Se avesse vinto Auger-Aliassime forse sarebbe stata una storia più futuribile, con il 18enne canadese già capace di essere il primo della sua classe – 2000 – a raggiungere una finale ATP. Invece a sollevare il trofeo del Rio Open è stato il numero 90 del mondo Laslo Djere, e questa una bella storia lo è di sicuro. “Sono qui, a 23 anni, e ho perso i miei genitori (entrambi morti di cancro: la madre quattro anni fa, il padre appena due mesi fa, ndr). Voglio solo renderli orgogliosi”: così aveva detto il serbo pochi giorni fa, dichiarazioni che danno un contesto più profondo alla commozione manifestata da Djere durante la cerimonia di premiazione.
“Mio padre è stata la persona che ha avuto il maggior impatto nella mia vita e spero che, insieme a mia madre, mi stia guardando adesso“. Se lo scorso anno era stato Schwartzman a sfruttare il palco di Rio per rendere omaggio alla zia, quest’anno è Djere a dedicare la vittoria dell’ATP 500 brasiliano ai suoi genitori che non ci sono più.
Qui è stato riassunto il percorso che il giovane Feliix ha compiuto per raggiungere la finale, prendendo in considerazione gli avversari battuti (tra i quali spiccano Fognini e Cuevas) e al contempo ridimensionando un po’ l’alone di predestinato che gli si è creato intorno. Se invece si volesse provare a risolvere con la stessa dicotomia – predestinato o fortunato – il caso di Djere, difficilmente il serbo potrebbe essere accostato alla prima categoria ma avrebbe anche lui diverse credenziali per far parte alla seconda. Ricordiamo infatti che è giunto all’ultimo atto senza aver disputato la semifinale, agevolato dal ritiro di Bedene, mentre al primo turno ha incontrato un Thiem in modalità fine-stagione e ne ha approfittato alla grande. Resta poi da sottolineare come 19 delle 23 vittorie nel circuito ATP di Laslo siano arrivate sulla terra rossa, ed era quindi più facile che il serbo potesse trovare una settimana fortunata su questa superficie.
LA PARTITA – Che sia la prima finale della carriera per entrambi lo dimostra soprattutto la tensione che i due protagonisti palesano in battuta: prima Auger-Aliassime e poi Djere infatti si fanno brekkare rendendosi direttamente responsabili con brutti errori. Questo piccolo passaggio a vuoto però non serve da lezione al canadese il quale, a differenza di Paganini, si ripete più e più volte e i suoi problemi con il servizio sono così evidenti da compromettergli in toto il primo set. Anche il dritto fa spesso cilecca, con la palla che schizza via ben al di fuori del rettangolo di gioco, e benché le condizioni del campo di Rio non appaiano perfette, non è motivazione sufficiente a spiegare la sua imprecisione. Il serbo è bravo a far giocare l’avversario il più possibile variando di frequente angolazioni e profondità, soprattutto con il rovescio, e grazie anche ai 16 errori gratuiti di Felix, in 40 minuti chiude il primo set 6-3.
Nel secondo parziale il numero 104 del mondo (prossimo a entrare in top 60) parte con tutt’altro piglio, tant’è che esordisce con un ace e si porta avanti 3-1; il vantaggio tuttavia non è destinato a durare. Il suo avversario si fa sotto game dopo game, rosicchiando dove può e facendogli perdere pian piano le sue certezze. La battuta del canadese torna così ad essere un fardello difficile da gestire e i doppi falli si fanno sempre più frequenti e decisivi. La partita non è particolarmente emozionante e il finale ha il merito di ridestare il pubblico tenendolo sulle spine per tutta la durata del dodicesimo game. Qui Djere si procura diverse occasioni per chiudere incontro e torneo ma riesce a convertire solo la quinta, allo scoccare delle due ore di gioco, dopo aver cancellato ad Aliassime un’occasione di giocarsi le sue chance al tie-break.
Con questo primo successo a livello ATP (che va ad aggiungersi ai due titoli Challenger conquistati in Italia, a Perugia e Milano) Laslo Djere farà un bel balzo in classifica e tra poche ora sarà ufficialmente numero 37 del mondo. La settimana prossima sulla terra di San Paolo potrebbe ancora migliorarsi, e proverà a prolungare il suo momento d’oro iniziando il torneo contro Giannessi, che probabilmente potrà sperare in un pizzico di appagamento da parte del suo avversario. Il canadese invece esce un po’ ammaccato da questa finale, ma se un anno fa a Francavilla ammetteva di sognare il Roland Garros non si può negare che abbia intrapreso la strada giusta.
Risultat:
L. Djere b. [WC] F. Auger-Aliassime 6-3 7-5