Nick Kyrgios ormai non ci sorprende nemmeno più. Quando c’è lui in campo colpi spettacolari, improbabili e spesso estemporanei si susseguono uno dietro l’altro. Prima un tweener assolutamente immotivato, poi una botta pazzesca di dritto, infine un recupero no look. Ordinaria amministrazione per il 23enne di Canberra. Ci sorprende ben di più che il granitico e serioso Juan Martin del Potro si possa far influenzare dall’approccio da esibizione di Kyrgios. E invece ciò è successo nell’incontro di terzo turno di Cincinnati, vinto per la cronaca da del Potro.
Il rovescio che non ti aspetti
Tiebreak del primo set. Da quando è tornato dalla lunga serie di problemi al polso sinistro, del Potro fa una fatica maledetta a giocare il rovescio coperto. Di conseguenza i suoi avversari lo attaccano sistematicamente su quel colpo. Anche Kyrgios, non esattamente un fine pensatore, lo sa e va avanti con un dritto choppato, lento ma comunque profondissimo. Palito si organizza e mette a segno un precisissimo passante di rovescio.
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Il rovescio che ti aspetti ancora meno
L’australiano ha perso il primo set giocando in maniera seria. Quindi tanto vale divertirsi, no? Così sotto 40-15 nel gioco d’apertura del secondo parziale decide che il rovescio a due mani è troppo facile e noioso. Delpo lo attacca in back e lui, con la nonchalance che lo contraddistingue, lo passa ad una mano.
La SABN e un tweener “alla Kyrgios”
3 pari e 40-0. Serve la Torre di Tandil. Kyrgios vuole evidentemente andare a sedersi io prima possibile e si sistema poco oltre la linea del servizio per rispondere. Gli esiti possono essere due: SABN (la versione in salsa australiana della SABR di Federer) o ace di del Potro. Gli va fatta bene. Delpo si trova la palla addosso e allora scatta il tweener. Kyrgios non chiude alla prima ma alla seconda, in un punto dal sapore di esibizione. Si divertono loro e si diverte il pubblico. Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
