H. Hurkacz b. M. Berrettini 6-4 6-3
da Miami, il nostro inviato
Dopo un primo set che sfugge nel modo più fastidioso possibile, è dura mantenere la calma e la concentrazione. Nel game iniziale della sua partita di primo turno al Miami Open 2019, Matteo Berrettini ha tre palle break consecutive, e poi una quarta, che gli sfuggono anche per meriti dell’avversario, Hubert Hurkacz, il polacco che la settimana scorsa era arrivato a giocarsi i quarti di finale a Indian Wells contro Roger Federer. Per il resto del set, il gioco procede regolare, senza rischi particolari per chi va alla battuta, fino al 5-4 Hurkacz, servizio Berrettini: e qui Matteo si incarta in una sequenza terribile di 4 errori consecutivi, nell’ordine un doppio fallo, due dritti larghi, un rovescio lungo, 6-4 praticamente regalato a Hubert. Che disdetta, davvero.
Il match si sta svolgendo sul nuovo centrale, l’enorme e asimmetrica struttura ricavata all’interno del’Hard Rock Stadium, di solito teatro delle partite casalinghe dei Dolphins, la squadra di NFL della città. Non deve essere facile trovare le misure e i riferimenti, ma ovviamente la cosa vale per entrambi i giocatori. Però Hubert è qui ad allenarsi da sabato, Matteo ha toccato la prima palla in questo impianto stamattina, sono cose che a questi livelli possono influire. Hurkacz, lo abbiamo visto in California, è un buonissimo tennista, spinge, attacca, difende, fa un po’ tutto bene. Berrettini spinge i suoi colpi preferiti, servizio e dritto, ma anche di rovescio manovra con efficacia, in particolare alcuni slice bassissimi sono stati molto utili a far girare il ritmo degli scambi.
Nel secondo set, finalmente Matteo capitalizza le occasioni che gli si presentano nel terzo game, brekka Hubert, ma restituisce subito il favore facendosi controbrekkare, il suo sospiro di delusione si sente fino alla tribuna stampa, che qui non è proprio vicinissima al terreno di gioco. E come fosse una maledizione, arriva ancora un game stregato: sul 4-3 per il polacco, Berrettini si fa rimontare da 40-15 (anche qui, un paio di errori evitabili per l’azzurro), perde ancora la battuta, e tre minuti dopo Hurkacz chiude 6-3, certamente meritando, ma la sensazione di partita che poteva e doveva girare, ma non lo ha fatto, rimane. Peccato Matteo, dagli Stati Uniti ci si porta a casa un bel successo a Phoenix, ora sarà da smaltire la delusione, e preparare per bene la stagione sulla terra rossa.