IL DERBY È DI ROGER – Ultimo match serale di questa giornata da scorpacciata è stato il classico derby svizzero dell’ultimo decennio tra Roger Federer e Stan Wawrinka. Tra scambi mozzafiato, fulmini troppo vicini al campo e qualche nervosismo di troppo, Federer rimonta un primo set perso con parecchie colpe, si salva da due punti dalla sconfitta e poi finisce in scioltezza al terzo.
Ovviamente i due si conoscono a memoria, avendo giocato uno contro l’altro ben 23 volte in precedenza, e chissà quante altre volte in allenamento. Federer ha un atteggiamento più offensivo del solito, molto più propenso ad avvicinarsi alla rete (nonostante la percentuale di prime sotto il 50%) per sfruttare la posizione in risposta molto arretrata di Wawrinka. Il n.2 del mondo tiene le sue battute con grande autorità, ma come spesso gli accade non riesce a sfruttare le palle break a sua disposizione: due sul 3-2 ed altre due sul 6-5 che sono anche set point. All’inizio del tie-break, poi, un momento di appannamento che costa carissimo al basilese: sull’1-2 prima mette in rete una volée di diritto semplicissima, poi colpisce al volo una palla di diritto con i piedi un metro dentro il campo spedendola però di diversi metri lunga. Wawrinka non si fa pregare ed allunga sul 6-1 per poi chiudere il tie-break 7-2 in 45 minuti con una risposta di rovescio vincente.
I fuochi d’artificio dal vicino parco di divertimenti di King’s Island come tutte le sere (non piovose) alle 22 in punto illuminano il cielo di Mason e Federer si trova a dover rimontare un set. Wawrinka continua a testare il rovescio di Federer, a corrente molto alternata soprattutto in risposta; Roger dal canto suo continua imperterrito ad accelerare i punti insistendo con il serve and volley anche sulla seconda di servizio. Si arriva al tie-break anche nel secondo parziale, con una sola palla break a referto, naturalmente per Federer, e naturalmente non sfruttata (risposta di diritto fuori). Questa volta però Roger lo gioca molto meglio: mini-break subito, 3-0 di vantaggio, scambi molto belli, fino ad arrivare sul 6-4 e poi spedire in tribuna un diritto da metà campo. Un tuono rimbomba nell’aria mentre Wawrinka impatta sul 6-6. Federer spinge sull’acceleratore, vince il punto successivo dopo uno scambio da fondo e porta il match al terzo set dopo 1 ora e 43 minuti.
Si fa appena in tempo a giocare due punti che l’arbitro Fergus Murphy manda i giocatori negli spogliatoi a causa della vicinanza di fulmini. La pausa dura poco più di dieci minuti, quindi i due al rientro in campo hanno solo tre minuti di riscaldamento invece che cinque. Federer tiene alti i giri del motore, spinge negli scambi da fondo, lavora bene con il rovescio tagliato e soprattutto è molto abile in difesa. Federer finalmente conquista il break sul 3-2, con Wawrinka che getta la racchetta in rete di stizza e finisce per cedere gli ultimi quattro giochi al suo connazionale che continua il suo percorso a Cincinnati e raggiunge Goffin in semifinale.
DAVIDE BATTE GOLIA – Chiamato al doppio impegno nella stessa giornata dal cattivo tempo che ha rivoluzionato il Master Series di Cincinnati, Juan Martin del Potro è costretto alla resa in due set (due tiebreak) contro un redivivo David Goffin, che batte due top 10 in poche ore.
Le due ore e 16 minuti giocate ad inizio giornata contro Nick Kyrgios hanno chiaramente influito sulla prestazione del tennista argentino, fresco nr.3 del ranking. Dopo un primo set perso in volata al tie break, del Potro era riuscito a recuperare un break di svantaggio nel secondo set e dopo aver fallito 4 set point sul 5-4 in suo favore, si è venuto a trovare sul 3-0 e servizio nel tie break. Ma qui le forze lo hanno abbandonato, il tennista sudamericano ha avuto un calo improvviso spianando la strada verso la semifinale a David Goffin, che ora incontrerà il vincente del derby svizzero tra Federer e Wawrinka.
Primo set molto regolare, Goffin serve bene e con la sua velocità tiene a bada le accelerazioni del suo avversario, del Potro quando può sfonda con il diritto e non soffre mai alla battuta. L’unica palla break è offerta da Goffin sul 3-3 ma del Potro commette un gratuito di rovescio e spreca l’occasione. Si arriva al tie break, Goffin scappa un paio di volte avanti di un minibreak ma l’allungo decisivo è sul 5-5 quando un gratuito di diritto di del Potro ed una bella voleé del tennista belga chiudono il set.
Del Potro appare abbastanza stanco e Goffin cerca subito di approfittarne nel secondo set, strappando nel terzo game il servizio all’avversario. Il nr.3 del ranking cerca di reagire subito e nel game successivo si procura tre palle break consecutive sullo 0-40. Ma è bravo Goffin che mette 5 punti di fila e allunga sul 3-1. Il belga però accusa un passaggio a vuoto nel sesto game, del Potro sfrutta stavolta l’occasione e pareggia i conti sul 4-4. L’argentino ora sembra addirittura più fresco mentre il belga sembra aver perso il filo del gioco. Arrivano addirittura 4 set point per del Potro sul 5-4 in suo favore, ma Goffin riesce con grande carattere ad annullarli tutti ed alla fine si arriva ad un nuovo tie break. Del Potro parte benissimo, 3-0 e servizio, il terzo set pare dietro l’angolo. Ma l’argentino si spegne improvvisamente e Goffin non si fa pregare rimontando in un men che non si dica il pesante svantaggio. Cinque punti di fila per il belga che sale 5-3 e poi chiude su un ormai esausto avversario 7-4, accedendo così alla semifinale
NOLE ALLA SUA MANIERA – Djokovic torna a vincere un incontro come sa fare lui: gestendo le energie, sfruttando gli errori avversari e utilizzando la testa. Ne fa le spese Raonic, la cui qualificazione ai quarti non era stata particolarmente travagliata – sconfitto Shapovalov in due set – mentre Nole è stato costretto ad affrontare a battere Dimitrov nell’arco di due giorni. Se il fattore stanchezza ha inciso, però, non lo ha fatto nella direzione di Djokovic. Da quanto visto in campo nessuno dei due giocatori ha avuto cedimenti dal punto di vista fisico, visto che l’incontro è durato 2 ore e 32 minuti; a fare la differenza è stata la capacità di gestire bene i momenti importanti, arte nella quale è maestro Novak Djokovic, che malgrado si sia ritrovato sotto di un break in tutte e tre le partite, è riuscito per due volte a risalire la china, strappando il servizio a Raonic nel dodicesimo game del primo set (incamerando la prima frazione) e nell’ottavo gioco del set decisivo, guadagnandosi la possibilità di andare a servire per il match e chiudendo al primo match point.
Tutte i set sono stati lottati, Raonic ha servito i soliti 21 aces ma oggi nel tabellino bisogna anche segnalare i 9 doppi falli, tutti commessi nei giochi decisivi, che hanno evidentemente pesato sull’esito della sfida. La nota lieta è il ritorno ai livelli che competono a Novak Djokovic. Ormai appare chiaro che la vittoria di Wimbledon non è stata occasionale ma frutto di un lavoro di ricostruzione e restauro di un patrimonio del tennis mondiale. Per la cronaca, il primo set vede Nole mettere pressione a Milos già dal primo turno di servizio, il canadese annulla cinque palle break e dopo 23 punti giocati tiene la battuta; si porta sul 4-3 strappando il servizio all’avversario, ma gli saranno fatali le occasioni concesse a Djokovic nel decimo e nel dodicesimo gioco che permetteranno al serbo di incamerare il set. Stessa situazione nella seconda frazione ma questa volta Nole non riesce ad ottenere il break necessario per riequilibrare la partita e si trova costretto a giocare il terzo set, con l’inerzia dalla parte del canadese. Nella frazione decisiva Raonic prende la testa già al terzo gioco, pronta risposta di Djokovic che recupera immediatamente e poi rimane sornione in attesa dell’occasione buona, che arriva nel nono gioco e che manda Nole in semifinale. Troverà Marin Cilic, che l’ha sconfitto nella recente finale del Queen’s; il croato ha domato Carreno Busta, tornato a esprimersi su buoni livelli dopo qualche mese di anonimato.
Andrea Franchino
Risultati:
[10] N. Djokovic b. M. Raonic 7-5 4-6 6-3
[7] M. Cilic b. [13] P. Carreno Busta 7-6(7) 6-4
[11] D. Goffin b. [4] J.M del Potro 7-6(5) 7-6(4)
[2] R. Federer b. [WC] S. Wawrinka 6-7(2) 7-6(6) 6-2