Agli “Internazionali del Friuli Venezia Giulia – Acqua Dolomia Cup” di Cordenons (PN), ennesima finale Challenger per Paolo Lorenzi. Il 36enne senese ha dovuto faticare per imporsi ieri in semifinale sul portoghese Joao Domingues, ma alla fine l’esperienza del tennista azzurro ha fatto la differenza nei momenti decisivi. 7-6 7-5 il punteggio finale per Lorenzi, che nel tiratissimo tie-break del primo set non ha sfruttato tre set point (ne aveva avuto uno anche nel decimo gioco, sul servizio del 24enne lusitano), ne ha annullato uno sul 9-8, per poi chiudere 11-9. Nessuna particolare emozione nel secondo set (nessuna palla break, si è andati ai vantaggi solo una volta) fino al dodicesimo gioco, quando Lorenzi ha strappato a zero la battuta a Domingues, conquistando così la sua terza finale Challenger dell’anno, dopo quella persa contro Facundo Bagnis a L’Aquilia a fine giugno e quella vinta ad inizio agosto a Sopot (in Polonia) su Daniel Gimeno-Traver.
Ora tra il n. 103 del mondo – ma già certo di rientrare lunedì tra i top 100 – ed il suo ventunesimo trofeo Challeger c’è ancora l’ostacolo rappresentato dalla grande rivelazione del torneo, Mate Valkusz, giovane tennista ungherese proveniente dalle qualificazioni.
Alla sua seconda presenza in un tabellone principale di Challenger (a Budapest in febbraio era stato ammesso al main draw grazie ad una wild card, peraltro ben onorata con il secondo turno raggiunto grazie alla vittoria sulla tds n. 3, il francese Quentin Halys), il 20enne magiaro si presenta in finale senza aver perso un set ed aver lasciato solo quindici game ai suo avversari nei quattro match precedenti. Ieri in semifinale ha superato abbastanza agevolmente il brasiliano Guilherme Clezar, tds n. 7, per 6-2 6-4, incontrando qualche difficoltà solo all’inizio del secondo set quando si è trovato indietro di un break, prima di recuperarlo immediatamente ed ottenere l’ulteriore break decisivo al nono gioco.
Il giovane Valkusz non è comunque un nome sconosciuto agli addetti ai lavori. Ad inizio 2016 è stato infatti n. 1 del mondo a livello juniores, dove peraltro se la giocava con gente che adesso frequenta le zone nobili del tennis mondiale come Denis Shapovalov e Stefanos Tsitsipas. Piccola curiosità: Mate e Stefanos sono nati ad un solo giorno di distanza, rispettivamente il 13 ed il 12 agosto 1998. Ricordando gli altri “gemelli diversi” del tennis mondiale (Djokovic e Murray – 22 e 15 maggio 1987, Cilic e Del Potro – 28 e 23 settembre 1988), potrebbe essere un buon auspicio per entrambi. Tornado a Valkusz, il suo passaggio tra i “grandi” è stato reso più complicato lo scorso anno anche da qualche problema di salute. Ma in questa stagione era tornato a farsi notare già prima di Cordenons, con la vittoria di ben quattro tornei ITF. Grazie all’exploit in terra friulana entrerà per la prima volta in carriera tra i primi trecento al mondo, dopo aver iniziato l’anno da n. 849.
La finale tra Lorenzi e Valkusz è in programma alle ore 18.00, sul campo centrale dell’Eurosporting di Cordenons.