Massimo Sartori: "Con Sinner dobbiamo avere pazienza per due o tre anni"

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Massimo Sartori: “Con Sinner dobbiamo avere pazienza per due o tre anni”

NEW YORK – Il coach di Andreas Seppi, che tramite il team Piatti è molto vicino a Sinner, dice che il 18enne non deve arrivare in alto troppo in fretta. Altrimenti rischia di bruciarsi

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Massimo Sartori - Italia-Francia, Coppa Davis 2018 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da New York, il nostro inviato

Massimo Sartori, storico coach di Andreas Seppi e adesso collaboratore del team Piatti, ci ha raccontato quello che pensa di Aleksandr Bublik, che ha battuto in cinque set Thomas Fabbiano, condividendo con noi la sua idea su quello che Thomas avrebbe potuto fare per evitare la sconfitta. Sartori ha parlato anche delle prospettive di Jannik Sinner, che dopo aver superato le qualificazioni ha fatto una figura più che dignitosa contro Stan Wawrinka, vincendo anche un set.

Bublik ha battuto Fabbiano in rimonta, dopo che Thomas aveva vinto i primi due set, cosa ne pensi?

Bublik ha un ritmo tutto suo, molto particolare. Serve bene, soprattutto la prima, e ha una seconda veloce. Andava tenuto sotto pressione per tutto il match, non solo nel primo set come ha fatto Thomas. Non è completo come giocatore, ma è giovane (ha 22 anni, ndr). Con il dritto sbaglia un po’, il rovescio è più solido, rischia molto con il servizio e quindi devi variare la posizione in risposta per non dargli punti di riferimento e per confonderlo. Thomas gli ha lasciato sempre lo stesso angolo aperto.

Ormai ogni volta si parla di Jannik Sinner quando gioca. Contro Wawrinka ha mostrato grande potenziale, cosa ne pensi?

Jannik ha espresso un livello molto alto e lo ha fatto in un match al meglio dei cinque set. Stiamo lavorando alla sua crescita, è ancora in fase di apprendimento. Deve lavorare almeno due/tre anni secondo me per essere considerato un giocatore forte. Deve mantenere questo livello per tutta la stagione, non basta una partita, c’è ancora molto da fare.

Nel suo caso è più facile aver giocato bene un match in cui non aveva nulla da perdere oppure è stata una situazione difficile visto che ha giocato contro un top player in uno stadio importante?

Io la vedo in modo diverso. È fortunato per aver giocato una partita di questo livello con un top player in un campo famoso. È tutta esperienza ed ha solo 18 anni. Se riuscisse a ripetere questa esperienza, migliorerà sempre il suo livello. Deve mettere in pratica quello che ha imparato. Se ci dovesse riuscire in due o tre anni vedremo dove potrà arrivare sia in classifica che nei tornei che contano.

C’è chi dice che potrebbe arrivare in alto anche prima di tre anni, non dico top 20, ma nei primi 50 giocatori al mondo…

Non deve bruciare le tappe, ha solo 18 anni. Se arriva in alto così presto, non avrà il bagaglio necessario per restare ad alti livelli. Deve lavorare con calma.

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