Il rinnovo del contratto che lega Andy Murray e Under Armour, come previsto, non si farà. Già dallo scorso anno la casa di abbigliamento sportivo statunitense, che ha vestito l’ex numero uno nelle ultime quattro stagioni, aveva lanciato segnali di volersi ritirare dalla fetta tennistica del mercato, reindirizzandosi verso altri tipi di sport (l’evidenza è arrivata con il passaggio di Sloane Stephens a Nike dodici mesi fa, che ha concluso una sponsorship che durava da quando la giocatrice era appena diciassettenne).
Le pochissime apparizioni di Murray nel 2018 di riabilitazione dall’infortunio all’anca, quindi, rimarrano le ultime con il logo della doppia U sul petto: lo scozzese al momento si sta allenando a Miami con scarpe Nike e un completo firmato Castore, un piccolo brand di abbigliamento sportivo di lusso. Fondata dai fratelli britannici Phil e Tom Beahon, rispettivamente ex giocatore di cricket e di calcio, Castore ha iniziato a investire grandi cifre per espandere il proprio mercato nel corso del 2018.
Sul sito di Castore, dove un paio di calzini bianchi costa oltre venti euro, non è ancora presente alcun riferimento a Murray né ad altri tennisti. Andy inizierà la propria stagione 2019 al Brisbane International, uno dei tre ATP 250 della prima settimana dell’anno. Il suo è il terzo cambio di sponsor tecnico tra i Fab Four in meno di diciotto mesi, dopo il passaggio di Roger Federer da Nike a Uniqlo alla vigilia di Wimbledon e l’abbandono della casa giapponese da parte di Novak Djokovic in favore di Lacoste già dal Roland Garros 2017
