1800 chilometri di distanza non sono poi così tanti per gli standard cinesi e le tre ore scarse di aereo che collegano Chengdu a Pechino devono essere davvero volate a Matteo Berrettini, se si considera la maniera convincente con cui ha centrato la vittoria per 6-3 6-2 nel primo turno di qualificazioni al torneo ATP 500 di Beijing. Va anche detto che il tabellone aveva riservato al numero 60 del mondo un match piuttosto agevole, contro la wild card locale Zhizhen Zhang (21enne, n. 340), ma in ogni caso non è mai facile riprendersi immediatamente dopo una sconfitta tutto sommato cocente come quella subita con Ebden nel torneo precedente. Adesso l’ultimo ostacolo che Matteo dovrà superare per entrare nel tabellone principale della capitale cinese (dove lo attendono tre italiani) è rappresentato da Jiri Vesely, il quale a sua volta ha battuto Donskoy.
Dalla capitale cinese ci spostiamo a quella giapponese per le qualificazioni del Rakuten Japan Open dove i tennisti locali hanno concluso le operazioni con un bottino più che soddisfacente: dei quattro giocatori nipponici presenti al via in tre hanno centrato la vittoria e si tratta di Yosuke Watanuki (20 anni, n. 273) su Tim Smyczek, Yasutaka Uchiyama (26 anni, n. 207) su Hubert Hurkacz, e Tatsuma Ito (30 anni, n. 184) su Mackenzie McDonald. La particolarità che accomuna questi incontri è che sono stati tutti vinti dal giocatore dal ranking più basso; insomma pare proprio che l’effetto Osaka si stia diffondendo anche nel tennis maschile. L’unica sconfitta giapponese è quella subita da Hiroki Moriya il quale è stato ripescato per affrontare la testa di serie n. 1, nonché numero 32 del mondo, Daniil Medvedev e ovviamente non c’è mai stata partita. Riparte bene anche Martin Klizan il quale, dopo la recente finale raggiunta in Russia, centra la vittoria sull’indiano Gunneswaran.
