Massu lancia Thiem: "Lavora e pensa per diventare il numero uno del mondo"

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Massu lancia Thiem: “Lavora e pensa per diventare il numero uno del mondo”

Il coach cileno alza l’asticella delle ambizioni dell’austriaco, reduce da due semifinali e dalla finale dell’anno scorso al Roland Garros. E punta a smarcarlo dall’etichetta di specialista della terra

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Dominic Thiem - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Tre mesi di condivisione di un progetto tecnico e di risultati incredibili. Non esita a definirli tali Nicolas Massu, quando parla della sua prospettiva dall’angolo di Dominic Thiem. “Aver vinto a Indian Wells e Barcellona in così poco tempo è stato straordinario, ma dobbiamo essere pronti a gestire gli alti e bassi fisiologici nella carriera di un professionista“. Al primo Roland Garros vissuto in sinergia, il già affiatatissimo binomio austro-latino ha l’incombenza di difendere la finale di un anno fa. A partire dal quarto di finale contro Khachanov (un solo precedente, a favore del russo), affacciandosi in prospettiva su una semifinale contro Djokovic o Zverev. L’asticella degli obiettivi si è però alzata, rivela schiettamente il coach cileno. “Per me è il top lavorare con lui, mi dà il 100 per cento ed è disposto ad ascoltare e ad apprendere. Vuole diventare il numero uno del mondo, lavora per questo e pensa a questo.

Nicolas Massu all’angolo di Dominic Thiem – Indian Wells 2019 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)

Dall’analisi di Massu – che ha concesso una lunga intervista al sito ATP – non traspare presunzione. Onestamente di parte, chiama in causa spesso il fattore anagrafico a sostegno della sua tesi. “Negli ultimi tre anni, qui a Parigi, Thiem è arrivato due volte in semifinale e all’ultimo atto dodici mesi fa. Il favorito resta Nadal e anche Djokovic non si può mai trascurare, ma siamo qui per giocarcela. Domi deve diventare bravo a gestire le situazioni in cui ha pressione allo stesso modo di quelle in cui non ne ha. A 25 anni non si arriva per caso al numero quattro del mondo. Certamente potrà vincere il Roland Garros, se non sarà quest’anno sarà in uno dei prossimi. La vera sfida dopo aver raggiunto il vertice è consolidarsi ai più alti livelli“.

Anche nel cuore dell’appuntamento più importante della stagione per l’austriaco, Massu propende per smarcarlo dall’etichetta di specialista della terra. Proprio in questi giorni a Parigi è stato Cuevas a parlare di Thiem come un top player estremamente specializzato. “Non mi sento di definirlo un terraiolo puro – la sua versione -, oltre al recente successo di Indian Wells ha comunque raggiunto nel 2018 i quarti allo US Open e le semifinali a Bercy, ha vinto anche a Stoccarda sull’erba nel 2016. Come me ha imparato a giocare sulla terra costruendo il suo stile su questa superficie, ma questo non gli preclude di far bene anche altrove“. Presupposto coerente per puntare così in alto.

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