Fed Cup, quarti di finale: imprese Romania e Australia. Francia e Bielorussia ok

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Fed Cup, quarti di finale: imprese Romania e Australia. Francia e Bielorussia ok

Impresa delle rumene: Halep e il doppio sconfiggono le campionesse in carica. Bielorussia e Francia vincono senza problemi in Germania e Belgio. Barty trascina le australiane al successo contro gliUSA. Semifinali Francia-Romania e Australia-Bielorussia

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FED CUP, Quarti di finale

Repubblica Ceca vs Romania 2-3

Vince la Romania ad Ostrava, sbancando la Repubblica Ceca, imbattuta dal 2009 tra le mura amiche e conquistando una meritatissima semifinale. Il punto decisivo di una sfida molto equilibrata, se lo aggiudica il doppio composto da Irina Begu e Monica Niculescu. Brave le giocatrici rumene a tenere botta nel primo set, perso al tiebreak, al doppio ceco composto da Katerina Siniakova e Barbora Krejcikova. Primo set con 2 break per parte e quindi inevitabile tiebreak, che la coppia di casa si aggiudica giocando con maggior lucidità i punti importanti e servendo meglio. Come detto non si scompongono Begu e Niculescu, nel secondo set strappano subito il servizio alle avversarie e mantengono il vantaggio fino alla fine. Il pubblico di casa capisce che soprattutto Siniakova mostra i segni della fatica, avendo già giocato in singolare, e prova a trascinare il duo ceco. Nel terzo set il servizio serve a poco, ci sono 5 break, ma il game decisivo è il nono che Begu e Niculescu strappano a zero alle avversarie. Break decisivo, nel decimo game si chiude ed è trionfo rumeno.

Nel primo pomeriggio bella come da pronostico la partita tra Simona Halep e Karolina Pliskova, numero 3 e 5 del mondo. 6 a 2 i precedenti per la rumena, con l’ultima vittoria però della Pliskova a Madrid lo scorso anno. Scambio di servizi all’inizio match, poi scaldate per bene le racchette, le due giocatrici ribattono colpo su colpo, fin al nono game, dove c’è il break Halep. Nel decimo game Simona chiude al quinto set point. Parte invece sparata nel secondo set Pliskova, sale 4 a 1 grazie a un break, gioca bene e senza paura, sospinta dal pubblico di casa. Ritorna sotto Simona Halep, che strappa due break concedendone uno, si arriva al dodicesimo game dove Pliskova chiude col servizio al primo set point. Terzo set simile al primo, scambio di break all’inizio, Halep che parte in fuga di due break, Pliskova che però racimola tutte le energie residue e strappa un break alla rivale, rintuzza il primo match point con il servizio e cede solo al secondo match point, ben servito da una prima profonda della Halep.

Ora è tutto sulla racchetta di Mihaela Burzanescu, numero 29 del mondo, che affronta Katerina Siniakova, numero 44 WTA. Purtroppo per le rumene Mihaela non è ancora quella pre infortunio di Montreal, e oggi, come ieri, mostra evidenti limiti atletici. Siniakova ha il merito di non disunirsi quando perde un break, sotto 3 a 1, con l’avversaria che pare davvero in palla. Ma dura poco. Brava Katerina a strappare due break all’avversaria, a servire bene, limitandosi a sbagliare il meno possibile. Secondo set e altri due break per la ceca, Burzanescu prova, ferma sulle gambe, a forzare qualche colpo, ma l’avversaria non le concede scampo, chiudendo con il servizio al primo match point.

USA vs Australia 2-3

Il 20-21 aprile sarà Australia-Bielorussia una delle due semifinali. Le “aussie” trainate da Ashleigh Barty raggiungono questo importante e poco scontato obiettivo.

Barty apre le danze al servizio, ma deve difendersi dalla Keys che risponde in maniera impressionante e che in pochi minuti ha la prima palla break del match, convertita dopo uno scambio di dieci colpi: 1 a 0. L’australiana pare molto nervosa, impassibile e serafica invece la statunitense che in quanto a gioco non rispecchia la sua la classifica, potrebbe veleggiare tranquillamente dieci posizioni sopra il suo attuale 17. Tre palle break salvate dalla Barty non bastano a placare le risposte tra i piedi della Keys, che completa il doppio break di apertura, 3 a 0. Quarto game e Barty ottiene la sua seconda palla break del match, che un doppio fallo dell’americana converte in primo game australiano; a questo punto Ashleig perde qualche secondo per lamentarsi con la giudice delle palline Wilson , forse preferisce le Dunlop Australiane, e così facendo spezza la concentrazione di Madison, le strappa il servizio ripetutamente e vince il set 6-4.

Barty ha capito che il lato del rovescio di Madison è piuttosto vulnerabile e vi insiste, insaccando bei punti con i molti colpi in rete, quasi tutti diretti in lungolinea; annulla palle break e si prende il primo game, riuscendo a scaricare tutto il nervosismo dell’inizio sulle spalle di Madison che steccando un dritto esclama “Oh my god!” ; il fisico e la tecnica ci sono, è la testa che difetta. E’ doveroso sottolineare che l’americana viene disturbata nei lanci di palla da qualche maleducato musicofilo dotato di tamburo, questo non costituisce alibi però al fatto di aver perso la testa totalmente in un probabile inutile monologo interiore quando all’avvio di match sembrava la favorita. Barty è d’altrocanto la sicura riprova che se la natura non ti regala centimetri, la tua testa vede lontano chilometri. L’australiana fin qui ha sgraffignato due turni di servizio alla Keys e serve per il 5 a 0, Keys si ricorda di aver già fatto una finale slam e di non essere l’ultima arrivata, e regala al pubblico un fantastico game coronato da un passante incrociato che congela a rete Barty; all’australiana basta però pazientare ed è di nuovo break. Un po’ troppo passiva la capitana Kathy Rinaldi nel supportare la sua alfiera, che subisce uno scottante 6 a 1 in un’ ora e 4 minuti per mano di questa piccola ma infallibile che tutti conoscono come Ash, capace di ribaltare rapidamente un match che sembrava, a dire dell’intervistatrice a fine partita, già in tasca agli USA.

Come prevedibile, gli Stati Uniti provano a rimediare, schierando al posto della Kenin quel terribile cagnaccio che è Danielle Collins, che ha sfavillato agli Australian Open 2019 raggiungendo le semifinali. Dalla loro gli australiani sostituiscono la Barrel con la simpatica Daria Gavrilova, che riesce a far confusione anche al lancio di monetina provocando risate pure li. Collins è molto determinata a rimediare al pasticcio di Keys e lo fa spingendo su ogni colpo, anche quando costretta a indietreggiare o in risposta, mettendo a nanna la Gavrilova che non ha tempo di dire “ what the..?” che siamo già 6 a 1 in 30 minuti esatti. Nuovo set, nuova testa: Gavrilova offre un bellissimo primo game vinto con una volée profonda in difesa di un passante incrociato, ma il concetto le viene “ritwittato” dalla Collins nei due game successivi. Sul 40-30 per l’Australia qualcuno lancia un urlo belluino nel bel mezzo del gioco, portando Gavrilova a sbagliare uno smash facile , giustamente si lamenta ma non le viene concesso alcunché dal giudice di sedia. Incitata dalle sue compagne la russa naturalizzzata australiana breakka e avanza 5-3, chi l’avrebbe detto, sfornando colpi che nel primo set sembravano impossibili, tenendo addirittura il game finale a 0. Il 5° game è il fulcro dello terzo set, Collins deve annullare palle break una dopo l’altra , Gavrilova difende, attacca, corre , rallenta, ma riesce solo a subire il break del 4 a 2 e vedere l’avversaria piegarla inesorabilmente 6-2.

Saranno alla fine le australiane Ashleig Barty e Priscilla Hon ad avere la meglio su Danielle Collins e Nicole Melicar, in un doppio combattuto in due set che sancisce l’ultimo dei quarti di finale di febbraio.

Germania vs Bielorussia 0-3

La nazionale tedesca tenta il tutto per tutto contro la Bielorussia, una squadra straripante e ricca di talenti, che farà sicuramente danni alle prossime semifinali. Jens Gerlach spariglia le carte e mette in campo la 104 al mondo Laura Siegmund al posto di Tatjana Maria, per provare a rovesciare questo quarto di finale.

Laura, ormai vocata più al doppio che al singolo, può essere una buona scelta perché è una giocatrice dai ritmi variabili, creativa, che alla lunga può stancare e mandare in panne Sabalenka, un po’ impacciata nel verticalizzare. Ma in un paio di minuti è già break per la bielorussa, che anche oggi ha scelto di servire per prima. La partita non ha storia, la palla break della Siegmund sul 5-1 è solo uno sprazzo di orgoglio, neanche il doppio fallo di Sabalenka può far sperare i tedeschi, perchè Aryna annulla 3 palle break e blinda il primo set 6-1 in 33 minuti.

Laura deve salvare 3 palle break in apertura, tradita da un doppio fallo e da una palla corta, il suo marchio di fabbrica oltre ai calzettoni lunghi; parimenti tocca a Sabalenka annullare una palla break con uno sventaglio; se però la prima non le entra, la seconda liftata fa sbagliare chiunque. Siegmund riuscirà a ricevere anche l’applauso dell’avversaria perché, dopo averla chiamata a rete, la passa con un bellissimo lob di dritto; ciò non basta a evitare i break del 2 a 1 e del 4 a 1. La gigantessa rosso verde ci sa fare anche a rete, perchè chiude il game del 5 a 1 con una volée profonda che spazzola le righe a fondo campo, inutile il challenge tedesco; con un passante di rovescio poi, Aryna Sabalenka chiude il set 6-1 6-1.

Il titolo della tesi con cui Laura Siegmund si è laureata in Psicologia “Fallimento sotto pressione”, descrive perfettamente la partita e il weekend in generale, perché la pressione che esercitano Aryna & Co. sulle avversarie è davvero troppa, non c’è nessuna nella panchina tedesca che possa fare qualcosa, probabilmente neanche il capitano Gerlach anche se indossasse un gonnellino e una parrucca. La Bielorussia capitanata da Tatiana Poutcheck “parcheggia” la nazionale tedesca ( griffata Porsche, nda) prendendosi una sonora rivincita rispetto allo scorso anno, e installandosi comodamente in semifinale, sapendo di incutere molto timore alle squadre avversarie e di essere assolutamente favorita per il titolo. Questo quarto di finale ha quindi il sapore di un ottimo pranzo, dove si è mangiato talmente bene che non è servito tirare fuori il dolce, Vika Azarenka ovviamente.

Belgio vs Francia 0-3

Caroline Garcia disputa un’altra partita ai limiti della perfezione e festeggia nel miglior modo possibile il suo ritorno nel team francese e l’esordio in panchina di Julien Benneteau. Dopo aver superato ieri in tre set Alison Van Uytvanck, la nr.1 ospite dispone con irrisoria facilità di Elise Mertens e porta la Francia in semifinale, dove ad attenderla tra le mura amiche ci sarà la Romania di Simona Halep, una sfida davvero da gustare nel week-end pasquale di aprile (20-21).

Non c’è storia tra Garcia e Mertens, la tennista francese mette subito le cose in chiaro, strappando nel terzo game il servizio all’avversaria e salendo senza problemi 5-2 con un altro break prima di chiudere il primo set tenendo la battuta nell’ottavo gioco. Il secondo set segue la stessa falsariga, la Mertens non riesce mai a scardinare il gioco dell’avversaria che con un altrettanto agevole 6-3 chiude match e quarto di finale. Non poteva esserci esordio migliore per Benneteau.

Risultati:

Repubblica Ceca vs Romania 2-3
Ka. Pliskova b. M. Buzarnescu 6-1 6-4
S. Halep b. K. Siniakova 6-4 6-0
S. Halep b. Ka. Pliskova  6-4 5-7 6-4
K. Siniakova b. M. Buzarnescu 6-4 6-2
I.C. Begu/M. Niculescu b. B. Krejcikova/K. Siniakova 6-7(2) 6-4 6-4

Belgio vs Francia 0-3
C. Garcia b. A. Van Uytvanck 7-6(2) 4-6 6-2
A. Cornet b. E. Mertens 7-6(6) 6-2
C. Garcia b. E. Mertens 6-2 6-3

Germania vs Bielorussia 0-3
A. Sasnovich b. T. Maria 7-6(3) 6-3
A. Sabalenka b. A. Petkovic 6-2 6-1
A. Sabalenka b. L. Siegemund 6-1 6-1

USA vs Australia 2-3
A. Barty b. S. Kenin 6-1 7-6(2)
M. Keys b. K. Birrell 6-2 6-2
A. Barty b. M. Keys 6-4 6-1
D. Collins b. D. Gavrilova 6-1 3-6 6-2
A. Barty/P. Hon b. D. Collins/N. Melichar 6-4 7-5

Hanno collaborato al pezzo Michele Blasina, Diego Serra e Stefano Tarantino

Federation Cup: la presentazione dei quarti di finale

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