giochi all’australiana Daria Gavrilova e confermando il gap che aveva contraddistinto anche i loro due incontri precedenti. Buone le percentuali al servizio per la statunitense e, se escludiamo il break point salvato nel settimo game del primo set, la tennista aussie non ha mai avuto grandi chances. I giochi più combattuti hanno sorriso quasi tutti all’ex numero 1 del ranking WTA, brava poi a fare il vuoto appena conquistato un break di vantaggio. Il prossimo impegno si potrebbe rivelare però molto più arduo per lei. Dall’altra parte della rete troverà il talento e la potenza mancina di Petra Kvitova, che dopo il successo di Eastbourne ha deluso sia a Wimbledon che in Canada, raccogliendo appena due vittorie negli ultimi tre tornei giocati. Bye all’esordio per lei, che è testa di serie n.8 del tabellone. “Mi sono sentita bene in campo. Non è mai facile, a prescindere da quello che può sembrare dal punteggio finale.” Queste le parole di Serena in conferenza stampa, durante la quale non è mancata anche una piccola polemica contro l’introduzione dello shot clock: “Non mi piace per niente, ma non mi va a danneggiare perché sono piuttosto veloce. All’inizio però mi sono sentita come se dovessi servire ancora più velocemente e non mi è piaciuto. Devo poter seguire il ritmo con cui ho sempre giocato.”
Occhi puntati dunque sulla prossima sfida della campionessa a stelle e strisce che, prima di poter sfoggiare il suo nuovo outfit (completo anche di tutù) ai prossimi US Open, avrà bisogno di ritrovare e mantenere sensazioni incoraggianti in questo ultimo appuntamento preparatorio. D’altronde, una Williams in forma e determinata si trasforma facilmente in una macchina da guerra praticamente impossibile da fermare.
Gianluca Rossino
KO-NTA – Aryna Sabalenka la spunta al terzo per sfinimento contro Johanna Konta dopo quasi 2 ore e 30 minuti. Più che un match di tennis sembra un match di pugilato di pesi leggeri in cui nessuno dei contendenti ha il punch per mandare al tappeto l’avversario.. La 27nne naturalizzata britannica di origini australiane, che negli ultimi dodici mesi è andata un po’ in calando dopo l’exploit del 2017 a Wimbledon, arriva a questo torneo in cerca di riscatto, da n. 39 delle classifiche WTA; dall’altra parte della rete c’è una ventenne bielorussa in cerca di conferme, dopo aver estromeso Caroline Wozniacki a Montreal ed essere arrivata a un passo dal colpaccio contro Elise Mertens. Nessun precedente fra le due tenniste, con i bookmakers che danno favorita Konta. Il primo set scorre sui binari dell’equilibrio e il tema tattico sembra chiaro fin da subito: Sabalenka cerca di sfruttare la maggior potenza, Konta di togliere il tempo all’avversaria per non darle il tempo di caricare i suoi ampi (e potenzialmente letali) backswing. Nessuna delle due riesce a far valere un chiaro predominio tecnico, e quindi la partita si gioca sui nervi, con la britannica che nel primo set fa valere la sua maggiore esperienza. Nel secondo set Konta, con il match in pugno, si addormenta e perde completamente il feeling al servizio (saranno 10 i doppi falli a fine partita per la Konta); la bielorussa ringrazia e porta il match al terzo dove, pur soffrendo (3 match point annullati), chiude 6-4 con l’aiuto del servizio. Di sicuro ad Aryna non manca il carattere e potrà far valere il suo buon momento di forma contro una tra Pliskova e Radwanska.
Federico Bertelli
GLI ALTRI INCONTRI – Cade ancora all’esordio Jelena Ostapenko, che colleziona così la seconda sconfitta consecutiva al primo turno dopo quella di Montreal (contro Johanna Konta). Il suo match contro Alizé Cornet è stato da montagne russe. Dopo un primo set dominato e vinto col punteggio di 6-1, Ostapenko si fa scippare il secondo in volata e si spegne di colpo nel terzo. Cornet non si fa certo pregare e rifila un amarissimo bagel alla lettone, che dovrà offrire ben altre prestazioni se vorrà essere da corsa a New York.
Torna invece alla vittoria Kiki Mladenovic, che dopo la buona cavalcata Wimbledon (sconfitta da Serena al terzo turno) è incappata in due sconfitte al primo turno a San José (contro Timea Babos) e in Canada (contro Viktoria Azarenka). Le cose le sono state sicuramente facilitate da una Julia Goerges non in perfette condizioni fisiche, costretta a ritirarsi nel secondo set, dopo aver perso il primo, per un problema al polpaccio.
Non può che far piacere invece il ritorno a buoni livelli di Bethanie Mattek-Sands che impegna per tre set la numero 13 del mondo, Madison Keys. A spuntarla alla fine è la più giovane e in forma delle due, ma il sorriso di Bethanie e persino i suoi immancabili (e discutibili) calzettoni lunghi mancavano al tour. Occorrono due grandi battaglie a Viktoria Azarenka e Svetlana Kuznetsova per avere ragione, rispettivamente, di Carla Suarez Navarro e Stefanie Voegele. La bielorussa, in tabellone grazie ad una wild card, perde il primo set al tie-break, ma riesce ad amministrare con relativa tranquillità nel secondo e nel terzo parziale. La russa invece riesce a salvarsi solo al tie-break decisivo, vinto per sette punti a cinque con ben nove di questi dodici punti arrivati contro la giocatrice al servizio.
Risultati:
A. Kontaveit b. B. Strycova 6-3 6-0
[WC] V. Azarenka b. C. Suarez Navarro 6-7(5) 6-2 6-4
L. Tsurenko b. D. R. Collins 6-0 6-2
[WC] S. Kuznetsova b. [Q] S. Voegele 6-4 2-6 7-6(5)
[Q] V. Kuzmova b. [Q] A. Sasnovich 6-0 4-6 6-1
[13] M. Keys b. [WC] B. Mattek-Sands 3-6 7-6(3) 6-4
K. Mladenovic b. [10] J. Goerges 6-4 3-2 rit.
[Q] A. Tomljanovic b. I. Begu 4-6 6-3 6-3
A. Sabalenka b. J. Konta 4-6 6-3 6-4
[Q] R. Peterson b. K. Siniakova 2-6 6-4 6-1
S. Williams b. D. Gavrilova 6-1 6-2
[Q] A. Cornet b. J. Ostapenko 1-6 7-5 6-0