Indian Wells: giornata storta di Cecchinato, out il nostro numero 1

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Indian Wells: giornata storta di Cecchinato, out il nostro numero 1

Albert Ramos-Vinolas gioca un match quasi impeccabile, Marco invece è un po’ sottotono. “Ma che orgoglio essere il primo d’Italia!”

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A.Ramos-Vinolas b. [15] M.Cecchinato 6-4 6-2

da Indian Wells, il nostro inviato

Non è decisamente stato un esordio da primo giocatore d’Italia fortunato quello di Marco Cecchinato qui a Indian Wells. Il mancino spagnolo Albert Ramos-Vinolas, che è un avversario solido ed esperto, a parte un inizio di match equilibrato, non ha praticamente mai concesso opportunità all’azzurro. Marco arriva a tre palle break consecutive sul 2-2, una la spreca con un errore di rovescio, una con un errore di dritto, la terza la annulla bene in spinta Albert: da questo momento in poi, lo spagnolo non ha più sbavature, praticamente fino alla fine. (“Eh, si sa, magari faccio quel break e cambia tutto“).
Non che Ramos abbia fatto il fenomeno, s’intende, ma ha giocato concreto, sbagliando poco e pressando il più possibile con le traiettorie mancine sul rovescio di Cecchinato. L’azzurro è apparso poco incisivo (“si, ho aspettato troppo il suo errore, avrei dovuto spingere di più“), e non sono state molte le volte in cui ha saputo far male con i suoi prediletti drittoni. Ha pagato anche errori evitabili o scelte tatticamente non proprio esemplari, per esempio una certa tendenza ad abusare della palla corta. Il drop-shot Marco lo gioca benissimo, però sul cemento è una soluzione molto molto rischiosa, se non azzecchi il tocco con precisione, oppure ti fai leggere il movimento dall’avversario, capita spesso di mettersi in difficoltà da soli.

Sulle tribune del campo 6 c’è un buon tifo degli appassionati italiani, ma gli entusiasmi purtroppo si spengono abbastanza presto. Dopo la ghiotta opportunità sprecata, sul 3-3 è Cecchinato a perdere la battuta, tra l’altro in modo quasi beffardo, con un dritto in risposta alla seconda palla lasciato andare e che invece prende la riga di fondo. Albert prosegue con la sua partita di concretezza e anche bella qualità, annulla due palle del controbreak, e poco dopo chiude 6-4. La musica non cambia nel secondo set, Marco si sposta bene (“ormai ho imparato come muovermi sul cemento, riesco anche a scivolare! Ma oggi lui davvero non ha sbagliato nulla, però sono sereno, come vedi, sono partite che si possono perdere“), ma il ritmo e le geometrie mancine di Ramos Vinolas portano allo spagnolo altri due break, e il conseguente 6-2 finale.

Dopo il match, Marco, nonostante tutto sorridente (esaurite le valutazioni sulla partita, come detto in modo molto tranquillo e sereno) ci racconta che “aver raggiunto il numero uno d’Italia è un sogno, lo avevo detto agli Internazionali che era un mio obiettivo, certo arrivarci in meno di un anno è incredibile. Che mi ha detto Fabio dopo essere stato superato per un punto solamente? Ahahahah, non posso dirvelo, ma in effetti è una situazione strana, non capita spesso. Poi con giocatori di altissimo livello come appunto Fabio, Andreas, Matteo, esserci riuscito mi rende ancora più orgoglioso. Ora il doppio con Andreas, poi Miami, e sulla terra inizierò da Montecarlo“.

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