Cecchinato balla il tango: è in finale a Buenos Aires (La Nazione). Panatta: «Basta soldi pubblici, se all'Atp piace tanto Torino ci pensino gli sponsor» (Ricca). «Atp Finals a Torino? La partita non è finita, lavoriamo ancora» (Piccioni)

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Cecchinato balla il tango: è in finale a Buenos Aires (La Nazione). Panatta: «Basta soldi pubblici, se all’Atp piace tanto Torino ci pensino gli sponsor» (Ricca). «Atp Finals a Torino? La partita non è finita, lavoriamo ancora» (Piccioni)

La rassegna stampa di domenica 17 febbraio 2019

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Cecchinato balla il tango: è in finale a Buenos Aires (La Nazione)

Marco Cecchinato centra la sua terza finale nel circuito maggiore all’Argentina Open, torneo Atp 250 in svolgimento sulla terra battuta di Buenos Aires. Il 26enne di Palermo, numero 18 del ranking mondiale e terza testa di serie, ha battuto in semifinale l’argentino Guido Pella, numero 50 Atp, con il punteggio di 6-4, 6-2. In finale Cecchinato sfiderà l’altro argentino Diego Schwartzman, che in tre set combattutissimi ha avuto la meglio sull’austriaco Dominic Thiem (2-6, 6-4, 7-6 (5)). Quella di ieri era la sesta semifinale raggiunta in carriera dall’atleta siciliano a livello Atp (la seconda stagionale dopo quella a Doha persa con Tomas Berdych). A livello di finali, invece, sinora l’azzurro ha sempre vinto. Il 2018 gli ha infatti portato in dote il torneo di Budapest e quello di Umago. Entrambi erano tornei Atp 250 su terra, come quello che si chiude oggi in Argentina. Anche se  il vero exploit di Cecchinato è stato ovviamente il Roland Garros dello scorso anno, che lo vide raggiungere in un crescendo impressionante la semifinale in cui venne poi sconfitto proprio da Thiem. In ambito femminile, sarà subito derby tricolore oggi al “Dubai Duty Free Tennis Championships”, torneo WTA Premier 5 che si disputa sul cemento di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Il sorteggio ha infatti messo di fronte al primo turno le due azzurre Camila Giorgi, numero 28 del ranking mondiale, e Sara Errani, numero 123 Wta, in gara con una wild card e campionessa dell’edizione 2016 (l’ultimo titolo nel circuito maggiore conquistato dalla 31enne romagnola). La 27enne di Macerata si è aggiudicata i due precedenti, disputati nel 2012 al primo turno di Pechino (cemento) e nel 2016 a Madrid (terra), sempre al primo turno. La vincente di questo testa a testa tutto italiano sfiderà poi al secondo turno la bielorussa Aryna Sabalenka, numero 9 della classifica mondiale e ottava favorita del seeding. In tabellone a Dubai ci sono nove top ten (unica assente Sloane Stephens, numero 4 Wta), con il rientro nel circuito di Naomi Osaka, salita sul trono mondiale dopo il trionfo agli Australian Open.


Panatta: «Basta soldi pubblici, se all’Atp piace tanto Torino ci pensino gli sponsor» (Jacopo Ricca, La Repubblica – Torino)

La lettera all’Atp, debole e senza le garanzie governative, è stata spedita. «Se l’Atp ha apprezzato tanto Torino come si dice dia fiducia comunque alla proposta italiana» ragiona Adriano Panatta. Uno dei più grandi tennisti italiani di sempre, interviene sulla candidatura di Torino per ospitare dal 2021 le Atp Finals che sembra ormai tramontata. L’alzata di scudi in difesa della proposta italiana però fa sperare gli organizzatori che il governo possa tornare sui suoi passi. Le pressioni arrivate dalla sindaca Appendino, ma anche dal mondo imprenditoriale piemontese potrebbero infatti far cambiare idea anche all’azionista leghista che finora ha imposto la strada della proposta di legge. Una via però che potrebbe non bastare e per questo la prossima settimana potrebbe arrivare un impegno più netto da parte del premier Giuseppe Conte per cercare di riportare Torino in corsa, anche se fuori tempo massimo. «Il sottosegretario Giorgetti l’ha spiegato, in questo momento i soldi non ci sono – ragiona Panatta – Non possiamo nasconderci che 78 milioni di euro in una fase come quella attuale siano una cifra importante».

Panatta, condivide la scelta del governo?

La politica l’ho fatta e so cosa vuol dire. Non dico che il governo ha fatto bene, dico che si può capire che facciano delle scelte diverse. Non è che in questo momento abbiamo un’economia così florida da poterci permettere certi investimenti. Se mi dicono che dobbiamo trovare i fondi per i pastori sardi capisco che vengano prima delle Atp finals. Quello che spero è però che poi vengano spesi veramente per quello, non voglio fare demagogia, ma coni fondi pubblici meglio investire per mettere a posto le scuole o favorire l’attività fisica alla elementari. Secondo me si dovrebbe cercare di trovare altre strade. Per un evento del genere penso si debba far ricorso agli sponsor privati.

Questo però rende complicato portare grandi eventi sportivi in Italia. Dobbiamo farci l’abitudine?

Ormai fanno i mondiali nel Qatar, cosa possiamo pretendere di competere? Lì sono pieni di soldi e non hanno tradizione, ma vengono scelti lo stesso. Venire a chiedere oggi all’Italia certe cifre è complicato e forse nemmeno giusto. Io ero molto favorevole alla nuova Olimpiade di Roma perché ho visto gli effetti di quella del 1960, quando furono rifatte strade e realizzati impianti che usiamo ancora oggi. Mi sembrava che potesse portare nuovo sviluppo. Sulle Atp Finals la questione è più complessa perché sono un evento di una settimana.

L’Atp però vuole le garanzie. Cosa si può fare?

Io l’Atp l’ho fondata: sono stato nel primo consiglio d’amministrazione. È una realtà che ha fatto un lavoro straordinario, ma oggi chiedere 78 milioni di euro non ha senso. Le grandi società internazionali che vengono in Italia investono qui, sono loro che ci mettono dei soldi. Se all’Atp piace tanto Torino che ci credano che i fondi arriveranno e diano fiducia alla candidatura.


«Atp Finals a Torino? La partita non è finita, lavoriamo ancora» (Valerio Piccioni, La Gazzetta dello Sport)

«Aspettiamo a dire che il progetto Atp Finals di tennis a Torino è morto. Credo e spero che la possa settimana ci possa essere un chiarimento». Sono le parole di Simone Valente, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per i rapporti con il Parlamento.

Ma perché il Governo si è ridotto all’ultimo momento per fare una scelta e scoprire di non avere le risorse necessarie per portare avanti la candidatura?

Governo, Sindaca, Coni, Fit hanno proceduto in questi mesi con grande sintonia e consapevolezza dei requisiti necessari per conquistare l’obiettivo. Poi qualcosa ha rallentato il cammino.

Lo scontro fra Lega e 5 Stelle?

No, nessuno scontro. Il Governo ha una posizione univoca e fra l’altro apprezzo il riconoscimento, purtroppo tardivo, dell’importanza dell’evento da parte della Lega con la presentazione della proposta di legge di Riccardo Molinari. Probabilmente c’è stata una differenza di percezione sulle modalità che avrebbero dovuto portare all’obiettivo.

Non è pensabile che l’Atp, che dovrebbe decidere il 14 marzo, aspetti fino a maggio-giugno l’approvazione della legge che prevede la copertura dei 78 milioni.

Nei prossimi giorni si scioglieranno i nodi. Si potrebbe pensare a un decreto del presidente del consiglio dei ministri, quindi senza passare per il Parlamento.

Ma le Atp Finals sono una priorità o no?

Sono un evento molto importante per il Paese e soprattutto per la città di Torino. E secondo me dimostrano che è il momento di una pianificazione generale degli eventi sportivi, non è possibile ogni volta ricominciare da capo, bisogna scegliere cosa sostenere in anticipo.

A proposito di grandi eventi, non c’è nessuna relazione fra il vostro no ai soldi per Milano-Cortina e quello che poi rischia di bloccare il progetto delle Finals a Torino?

Questo ricatto sarebbe triste, soprattutto si sminuirebbero due eventi importanti, ridotti a spartizione politica. Io spero proprio che non sia così.

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