WTA
Osaka, esordio horror a Singapore. Bertens passa di rimonta
Match inguardabile tra le due esordienti alle WTA Finals: montagne di errori da entrambe le parti, e ritmo neanche a parlarne. Alla fine è la statunitense a ottenere il punto che le vale la testa del girone insieme a Bertens, riemersa dal dirupo contro Kerber

Rispetto a una prima giornata a senso unico, l’incontro delle WTA Finals di Singapore che inaugura il gruppo rosso ha avuto come unico pregio l’essere giunto al terzo set. Per il resto, dispiace constatare che Naomi Osaka e Sloane Stephens, alla fine vincente per 7-5 4-6 6-1, hanno messo in scena uno dei peggiori spettacoli della stagione tennistica. Specialmente considerato il livello della competizione, che dovrebbe rappresentare l’élite del tennis femminile, ci si sarebbe aspettato molto di più di una valanga di errori gratuiti (31 per la statunitense, addirittura 46 per la giapponese) e di una totale assenza di ritmo per più di due o tre scambi consecutivi. Invece, questo è stato.
Nel loro esordio all’evento di fine anno, Osaka e Stephens si sono comportate ben al di sotto di ogni sorta di sufficienza. Tanto nel gioco quanto nell’atteggiamento, entrambe sono parse i costumi di Halloween delle giocatrici che nei dodici mesi della Race (o poco più) si erano spartite il Sunshine Double e le coppe degli US Open, aggiungendovi risultati e prestazioni tali da confermare di non essere soltanto le figlie benedette da una o due settimane di grazia. Lo scambio di servizi persi in avvio è stato il preludio a una serie di brutture tecniche e tattiche, break più restituiti che recuperati e mini-crisi di nervi che neppure i ripetuti interventi dei coach sono riusciti ad arginare.
Alla fine ad avere la peggio è stata Osaka, a un certo punto frustrata dai suoi colpi fuori bersaglio al punto da inginocchiarsi platealmente a terra. Per lei si è trattata appena della seconda sconfitta al set decisivo in stagione, segno che qualcosa è andato molto, molto storto rispetto al solito. La stanchezza, il jet lag ancora non smaltito, un po’ di tensione sono senza dubbio attenuanti di cui tenere almeno parzialmente conto, anche se nessuna delle due sembrava propensa a esserne vittima. Sta però di fatto che Bertens e Kerber, in campo nel secondo incontro del Red Group, sanno di avere una grossa chance di raggiungere entrambe la semifinale contro avversarie in queste condizioni.

Sloane Stephens – WTA Finals Singapore 2018 (foto Philip Cho)
Guardando avanti agli incontri di mercoledì, Stephens può quanto meno contare su una vittoria, a prescindere dal modo in cui la ha ottenuta – con un doppio fallo sul match point, dopo averne inanellati un gran numero lei stessa nell’arco delle due ore e mezza precedenti, incluso quello che aveva invece spento il secondo set. Ma al comando non ci è mai veramente stata: zero ace, diciannove palle break concesse… Numeri che, uniti ad alcuni spostamenti in avanti al limite dello sperduto e colpi da fondo non di rado strozzati, segnano un bilancio per nulla incoraggiante per lei. E, soprattutto, un pomeriggio davvero mediocre per gli spettatori, i quali avranno certo sperato in qualcosa di meglio in regalo dal secondo match di giornata e non sono stati delusi. O forse si.
La tendenza alla lotta in questa seconda giornata di finali, contrapposta agli inflessibili monologhi del prologo domenicale, è proseguita, esacerbata, anche nell’incontro tra Angie Kerber e Kiki Bertens, vinto da quest’ultima tra errori e terrori al fotofinish del terzo allo scoccare delle due ore di gioco, quando tutto deponeva a favore di una sua sconfitta circa sessanta minuti prima. Avevamo prenotato alla biondissima olandese il lettino dello psicanalista, quando, inopinatamente sconfitta da Sasnovich a Mosca, non aveva saputo approfittare degli eventi favorevoli che l’avrebbero spinta a Singapore, dov’è poi approdata soltanto grazie alle pene fisiche di Simona Halep, capoclassifica costretta a marcare visita in Asia. Sballottata per quaranta minuti d’inferno da una Kerber in assoluto controllo della situazione, Kiki è riapparsa in carreggiata all’improvviso, destabilizzando la mancina di Brema, ormai convinta di aver intascato il primo punto del girone.

Angelique Kerber – WTA Finals Singapore 2018 (foto Philip Cho)
Appaiata la tedesca sull’uno pari nel primo set, Bertens è naufragata in un abisso di gratuiti, doppi falli e soliloqui che immaginiamo turpi, trovandosi all’improvviso sotto il macigno di uno score recitante 6-1 2-0 in favore della campionessa di Wimbledon, serafica sull’onda del parzialone da sette game a uno. Finita? Occorre chiamare nuovamente in causa il terapeuta di cui sopra, poiché, corroborata da una risposta, specie incrociata, finalmente efficacie e da un sapiente uso di tagli e pregevoli drop, a Kiki è riuscita l’impresa di insinuare fastidiosi granelli di sabbia negli ingranaggi di Kerber, rendendole un’improbabile pariglia: sette game a uno per lei con tanto di break all’alba della terza frazione, per lo stupore (e lo sconcerto) di pubblico e numero due del mondo. Emblema dello psicodramma collettivo, il set decisivo si è subito trasformato in una sfida al Traversone, gioco reso celebre dai lombardi con il nome di Ciapa no: incapaci di staccarsi l’una dall’altra, le giocatrici hanno subito break per i primi sette giochi, tanto che quello decisivo si è rivelato l’ottavo, quando l’olandese è finalmente riuscita a conservare la battuta, non prima di aver dovuto annullare tre consecutive palle del quattro pari.

Kiki Bertens – WTA Finals Singapore 2018 (foto Philip Cho)
Il corso dei servizi su cui si è adagiato il finale dell’incontro ha dunque consegnato il successo a Bertens, la quale, da potenziale riserva, si trova ora tra le mani la grande chance di andare in semifinale: la giornata di domani, dedicata al giusto riposo, dovrebbe consentirle di ristorare un fisico certo provatissimo, in vista dell’importante sfida di vertice a Sloane Stephens.
A cura di Raoul Ruberti ed Emmanuel Marian
Risultati (Gruppo Rosso):
[5] S. Stephens b. [3] N. Osaka 7-5 4-6 6-1
[8] K. Bertens b. [1] A. Kerber 1-6 6-3 6-4
Flash
WTA Indian Wells, Rybakina: “Il mio obiettivo è essere la numero 1”
“Vincere anche Miami? Difficile da fare. Iga merita grande rispetto” così Rybakina dopo il successo in California. “Ho cercato di spingere di più con la seconda” dice sul match contro Sabalenka

Due mesi dopo la finale dell’Australian Open arriva la vendetta per Elena Rybakina. Al BNP Paribas Open 2023, la tennista kazaka supera una nervosa Aryna Sabalenka conquistando il suo primo WTA1000 della carriera. Un inizio di stagione spumeggiante per la tennista nata a Mosca che le permette di scalare la classifica mondiale. Nella classica conferenza stampa post-partita Rybakina ripercorre le difficoltà del match contro Sabalenka e le prospettive per il futuro con l’obiettivo di raggiungere il numero 1 del ranking.
D. Cosa sei stata in grado di fare oggi per batterla per la prima volta?
RYBAKINA: “Penso sia stato importante il primo set. Entrambe abbiamo avuto possibilità, ma alla fine, è andato a mio favore. Poi è stato un po’ più facile iniziare il secondo con un break nella parte iniziale del set. Durante la sfida sono variate un po’ anche le condizioni. Alla fine del secondo set è diventato molto ventoso, quindi da un lato era difficile da giocare. Ma dal momento in cui sono riuscita a passare in vantaggio nel punteggio, penso di essere stata in grado di fare la differenza”
D. Congratulazioni. Lei ha dichiarato che ha iniziato a sentirsi frustrata e a cadere in vecchie abitudini. Mi chiedevo se avessi percepito la stessa dato che hai giocato con lei in passato e quest’anno all’Australian Open, pensi che sia tornata ad una versione precedente di sé stessa?
RYBAKINA: “Ovviamente ha confrontato questo match con la partita che abbiamo giocato in Australia. È stato diverso, specialmente questo primo set, perché ha fatto diversi doppi falli e la cosa mi ha dato un certo vantaggi, sebbene non abbia colto sin da subito questa occasione. Ovviamente ho percepito la differenza, perché in Australia ha servito davvero bene. La seconda credo viaggiasse alla stessa velocità della prima, era realmente aggressiva. Qui ho avuto alcune possibilità nel primo set, e poi penso che nel secondo set io sono stata un po’ più aggressiva. Penso anche che non sia facile trovare il ritmo quando si affrontano due tenniste con un servizio potente e ti trovi ad inseguire nel punteggio.”
D. Quanto è stata importante la tua seconda oggi? La tua percentuale di prime non era probabilmente alta come volevi sebbene sembrasse funzionare abbastanza bene quando la mettevi in campo. Sulla tua seconda lei sembrava avere molte difficoltà a rispondere.
RYBAKINA: “La prima non ha funzionato così bene come volevo. Sulla seconda, ho cercato di spingere di più, perché mi ricordavo dall’Australia che lei ama mettere molta pressione all’avversaria sulla seconda; quindi, sapevo che questo era qualcosa che dovevo migliorare. Penso che qui, dal momento che le condizioni sono un po’ più lente, è stato un po’ più facile giocare il colpo successivo. Ho provato a cambiare anche il modo di servire la seconda e penso che sia stato importante in questa partita alla fine dei conti.“
D. Le statistiche significano molto per te? Ce n’è una che dice che sei la prima donna a battere il n. 1, n. 2 in questo torneo nello stesso anno.
RYBAKINA: “Non ci ho pensato, ma buona statistica. Non so cosa dire (sorridente). Quando affronto qualcuna cerco di non pensare alla classifica. Voglio solo fare del mio meglio, cercando di vincere.
D. Parlando di Miami, ovviamente a chi vince ad Indian Wells viene chiesto se penso di conquistare entrambi i tornei back to back, tu cosa ne pensi? È un’impresa incredibilmente difficile?
RYBAKINA: “Cercherò di concentrarmi solo su ogni partita, perché penso che sia davvero difficile. So che Iga è riuscita a fare questo. Merita grande rispetto, perché penso che sia un lungo viaggio per arrivare sino a Miami e poi si tratta di condizioni completamente diverse. Penso che questo sia l’obiettivo alla fine della giornata. Ma quando scenderò in campo, cercherò solo di allenarmi e prepararmi per ogni partita.
D. In passato, hai trovato le condizioni a Miami più adatte a te rispetto a quelle di Indian Wells? Ovviamente visto quanto fatto oggi ami le condizioni qui, ma ti piacciono quelle di Miami o no?
RYBAKINA: “Dipende, perché ad oggi non ho mai raggiunto dei buoni risultati lì, ma non li avevo neanche qui. So che può essere molto ventoso lì, molto umido. Sicuramente è qualcosa a cui bisogna adattarsi. Vedremo come andrà e spero di potermi adattare rapidamente.”
D. Lei conduceva 4-2 nel primo set. Cosa hai fatto per recuperare il set e alla fine a vincerlo?
RYBAKINA: “Sapevo che per certo che uno di noi due avrebbe subito un break. Sfortunatamente, sono stata io la prima. Ho cercato di concentrarmi su ogni punto, perché sapevo che poteva cambiare direzione l’andamento del set. Sapevo che anche io sarei stata in grado di piazzare il break, solo perché qui le condizioni sono più lente, quindi puoi provare diverse volte e vedere procede lo scambio. Il tiebreak del primo set è stato davvero epico, con quei doppi difetti e la tensione. Alla fine, si trattava di stare concentrati su ogni punto e cercare di combattere fino alla fine.”
D. Ora che l’hai battuta per la prima volta pensi che cambierà il tuo atteggiamento per le prossime sfide?
RYBAKINA: “Dipende anche dalle condizioni e dalla superficie su cui giochiamo. Ma di sicuro ogni volta che giocherò contro Aryna, sarà una dura battaglia. Cercherò di prepararmi, a seconda delle condizioni. Non so come andranno le prossime partite che giochiamo l’una contro l’altra, ma sicuramente saranno di nuovo partite difficili.”
D. Salirai al n. 7 del ranking. La mia domanda è tra qualche anno, cosa speri davvero di realizzare in questo sport?
RYBAKINA: “Penso che l’obiettivo più grande sia ovviamente il numero 1. C’è ancora molta strada da fare. Questo è l’obiettivo finale. Al momento sono la numero 7, ma la classifica cambia velocemente. Quindi ho bisogno di concentrarmi sempre sul prossimo torneo. Sto cercando di non pensare così tanto alla classifica, soprattutto adesso dal momento che è una lunga strada da percorrere (sorridendo).
D. Stai guardando più la race che la classifica sulle ultime 52 settimane?
RYBAKINA: “Non proprio. So che ora sono la numero 2 della race. Ma è solo l’inizio della stagione ci sono ancora molti tornei in vista. Non significa nulla”
evidenza
Classifica WTA: Sabalenza riduce il distacco dal n.1, Rybakina sale al n.7
Aryna Sabalenka recupera 1250 punti a Iga Swiatek. Il distacco è ancora alto ma dopo Miami potrebbe ridursi a meno della metà di quello attuale. La vittoria a Indian Wells fa salire Elena Rybakina al settimo posto. Male Jasmine Paolini che retrocede di otto posti

Ci sarà qualcuno che, alla luce dei risultati degli ultimi mesi, metterà in dubbio la legittimità della leadership di Iga Swiatek. E sosterrà che la reale n.1 è da cercare più a est e risponderebbe al nome di Aryna Sabalenka o di Elena Rybakina. Se da una parte si può controbattere che la classifica si costruisce sui risultati di 12 mesi e, pertanto, Swiatek è senz’ombra di dubbio la regina indiscussa della WTA, dall’altra è altrettanto vero che le due rivali le siano al momento superiori sul campo e, almeno nella RACE, decisamente davanti. La vittoria vittoria di Sabalenka in Australia e quella di Rybakina al BNP Paribas Open di Indian Wells sono i prodromi di una rivoluzione che porterà a un cambio della guardia? Facciamo alcune considerazioni. Il dominio di Swiatek è stato costruito soprattutto (ma non solo) con la serie di 37 vittorie consecutive ottenute tra febbraio e giugno 2022. Il vuoto lasciato da Asleigh Barty e la mancanza – diciamolo – di un’antagonista le hanno dato una mano a realizzare questa impresa e ad accumulare una quantità di punti enorme. Non è, quindi, realistico credere che possa riconfermare la stessa striscia vincente in una stagione in cui il livello delle avversarie si è alzato. Pertanto, Iga è destinata a vedere ridimensionato il suo distacco in classifica sulle altre. A tal punto da essere superata? Se Swiatek sul cemento non è presumibilmente la più forte (il Miami Open presented by Itaú probabilmente mi smentirà), molti ritengono che la sua superiorità sulla terra non sia in discussione e che, almeno lì, abbia margini per ripetersi. Iga però ha dimostrato più volte di dare il meglio di sé quando è nettamente davanti mentre fatica a tirarsi fuori dai problemi se la partenza è in salita.
Bisognerà vedere come arriverà alla stagione sul rosso, se in fiducia oppure col fiato delle avversarie sul collo. Da questo punto di vista il Miami Open sarà determinante per Swiatek, purtroppo in condizioni fisiche non ottimali, e per comprendere le reali intenzioni di Rybakina e Sabalenka. Sulla terra battuta, inoltre, non è detto che la polacca non possa trovare insidie: è, infatti, tutto da testare il rendimento della “nuova” Sabalenka e di Rybakina, che, forte del nuovo status di top10, avrà tabelloni migliori rispetto a un anno fa quando navigava fuori dalle venti. E non sottovaluterei nemmeno una certa Barbora Krejcikova, vincitrice del WTA 1000 di Dubai proprio su Swiatek. Infine, questo inizio di stagione sta consolidando una rivalità, che non vede protagonista Iga. È ovviamente quella tra Rybakina e Sabalenka, che hanno giocato le due finali più importanti finora. Sembra un fatto marginale, ma sappiamo come le rivalità siano fonte di ispirazione e reciproco stimolo a migliorare sia i risultati sia il ranking. Insomma, forse il vento sta davvero cambiando e Swiatek non può dormire sonni tranquilli. Andiamo a vedere come è cambiata la classifica di oggi 20 marzo 2023.
LA CLASSIFICA WTA DI TENNIS AGGIORNATA
Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
1 | 0 | Iga Swiatek | 17 | 9975 |
2 | 0 | Aryna Sabalenka | 19 | 6740 |
3 | 0 | Jessica Pegula | 17 | 5605 |
4 | +1 | Caroline Garcia | 23 | 4990 |
5 | -1 | Ons Jabeur | 16 | 4976 |
6 | 0 | Coco Gauff | 18 | 4401 |
7 | +3 | Elena Rybakina | 22 | 3720 |
8 | 0 | Daria Kasatkina | 24 | 3375 |
9 | 0 | Belinda Bencic | 21 | 3360 |
10 | -3 | Maria Sakkari | 23 | 3191 |
11 | 0 | Veronika Kudermetova | 21 | 2470 |
12 | +3 | Petra Kvitova | 18 | 2377 |
13 | +3 | Barbora Krejcikova | 18 | 2324 |
14 | -1 | Beatriz Haddad Maia | 25 | 2276 |
15 | -3 | Liudmila Samsonova | 21 | 2191 |
16 | -2 | Victoria Azarenka | 15 | 2182 |
17 | 0 | Karolina Pliskova | 24 | 2155 |
18 | 0 | Ekaterina Alexandrova | 21 | 2005 |
19 | +2 | Magda Linette | 28 | 1770 |
20 | +3 | Donna Vekic | 22 | 1662 |
21 | -1 | Madison Keys | 19 | 1652 |
22 | +3 | Jelena Ostapenko | 20 | 1605 |
23 | +1 | Qinwen Zheng | 19 | 1594 |
24 | +2 | Martina Trevisan | 24 | 1593 |
25 | -6 | Simona Halep | 12 | 1565 |
26 | +2 | Anastasia Potapova | 24 | 1494 |
27 | 0 | Shuai Zhang | 32 | 1460 |
28 | +1 | Anhelina Kalinina | 27 | 1452 |
29 | -7 | Paula Badosa | 21 | 1433 |
30 | +1 | Danielle Collins | 18 | 1392 |
31 | +5 | Bianca Andreescu | 17 | 1367 |
32 | +7 | Jil Teichmann | 22 | 1329 |
33 | +1 | Ajla Tomljanovic | 18 | 1300 |
34 | +4 | Irina-Camelia Begu | 16 | 1288 |
35 | 0 | Amanda Anisimova | 15 | 1279 |
36 | -4 | Marie Bouzkova | 19 | 1274 |
37 | +6 | Bernarda Pera | 22 | 1252 |
38 | +2 | Marta Kostyuk | 22 | 1245 |
39 | -2 | Elise Mertens | 24 | 1244 |
40 | -7 | Lin Zhu | 28 | 1225 |
41 | -11 | Petra Martic | 19 | 1217 |
42 | -1 | Shelby Rogers | 19 | 1215 |
43 | -1 | Yulia Putintseva | 21 | 1210 |
44 | +2 | Camila Giorgi | 19 | 1179 |
45 | -1 | Aliaksandra Sasnovich | 23 | 1174 |
46 | -1 | Katerina Siniakova | 22 | 1164 |
47 | +1 | Sloane Stephens | 20 | 1083 |
48 | -1 | Lauren Davis | 25 | 1079 |
49 | +1 | Elisabetta Cocciaretto | 26 | 1056 |
50 | +3 | Linda Fruhvirtova | 19 | 1050 |
Questa è la classifica delle prime cinquanta. Possiamo notare che:
- In top10, Iga Swiatek scende sotto i diecimila punti e il distacco da Sabalenka si riduce a “soli” 3235 punti. Sembra un divario ancora ragguardevole, ma due settimane fa era di 4485 e al termine del Miami Open potrebbe ridursi a meno della metà di quello attuale se Iga dovesse essere condizionata dall’infortunio e uscire subito e Aryna vincere il titolo. Caroline Garcia si riprende la posizione n.4, superando Ons Jabeur. Sale al Elena Rybakina (+3, n.7) mentre perde posizioni Maria Sakkari (-3, n.10).
- In top20, recuperano tre posti le cece Petra Kvitova (n.12) e Barbora Krejcikova (n.13). Tre posti in meno, invece, per Liudmila Samsonova (n.15). Entrano nelle venti Magda Linette (+2, n.19), per la prima volta in carriera, e Donna Vekic (+3, n.20), che ha come best ranking il n.19 e potrà migliorarlo prossimamente. Abbandonano la top20 Madison Keys (-1, n.21) e Simona Halep (-6, n.25).
- Alle spalle delle prime 20 e fino al n.50, Bianca Andreescu (+5, n.31) e Jil Teichmann (+7, n-32) si riavvicinano alla top30. Fa un salto di sei posti Bernarda Pera (n.37), entra per la prima volta in top50 Linda Fruhvirtova (+3, n.50). Sono in grosse difficoltà, invece, Paula Badosa (-7, n.29), Petra Martic (-11, n.41) e Leylah Fernandez (-4, n.53), che saluta le cinquanta.
- Nelle posizioni dopo la n.50, fanno registrare i progressi maggiori Varvara Gracheva (+12, n.54), Karolina Muchova (+21, n.55), Rebecca Peterson (+27, n.76), Lesia Tsurenko (+14, n.81) e Sorana Cirstea (+9, n.74). Le atlete che perdono più posizioni sono Anett Kontaveit (-9, n.70), la nostra Jasmine Paolini (-8, n.71), Daria Saville (-25, n.89) e Alison Van Uytvanck (-12, n.97).
LA CLASSIFICA WTA DELLE TENNISTE ITALIANE
Anche questa settimana abbiamo sei atlete nelle prime cento di cui tre in top50. Salgono di qualche posizione Martina Trevisan (+2, n.24), Camila Giorgi (+2, n.44) ed Elisabetta Cocciaretto (+1, n.49). Perdono quota invece, Jasmine Paolini, come abbiamo già detto, Lucia Bronzetti (-2, n.73) e Sara Errani (-2, n.99). Al di fuori della top100, lascia per strada tre posti Lucrezia Stefanini (n.120), ne perde diciotto Martina Di Giuseppe (n.432). Solo Dalila Spiteri (+41, n.503) fa segnare un deciso progresso.
Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
24 | +2 | Martina Trevisan | 24 | 1593 |
44 | +2 | Camila Giorgi | 19 | 1179 |
49 | +1 | Elisabetta Cocciaretto | 26 | 1056 |
71 | -8 | Jasmine Paolini | 24 | 841 |
73 | -2 | Lucia Bronzetti | 26 | 839 |
99 | -2 | Sara Errani | 30 | 682 |
120 | -3 | Lucrezia Stefanini | 29 | 551 |
207 | +2 | Nuria Brancaccio | 24 | 321 |
251 | -5 | Camilla Rosatello | 23 | 263 |
300 | -4 | Matilde Paoletti | 12 | 206 |
360 | -5 | Martina Colmegna | 22 | 154 |
384 | -5 | Angelica Moratelli | 14 | 139 |
405 | -7 | Anna Turati | 19 | 127 |
410 | +3 | Deborah Chiesa | 14 | 122 |
416 | -4 | Diletta Cherubini | 19 | 119 |
432 | -18 | Martina Di Giuseppe | 17 | 110 |
461 | -5 | Lisa Pigato | 17 | 95 |
464 | -1 | Jessica Pieri | 10 | 95 |
502 | -6 | Giulia Gatto-Monticone | 16 | 83 |
503 | +41 | Dalila Spiteri | 9 | 83 |
NEXT-GEN RANKING: LE GIOVANI TENNISTE IN ASCESA
Brenda Fruhvirtova vince l’ITF di Bengaluru (che le fa fare un balzo di 21 posti in classifica generale) e rientra al n.7 del Next Gen ranking, la classifica delle giocatrici nate dopo il 1° gennaio 2003. Perde due posizioni Oksana Selekhmeteva (n.9), esce dalla top10 Katrina Scott.
Posizione | Variazione | Giocatrice | Anno | Classifica WTA |
1 | 0 | Coco Gauff | 2004 | 6 |
2 | 0 | Linda Fruhvirtova | 2005 | 50 |
3 | 0 | Linda Noskova | 2004 | 51 |
4 | 0 | Diana Shnaider | 2004 | 95 |
5 | 0 | Erika Andreeva | 2004 | 128 |
6 | 0 | Polina Kudemertova | 2003 | 140 |
7 | – | Brenda Fruhvirtova | 2007 | 142 |
8 | 0 | Ashlyn Krueger | 2004 | 155 |
9 | -2 | Oksana Selekhmeteva | 2003 | 156 |
10 | -1 | Elsa Jacquemot | 2003 | 159 |
LA RACE
Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina stanno scavando un solco tra loro e le dirette inseguitrici. Iga Swiatek resiste al terzo posto ma è insidiata da Jessica Pegula (+1, n.4). Guadagna sette posti Maria Sakkari (n.11). Entrano nella top20 della RACE Petra Kvitova (+9, n.18), Karolina Muchova (+11, n.19) e Varvara Gracheva (+8, n.20). Camila Giorgi resiste al n.27.
Posizione | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
1 | 0 | Aryna Sabalenka | 4 | 3310 |
2 | 0 | Elena Rybakina | 6 | 2561 |
3 | 0 | Iga Swiatek | 5 | 1810 |
4 | +1 | Jessica Pegula | 5 | 1515 |
5 | -1 | Belinda Bencic | 7 | 1420 |
6 | 0 | Barbora Krejcikova | 6 | 1371 |
7 | +1 | Coco Gauff | 5 | 1185 |
8 | -1 | Victoria Azarenka | 6 | 1051 |
9 | +1 | Caroline Garcia | 8 | 991 |
10 | -1 | Magda Linette | 6 | 937 |
11 | +7 | Maria Sakkari | 6 | 921 |
12 | -1 | Donna Vekic | 5 | 860 |
13 | -1 | Karolina Pliskova | 7 | 846 |
14 | 0 | Jelena Ostapenko | 7 | 766 |
15 | -2 | Marta Kostyuk | 8 | 721 |
16 | 0 | Veronika Kudermetova | 7 | 706 |
17 | -2 | Lin Zhu | 7 | 702 |
18 | +9 | Petra Kvitova | 6 | 625 |
19 | +11 | Karolina Muchova | 5 | 590 |
20 | +8 | Varvara Gracheva | 8 | 558 |
evidenza
WTA Indian Wells: Rybakina si prende la rivincita e il primo titolo “1000”
Elena vince una partita non bellissima, con tanti errori e condizionata dalla tensione. Aryna Sabalenka troppo fallosa soprattutto al servizio

(da Indian Wells, il nostro inviato)
[10]E.Rybakina b. [A]Sabalenka 7-6(11) 6-4

La buona notizia di giornata qui a Indian Wells è che mentre vanno in campo sul centrale le finaliste del singolare femminile, la bielorussa Aryna Sabalenka e la kazaka Elena Rybakina, per disputare la rivincita della finale dell’ultimo Australian Open (vinto dalla prima), il tempo si è aggiustato, e sembra scongiurato il pericolo di pioggia.
Le caratteristiche tecniche delle due non sono troppo dissimili, con un lieve vantaggio per Sabalenka in termini di potenza pura (ora come ora è quella che tira più forte di tutte nella WTA), e una miglior mobilità e attitudine alla manovra in favore di Rybakina, che peraltro spara gran pallate pure lei soprattutto al servizio.
PROMI SET – Nei game iniziali c’è qualche scambio di occasioni, con Elena che salva una palla break in avvio, poi non ne concretizza tre non consecutive nel quarto game, e infine cede per prima la battuta sul 2-2. Rispetto a quanto visto finora nel torneo, Rybakina sta servendo peggio, e sbaglia qualcosa di troppo soprattutto nelle scelte di traiettoria, come nel caso dello schiaffo al volo non difficile, sull’ultima palla break, che tira dalla parte dell’avversaria, pagandola cara. Sabalenka fa il suo solito tennis tutto potenza e poca geometria, ma per ora le basta a salire in vantaggio 4-2. Poco dopo, però, una bella risposta esterna di rovescio di Elena, e un brutto doppio fallo, le costano il contro-break, siamo 4-4.
Con Rybakina alla battuta, il nono game si trasforma in una gran lotta, da 12 punti, con la kazaka che salva una palla break (rispostaccia in rete di Aryna) prima di salire 5-4. Il match non è brutto, finora, anche se le ragazze sbagliano molto (e ci mancherebbe, visto quanto forte tirano), ci han fatto vedere anche diverse accelerazioni spattacolari, il pubblico apprezza e applaude. Si arriva al 6-5, quando Elena ha un set point in risposta, ma sbaglia un rovescio, e poco dopo è tie-break.
Da questo momento va in scena una vicenda tragicomica, che a parte qualche buon vincente di rovescio di Sabalenka, e un paio di begli anticipi di Rybakina, offre un campionario tremendo di errori e disastri tattici dovuti alla tensione. 6-5 Elena, al servizio, set point numero due per lei, brava Aryna qui. 7-6 Sabalenka e servizio (primo set point per lei), doppio fallo (l’ottavo). 8-7 Elena, terzo set point, doppio fallo (il primo del match). 9-8 Rybakina (quarto set point), ancora brava Aryna. 10-9 Rybakina (quinto set point), risponde bene Sabalenka. 11-10 Aryna (secondo set point), buona risposta di Elena su seconda timida. 12-11 Rybakina, finalmente chiude 13-11 con l’errore di Aryna. Totale doppi falli Sabalenka, 10, di cui tre nel tie-break, Elena solo uno, ma sul set point per lei. Su 24 punti, 4 vincenti, 20 errori, le ragazze si sono davvero contratte di brutto.
SECONDO SET – Nel primo game, Aryna, ancora scossa, serve tre seconde palle, e prende il break a zero, ottima Rybakina ad aggredire le risposte. Sul 2-1, Sabalenka ha due opportunità del contro-break, ma il rovescio di Elena e poi un suo errore le fanno sfumare, e la kazaka sale 3-1. Il quinto game è una lotta fra il servizio di Aryna e la risposta di dritto di Rybakina, la bielorussa si salva e tiene per il 3-2. Elena piazza un buon allungo, tiene per il 4-2 e poi un bel game di risposta la fa salire 5-2, alla battuta per il match. Qui Rybakina si blocca, prende un parziale di 8 punti a 1, e si ripresenta al servizio per chiudere. Gli ultimi 5 game sono stati vinti dalla giocatrice alla sinistra dell’arbitro, il vento che si è alzato da un po’ probabilmente ne è la causa, perchè va a finire così anche nel sesto, che Elena conquista insieme al primo titolo 1000, con un servizio vincente. Finale onestamente non bellissima, condizionata dai nervi, ma torneo meritato da Rybakina, che sale al numero 7 WTA.