Tsitsipas: "Quando la federazione provvede a tutto hai la pappa pronta"

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Tsitsipas: “Quando la federazione provvede a tutto hai la pappa pronta”

Il ragazzo greco parla del suo passato: le mancanze della federazione greca, gli ostacoli economici e il ruolo fondamentale di Zia Alla

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Stefanos Tsitsipas - Marsiglia 2019 - Foto @Open13.fr
 

Marzo è stato un mese storico per Stefanos Tsitsipas. Dopo l’approdo in top 10 grazie alla finale giocata a Dubai, il giovane talento greco può vantare un nuovo miglior ranking, al numero 8 della classifica ATP. Resta comunque l’amaro in bocca per un Sunshine Double al di sotto delle aspettative. Sono arrivate infatti due sconfitte prima dei quarti di finale, per mano di due avversari della sua generazione. Durante il torneo di Miami Tsitsipas ha concesso un’intervista al quotidiano inglese “The Telegraph”, evidenziando le difficoltà nella sua scalata verso l’élite del tennis contemporaneo. Ha posto soprattutto l’accento sulle differenze di trattamento tra un giovane tennista della federazione greca e uno della federazione britannica: “Non vorrei dire che sia ingiusto, ma sembra che loro abbiano più opportunità. Nel Regno Unito sei messo più a tuo agio, lì possono mantenere i giocatori a differenza della federazione greca, che non ne ha tanti”.

Visti i risultati che sta ottenendo, Tsitsipas non lascia spazio ai rimpianti, anzi, considera essenziali quelle difficoltà superate:Se avessi fatto parte della federazione britannica, la mia vita sarebbe stata di sicuro più semplice, ma aver avuto a che fare con così tanta -scusate- m**** nella mia vita ha un po’ modificato il mio modo di pensare e ha rinforzato la mia mentalità. Apprezzo di più tutto sapendo che ho dovuto soffrire tanto per arrivare qui. Se fossi stato parte di una federazione che provvede ai viaggi e a tutto il resto, sarebbe stato troppo facile. Così hai già la pappa pronta“.

La fortuna di Stefanos è quella di essere cresciuto in una famiglia di sport. In particolare sua mamma, Julia Apostoli, di origini russe, ha avuto un discreto passato da tennista, ex numero uno juniores ma senza riuscire purtroppo ad affermarsi tra i professionisti (best ranking in singolare n. 194). “I miei genitori conoscevano già il mondo del tennis e sapevano quanti sacrifici si dovessero fare, mentre i genitori dei ragazzi che affrontavo non ne avevano idea. Un membro della nostra famiglia ci ha aiutato tanto economicamente, la sorella gemella di mia madre, Alla. Ha pagato lei molte delle mie spese, così ho potuto viaggiare per i tornei nell’età dai 10 ai 16 anni. È stato un grande aiuto e senza di lei non credo che sarei qui dove sono adesso”.

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