WTA INTERNATIONAL QUEBEC CITY
Petra Martic lo aveva previsto. Parlando del match di quarti di finale contro la numero 227 del mondo Jessica Pegula (contro la quale aveva vinto entrambi i precedenti), aveva detto: “Le piacciono le superfici rapide. Sono sicura che sarà una partita difficile”. E così è stato, anche più del previsto. La qualificata americana ha infatti posto fine alla striscia di 7 vittorie consecutive della croata numero 2 del tabellone (Martic arrivava dal successo nel WTA 125K di Chicago) con una vittoria per 6-3 7-5 in 85 minuti di gioco maturata grazie ad un’ottima prestazione al servizio (4 palle break salvate su 5), soprattutto con la prima palla (41 punti vinti su 48, 85%). “Mi piacciono questi campi, aiutano molto chi serve bene”, ha dichiarato Pegula che in semifinale (la seconda della carriera a livello WTA dopo quella raggiunta a Washington nel 2016) sfiderà in un derby a stelle e strisce la quinta favorita del seeding Sofia Kenin. Alla 19enne di origine russa sono bastati appena 55 minuti di gioco per superare la terza favorita del seeding Monica Puig. 87% di punti vinti con la prima palla di servizio (75% con la seconda), 6 ace e 0 palle break concesse da Kenin per il 6-3 6-1 finale che la lancia verso la seconda semifinale della sua giovane carriera (a Maiorca a giugno fu sconfitta dalla futura campionessa del torneo Tatjana Maria).
Dall’altra parte del tabellone invece, a guadagnarsi i posti per le semifinali sono state due tenniste europee: la britannica Heather Watson e la francese Pauline Parmentier. Quest’ultima ha avuto la meglio su Varvara Lepchenko in un match lottato solamente nella prima frazione e deciso al tie-brek, durante il quale la n. 110 del mondo non ha saputo sfruttare un set point e da lì in poi è praticamente uscita dal match. Watson invece, attualmente numero 107 del mondo, ha tenuto sempre le redini del gioco contro la canadese Rebecca Marino, che è stata costretta a lasciare il torneo di casa subendo tre break. Sia Watson che Parmentier si apprestano a giocare la seconda semifinale della stagione e per entrambe, in caso di vittoria, si tratterebbe della quarta finale della carriera.
Risultati:
[5] S. Kenin b. [3] M. Puig 6-3 6-1
[Q] J. Pegula b. [2] P. Martic 6-3 7-5
H. Watson b. R. Marino 6-3 6-4
[8] P. Parmentier b. V. Lepchenko 7-6(7) 6-1
WTA INTERNATIONAL HIROSHIMA
L’incessante pioggia di ieri ha costretto gli organizzatori a rimandare di un giorno l’ultimo quarto di finale in programma ed è per questo che Ajla Tomjanovic e Su-Wei Hsieh sono scese in campo oggi, con la taiwanese vincitrice in rimonta in un match molto meno equilibrato di quanto possa far credere il punteggio. La n. 40 del mondo nel primo set è rimasta attaccata alla sua avversaria finché ha potuto e dopo aver perso la prima frazione non si è lasciata andare, bensì ha sfruttato al massimo le incertezze dell’australiana, la quale è riuscita a tenere la battuta solamente una volta negli ultimi due parziali. Dopo questo successo per Hsieh si prospettava una semifinale non semplice contro la cinese Qiang Wang che era stata capace di batterla tre volte nei quattro precedenti, ma il campo ha dimostrato il contrario. Su-Wei, nonostante le incertezze alla battuta, è riuscita subito a mettere in difficoltà la cinese con il suo gioco poco ortodosso e le sue risposte lungolinea le sono valse parecchi break (tre per set) che le hanno permesso di chiudere in un’ora e 21 minuti.
A prendersi lo spazio in copertina tuttavia è ancora una volta Amanda Anisimova. Se ieri il raggiungimento della prima semifinale WTA della carriera lo si considerava un traguardo ragguardevole, quanto fatto vedere contro Shuai Zhang ha davvero dell’incredibile. La giovane Anisimova, classe 2001 (17 anni compiuti il 31 agosto), ha battuto in un’ora e 46 minuti la testa di serie n. 1 giocando alla grande i punti importanti, mostrandosi mentalmente più solida della sua avversaria e soprattutto salvando un set point sul 6-5 del primo parziale. Per la statunitense attualmente n. 134 del mondo, questa è la settima vittoria consecutiva. Grazie a questo successo diventa la più giovane giocatrice a raggiungere una finale WTA dai tempi di Donna Vekic, che conquistò due finali (Tashkent 2012 e Birmingham 2013) all’età di 16 anni. Anisimova sarà inoltre la terza tennista nata nel 2001 a giocare una finale in questo 2018, dopo che Potapova e Danilovic si sono affrontate nella finale di Mosca. Con il raggiungimento della prima finale WTA della carriera, farà inoltre un bel balzo in avanti nel ranking (circa 40 posizioni) e da lunedì diventerà la più giovane tennista in top 100. Quello di domenica sarà il secondo faccia a faccia in carriera con Hsieh e il primo, giocato sul cemento di Honolulu nel novembre del 2017, era andato nettamente dalla parte di Anisimova, con un solo game vinto dalla taiwanese. Quest’ultima tuttavia, anche se non gioca una finale in singolare da 6 anni, vanta una percentuale impeccabile: ha vinto le uniche due finali disputate, entrambe sul cemento, entrambe nel 2012 ed entrambe giocate in Asia (Kuala Lumpur e Guangzhou).
Risultati:
Quarti di finale:
[2] S.W. Hsieh b. [5] A. Tomljanovic 4-6 6-2 6-0
Semifinali:
[Q] A. Anisimova b. [1] S. Zhang 7-6(4) 7-5
[2] S.W. Hsieh b. [4] Q. Wang 6-4 6-4