Bautista Agut si conferma re di inizio stagione: batte Berdych e vince Doha

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Bautista Agut si conferma re di inizio stagione: batte Berdych e vince Doha

La spagnolo vince il nono titolo della sua carriera: è addirittura il quarto vinto nel mese di gennaio, il secondo nella primissima settimana dell’anno. Berdych può essere comunque soddisfatto

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Deve esserci probabilmente un motivo se Roberto Bautista Agut, per opinione comune il ‘ragioniere’ del tennis, assume le sembianze di una sentenza quando si gioca a tennis nelle prime due settimane dell’anno. Dopo aver battuto Wawrinka – nettamente in due set – e Djokovic – gran rimonta in semifinale – doma anche Tomas Berdych in finale in tre set e si aggiudica l’ATP 250 di Doha per la prima volta in carriera, vincendo un torneo a gennaio per il quarto anno di fila dopo Auckland 2016, Chennai 2017 e ancora Auckland nel 2018 (nel 2013 lo spagnolo ha perso l’unica finale di inizio anno contro Tipsarevic a Chennai). Ora il suo palmares si compone di nove titoli, sei dei quali – si aggiungano Sofia 2016 e Dubai 2018 – conquistati nel primo trimestre della stagione.

Si diceva del tabellone non esattamente apparecchiato per il vincitore del torneo, pur accreditato della settima testa di serie, e l’avversario dell’ultimo incontro non gli ha certo regalato la pagnotta. Berdych conferma anzi di essere tornato, se non il giocatore in grado di abitare stabilmente i turni finali dei grandi tornei – salvo poi vincerne pochi o quasi nessuno a causa dei soliti marziani – sicuramente una versione molto molto accettabile di sé. A Melbourne, da non testa di serie, il ceco costituirà un serio spauracchio per tutti i favoriti.

Prolungato il più possibile il primo set con un orgoglioso game di servizio quando era già sotto di un break, Berdych non ha potuto evitare di finire sotto 6-4. A sua discolpa va detto che Bautista gioca un parziale di inquietante regolarità, offrendo una sola palla break e disponendosi a rincorrere qualsiasi accelerazione del suo avversario. Nel secondo set il ceco comprende di non potersi attendere alcun regalo da Bautista e riesce a giocare un turno di risposta molto aggressivo, nel quarto game, quando guadagna due palle break e converte la seconda con un perfetto schema risposta aggressiva di rovescio-volée vincente di dritto. Continuando a prendere la via della rete e blindando la prima di servizio (15 punti su 17 nel secondo set), Berdych riesce a rimandare tutto al terzo set.

In avvio di parziale è anche il primo a guadagnarsi un’occasione di break, ma se nel secondo set il quarto game gli era stato amico, questa volta gli risulta fatale: va sotto 15-40 e regala il break allo spagnolo con uno sciagurato rovescio in rete. Bautista non si procurava occasioni in risposta addirittura dal decimo game del primo set, ma gliene capiteranno altre tre consecutive pochi istanti più tardi in seguito a due buone esecuzioni di rovescio. Berdych sente il muro alle spalle, attacca ancora – per la verità in modo un po’ confuso – e complice la mancanza di killer istinct del suo avversario riesce a rimanere in vita. Abbastanza da trovarsi sulla racchetta, e in particolar modo sul dritto a campo relativamente aperto, l’occasione del pareggio: un po’ desuetudine un po’ il solito braccino, il dritto inside out di Berdych (sul 2-4 40-30) colpisce il nastro, si impenna e muore in corridoio. 

La partita finisce qui. Bautista Agut si asciuga la classica gocciolina di sudore del pericolo scampato e veleggia verso il suo nono titolo tenendo a zero l’ultimo turno di servizio. Da lunedì scavalcherà il suo connazionale Carreno Busta per guadagnare la 23esima posizione in classifica a una manciata di punti da Goffin. Anche lui, benché protetto da una testa di serie all’Australian Open, non è uno di quelli che i big vorranno affrontare. E per essere sicuro di arrivarci il meglio, lo spagnolo sceglie saggiamente di rinunciare al torneo di Auckland.

[7] R. Bautista Agut b. [WC] T. Berdych 6-4 3-6 6-3

Il tabellone completo

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