Cincinnati, quarti serviti: Federer col brivido, Djokovic in controllo

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Cincinnati, quarti serviti: Federer col brivido, Djokovic in controllo

Il serbo ribalta Dimitrov in due giorni, Federer vince la prima e aspetta Wawrinka. Gran partita tra del Potro e Kyrgios: entrambi danno spettacolo, ma vince l’argentino

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È un tranquillo venerdì d’agosto, con l’estate già calante, ma a Cincinnati la tranquillità è un concetto relativo. Alle 11:30 – ora locale – ci sono ancora tre ottavi di finale maschili da concludere e tre da giocare per intero, con la pioggia che minaccia di compromettere le ore pomeridiane che nei piani degli organizzatori dovrebbero essere dedicate alla disputa dei quarti di finale, se mai si riuscirà a completare la griglia degli otto giocatori che a inizio programma è composta soltanto dai nomi di Raonic e Carreno Busta.

Scendono in campo per primi Goffin-Anderson e Kyrgios-del Potro, due dei tre ottavi di cui non si è disputato neanche un punto. Il primo a cominciare è anche il primo a finire per merito di un Goffin finalmente convincente, come non lo si vedeva da mesi. Il belga sceglie il carburante perfetto per un rapido abbrivio e toglie subito il servizio al sudafricano. Sembrerebbe un’anomalia, invece l’incontro non si sposterà mai da questo binario: Goffin perderà appena dieci punti al servizio, senza mai concedere palle break, mentre Anderson non riuscirà a combinare nulla di rilevante a parte una resa abbastanza disastrosa con la prima di servizio. David dovrà sfruttare al meglio il lieve vantaggio temporale scaturito dalla rapidità del suo match rispetto al suo prossimo avversario, Juan Martin del Potro, che ha avuto bisogno di tre set per afferrare le corna del solito Nick Kyrgios.

FEDERER THRILLER – Sembrava la classica partitella del vecchio svizzero intento a fare di corsa visto il possibile doppio impegno nella stessa giornata come non succedeva dall’Open del Canada 2004(!) e invece stava per trasformarsi in una super trappola: Leonardo Mayer che era sembrato un onesto sparring nel primo set terminato 6-1 per Federer in appena 23 minuti, si è ritrovato con la concreta possibilità di portare il match al terzo set. Dopo un parziale senza sussulti e senza emozioni si è arrivati al decisivo tie-break: Roger alza il livello e in attimo si cambia campo sul 5-1 con lo svizzero intento a disegnare tennis. Una bella risposta profonda dell’argentino lo rimette in pista e in un attimo si ritrova 4-5 con due servizi vincenti. Federer sbaglia da fondo sulla pressione di Leo, siamo 5-5 e tutto da rifare. Mayer salva bene il primo match point contro ma sul 6 pari subisce l’attacco in risposta dello svizzero che non chiude la volée alta di rovescio ma viene graziato dal passante largo dell’argentino. L’ace al centro, il decimo del match chiude la pratica e regala a Federer un appuntamento notturno inatteso contro il suo amico Stan Wawrinka nei quarti di finale.

NOLE IN FRETTA – Nessuna sorpresa nella prosecuzione del match di Novak Djokovic contro Grigor Dimitrov. Il serbo ha difeso con successo il break che aveva conquistato ieri nel terzo set, quando era arrivata la sospensione sul 2-1. Dimitrov non è mai sembrato avere il linguaggio del corpo di chi ci credeva davvero e quasi mai è riuscito a fare partita da fondo campo. Unica eccezione l’ottavo gioco quando grazie a un paio di colpi eccellenti si procura l’unica palla break: ma il suo slice in risposta finisce in rete e da lì Djokovic nei momenti importanti è di un altro livello rispetto al bulgaro che qui difendeva il titolo conquistato 12 mesi fa. Djokovic apparso ben centrato rispetto a ieri avanza ai quarti dove affronterà Milos Raonic

STAN IN SICUREZZA – Ottima prestazione, in questa “parte uno” di giornata, per Stan Wawrinka, che si ibera in due set facili di Marton Fucsovics. Primo parziale regolare, ma con molte occaisoni di break, tutte per Stan, in ogni game di servizio avversario meno il quarto. Tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino: nel decimo game, sul 4-5, Marton alla sesta palla break contro capitola sbagliando un dritto, e il primo parziale è di Wawrinka. Rispetto alla tremenda battaglia al secondo turno di Toronto, quando lo svizzero dovette annullare a Fucsovics ben 4 match-point nel tie-break decisivo, di cui due alla risposta, Stan appare più in controllo del gioco, sulla sua battuta non concede nulla. In generale, l’ungherese è un bel manzo fisicamente, e tira pesante sia il servizio che il dritto, però Wawrinka con quei due fondamentali non è da meno, e ci mette vicino i lampi e la pressione che riesce a produrre con il suo celebre rovescio. Ha un colpo in più, praticamente (oltre a essere un campione di ben altra caratura, seppur ancora a fine rodaggio), e oggi si sta vedendo la differenza. Marton a volte cerca di uscire dagli scambi con la smorzata, ma non ne ricava granchè.
Nel secondo set, la partita procede senza variazioni, Stan sempre autoritario alla battuta, e il break in favore dello scizzero arriva al sesto game. Wawrinka sale 5-2, e sul 5-3, con una bella sequenza di attacchi e servizi chiude in scioltezza. Affronterà, tra qualche ora, Roger Federer, con cui è sotto 20-3 nei confronti diretti. Con questa vittoria, rientra nei top-100. Nessuno dei due ha sofferto molto nè speso tanto fisicamente in questi primi match di giornata (nessuna palla break concessa da Wawrinka), si prospetta un bel quarto di finale nella notte italiana.

NICK VS JUAN – L’andamento del primo parziale, che finirà nelle mani dell’argentino, è ben esemplificato dai 30 punti pari con i quali i due giocatori arrivano a contendersi il tie-break. Lo spettacolo c’è e quando non è rappresentato dalle bordate di servizio viene tenuto alto dalla racchetta di Kyrgios, che a volte riesce a trascinare sul ring della follia persino il pragmatico del Potro. Tentativi di SABR sulla prima di servizio di del Potro a parte – Kyrgios tenterà il suicidio due volte, sfiorando la palla solo nella seconda occasione – nell’economia del primo set incide parecchio il set point fallito da Kyrgios sul 5-4, quando un nastro argentino smorza in corridoio il solito dritto aussie a velocità automobilistiche. Alle attese di un secondo set poco più che per gli archivi si sovrappone invece una verve inattesa di Kyrgios, che pur cercando con troppa testardaggine lo scontro sulla diagonale di dritto si rende praticamente inattaccabile al servizio e guadagna un altro tie-break. L’australiano non lo gioca con maggiore oculatezza, anzi, lo farcisce con due ace di seconda e poi aggiunge la ciliegina del doppio fallo sul set point; per sua fortuna l’ultima guarnizione è uno splendido chop vincente di dritto che suggella la parità nel conto dei set. Del Potro ha fatto tutto quel che doveva eppure si ritrova con un altro set da giocare, Kyrgios ha pescato più di jolly di quanti ne abbia potuti sprecare.

Con Nick però non si sa mai quanto potrà durare, e infatti non dura (dura invece ben nove minuti il toilet break di del Potro). La rottura comincia subito nel primo game, con un break subito, e rimane più o meno costante con un paio di episodi eclatanti: il penalty point che l’arbitro gli infligge prima del sesto game per aver maltrattato la sua racchetta e il punto non giocato nel game successivo, sul 40-0 in suo favore. Del Potro non ha intenzione di farsi trascinare in altri giochi da giullare e si limita a impreziosire la vittoria con uno splendido passante di rovescio in allungo a metà parziale. Rimane sempre il dubbio su come sarebbe finita con Kyrgios concentrato sino all’ultimo punto, ma vige ormai la certezza che le sue esecuzioni da applausi non siano… vendibili separatamente. Kyrgios perde oltre 500 dei 600 punti della finale raggiunta dodici mesi fa e lunedì scivolerà in 30esima posizione.

Risultati:

[10] N. Djokovic b. [5] G. Dimitrov 2-6 6-3 6-4
[7] M. Cilic b. K. Khachanov 7-6(5) 3-6 6-4
[11] D. Goffin b. [6] K. Anderson 6-2 6-4
[4] J.M del Potro b. [15] N. Kyrgios 7-6(4) 6-7(6) 6-2
[WC] S. Wawrinka b. M. Fucsovics 6-4 6-3
[2] R. Federer b. L. Mayer 6-1 7-6(6)

Il tabellone completo

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