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L’appuntamento

A 38 anni, Roger Federer ha scelto di tornare a giocare sulla terra battuta. Forse, per provare l’impresa che non gli è mai riuscita

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Roger Federer - Roland Garros 2011 (foto @Gianni Ciaccia)
 

Ci ha tolto anche il piacere di ipotizzarlo, Roger Federer, quando ha lasciato intendere che tra i motivi sottesi alla sua scelta di tornare a giocare sulla terra battuta ci fosse anche la voglia di misurarsi ancora una volta con la sua nemesi più grande nel torneo che li ha visti sfidarsi più volte. “Sono felice di giocare contro Rafa”, ha detto Roger dopo aver battuto Wawrinka, “perché se vuoi ottenere qualcosa sulla terra, inevitabilmente ad un certo punto dovrai affrontarlo, perché è forte e sarà lì. Quando ho deciso di giocare sulla terra era quello che speravo accadesse. Se avessi avuto l’intenzione di evitarlo, non avrei giocato su questa superficie“.

Non è un pensiero banale, signori della corte. Se da una donna aveste raccattato cinque – e dicasi cinque! – lapins (conigli, la versione francese dei nostri duedipicche) in occasione di altrettanti inviti a cena, ecco, voi con quale coraggio le avreste chiesto un appuntamento per la sesta volta? Immaginate poi di aver avuto una carriera sfolgorante e di esserne, se non già sul rettilineo finale, almeno prossimi a uscire dall’ultima curva. Ad anni ormai quasi trentotto, con un centinaio di trofei in salotto e uno stuolo di tifosi che v’adorerebbero anche se improvvisamente vi professaste simpatizzanti di un regime totalitario. Ecco, presa visione di tutte le carte, dopo cinque batoste su cinque al Roland Garros, perché bramare ancora la sfida estrema?

Roland Garros 2011 (foto @Gianni Ciaccia): l’ultima sfida tra i due a Parigi

Provare a entrare nella mente degli atleti resta però un esercizio futile. Specie quando parliamo di fior di atleti, quelli che sono praticamente obbligati a fornire la versione da ufficio stampa della risposta a ogni domanda perché altrimenti sai che palle gestire le conseguenze. Però, in una stupida e assolutamente futile folgorazione, abbiamo intravisto Roger nella stanza di una delle sue lussuose magioni intento ad ascoltare un vecchio 45 giri italiano del 1970, quello che ha reso immortale una canzone di Ornella Vanoni (che poi è un riadattamento italiano, curato da Bruno Lauzi, di un brano portoghese).

“Ho sbagliato tante volte ormai, che lo so già
che oggi quasi certamente
sto sbagliando su di te”


Febbraio 2019, più o meno dovunque sia Federer nell’emisfero boreale fa freddo, il mondo della racchetta attende di sapere se lo svizzero spiccherà di nuovo il grande salto da Miami a Stoccarda per evitare la terra battuta.

Ma una volta in più che cosa può cambiare
nella vita mia

Accettare questo strano appuntamento
è stata una pazzia

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