ATP e Laver Cup trovano uno storico accordo. E la Coppa Davis?

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ATP e Laver Cup trovano uno storico accordo. E la Coppa Davis?

La competizione creata da Roger Federer e Tony Godsick entra ufficialmente nel calendario ATP. Ancora da definire con precisione le modalità e gli effetti di tale partnership. La Davis rischia di finire in una ‘tenaglia’

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Roger Federer (foto via Twitter, @LaverCup)
 

Alla fine è successo. Forse addirittura prima di quanto ci si potesse aspettare, ma ATP e Laver Cup si sono strette la mano e hanno deciso di unire le forze già a partire da questa stagione. La competizione, nata nel 2017 in onore di Rod Laver su ispirazione di Roger Federer e del suo manager Tony Godsick, non ha mai nascosto la sua volontà di entrare a far parte ufficialmente del calendario ATP. D’altra parte l’Associazione dei Tennisti Professionisti ha subito fiutato l’affare, dopo lo straordinario successo di pubblico e critica delle prime due edizioni, e ha pensato bene di concedere alla sfida tra Europa e Resto del Mondo la tanto bramata “legittimazione”.

Per quanto riguarda gli effetti di questa collaborazione, nessuna menzione è stata fatta circa un’eventuale assegnazione di punti o l’istituzione di più precisi criteri di ranking per accedere all’evento. Per il momento si è solo parlato di dare alla Laver Cup tutti i servizi ATP, inclusi marketing, social media e personale (fisioterapisti, ufficiali ecc). Probabilmente ci saranno aggiornamenti nei prossimi mesi o forse si tratterà di un processo d’integrazione graduale e i punti verranno introdotti in un secondo momento. Come che sia, l’approdo naturale sembrerebbe essere ben definito: affrancarsi dallo status di semplice esibizione per diventare un torneo a tutti gli effetti.

Il team della Laver Cup è incredibilmente emozionato per la partnership con l’ATP. Abbiamo sempre sperato di costruire la Laver Cup in collaborazione con il mondo del tennis e ricevere la certificazione dall’ATP dopo sole due edizioni è uno stupefacente segno di approvazione della nostra visione“, ha dichiarato un entusiasta Tony Godsick, presidente della società di management TEAM8 e promotore della Laver Cup. “Abbiamo creato questa competizione per celebrare i grandi del gioco, passati, presenti e futuri, e per far crescere l’interesse verso il tennis. Collaborare con l’ATP ci permetterà di compiere questa missione e aumentare il nostro pubblico“.

Altrettanto soddisfatto è apparso il CEO dell’ATP, Chris Kermode: “La Laver Cup ha costruito un legame con i fan di tutto il mondo in pochissimo tempo. È stato fantastico vedere l’appassionata partecipazione dei giocatori e la risposta dei tifosi nelle edizioni sold-out di Praga e Chicago. Questo evento ha un grande potenziale e tutti noi dell’ATP siamo emozionati di includere la Laver Cup nel calendario ATP al fianco degli altri tornei“.

Sulla stessa falsariga anche Roger Federer, orgoglioso dei risultati ottenuti dalla sua creatura. “Ora che mi avvicino alla conclusione della mia carriera da giocatore, è bellissimo sapere che la Laver Cup farà parte del circuito a cui ho dedicato più di vent’anni della mia vita. Questa collaborazione è uno splendido esempio di come la famiglia del tennis può unirsi per promuovere e far crescere lo sport che tutti amiamo“. Al coro si sono unite anche le voci festanti di Rod Laver, a cinquant’anni dal suo secondo Grande Slam, Bjorn Borg, capitano del Team Europe, e Novak Djokovic, numero uno del mondo e presente all’edizione 2018.

Questa partnership porta con sé anche tutta una serie di considerazioni e interrogativi, soprattutto legati ai rapporti con la nuova Davis. La “famiglia del tennis” a cui Federer ha fatto riferimento non sembra infatti considerare troppo le istanze della Federazione Internazionale. Indubbiamente infatti questa mossa rappresenta una bella spallata alla competizione riformata da David Haggerty e ridimensiona di molto le possibilità di trovare un accordo con l’ITF. La Laver Cup infatti si gioca a fine settembre, proprio la settimana che Haggerty aveva adocchiato per cercare di rendere la Coppa Davis più appetibile per i top players. Ora l’investitura dell’ATP potrebbe aver blindato quel periodo e relegherebbe dunque la fase finale della Davis all’ultima settimana di novembre, come è adesso, allontanando quei big che dopo le ATP Finals mirano a godersi un po’ di meritato riposo.

Non bisogna inoltre dimenticare che a gennaio si disputerà la prima edizione della neonata ATP Cup, altro evento a squadre sotto l’egida dell’ATP, che chiude la Davis in una sorta di morsa a tenaglia. Proprio per parlare di questa competizione e definirne i dettagli, si terrà sabato 25 maggio presso l’Hotel Molitor di Parigi un incontro per giocatori e agenti. Non è da escludere che in questa occasione si discuta anche della questione Laver Cup. Insomma l’ATP si sta muovendo con rapidità e precisione (senza trascurare una discreta dose di intelligente cinismo) e l’ITF rischia di rimanere indietro, se non addirittura schiacciata. La partita è nel vivo, lo scacco al re è stato fatto, il timer scorre e si attende solo la prossima mossa. Sarà l’ITF a farla o verrà anticipata ancora una volta?

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