US Open
Andreescu comanda la carica delle esordienti. Ottavi anche per Townsend e Ahn
Bianca Andreescu supera in scioltezza Caroline Wozniacki e trova un’altra esordiente agli ottavi, Taylor Townsend. Avanti anche Ahn e Mertens. Fuori Bertens, ritiro Kontaveit

Dopo lo sbalorditivo rientro alle gare con vittorie alla Rogers Cup di Toronto, Bianca Andreescu conferma di voler riprendere il discorso dove l’aveva interrotto lo scorso aprile conquistando per la prima volta in carriera l’accesso alla seconda settimana dello US Open. Lo ha fatto con una vittoria in due set (6-4, 6-4) contro l’ex n.1 mondiale Caroline Wozniacki in un match giocato sempre con il suo stile di gioco “aggressivo con brio”, risultato un po’ troppo brillante per la danese che ha dovuto anche far ricorso alle cure del fisioterapista alla fine del primo set per farsi fasciare la caviglia destra.
Bianca ha comandato l’andamento della partita per quasi tutti i 93 minuti di gioco: ha spesso e volentieri condotto gli scambi con le sue accelerazioni di diritto e solo occasionalmente si è lasciata trarre in errore sulle palle alte e liftate giocate da Wozniacki sul suo rovescio, sicuramente meno efficace quando deve essere spinto sopra la spalla.
Dopo uno scambio di break nei primi due game dell’incontro, il primo allungo è arrivato grazie a un gran game di risposta di Andreescu nel settimo game, che le ha consegnato il vantaggio decisivo per incamerare il primo parziale chiuso con un servizio vincente dopo 41 minuti. La fasciatura richiesta da Wozniacki prima dell’inizio del secondo set è sembrata rallentare una frazione i movimenti di Caroline, particolarmente verso sinistra, forse più per precauzione che per altro: “Credo di aver messo male il piede – ha confermato la danese dopo il match – comunque ora è tutto a posto”. Andreescu è volata subito sul 3-0, aggredendo con estrema efficacia le battute di Wozniacki, che si è dimostrata molto vulnerabile sul suo servizio:
“Non era semplice, con le ombre e tutto, ma ovviamente si tratta di una difficoltà che vale per entrambe. Il servizio è l’unico aspetto del mio gioco che avrei voluto fare meglio quest’oggi, ma per il resto credo che lei abbia giocato meglio e abbia meritato di più”. Da quando c’è la copertura fissa che supporta le calotte del tetto, ovvero dal 2015, nella tarda mattinata e durante il primo pomeriggio il campo dell’Arthur Ashe è diviso in due dall’ombra, rendendo le due metà del campo abbastanza diverse durante la prima ora di gioco. È infatti per questo che dal 2018 la sessione diurna sull’Ashe inizia a mezzogiorno mentre tutto il resto del programma comincia alle 11.
La giornata è poco umida, ma sotto il sole la temperatura è piuttosto calda, quindi la differenza tra la parte soleggiata e quella in ombra è sostanziale. Ciò non è sembrato essere troppo rilevante per Andreescu che all’inizio del secondo parziale è volata subito sul 3-0 pesante, sfruttando il temporaneo calo della mobilità della danese, la quale però ha iniziato a spingere di più negli scambi da fondo, palensandosi qualche volta a rete e raccogliendo i dividendi di questo cambiamento di tattica anche grazie a qualche errore in più di Andreescu. La canadese, meno precisa con il diritto e più fallosa dalla parte del rovescio, dopo aver condotto per 3-0, 30-15 si è fatta recuperare punto a punto fino al 4-4, salvo poi rimettere il “turbo” e conquistare otto degli ultimi nove punti.
“L’esordio sull’Ashe è stato davvero grande – ha commentato Bianca davanti ai microfoni – immagino che la sera sia ancora più elettrizzante di quanto non sia di giorno, ma si può sentire ugualmente l’energia [senza i riflettori]. Spero di giocare tanti altri match su questo campo. Oggi ho iniziato molto bene, poi sul 3-0 nel secondo mi sono un po’ rilassata, lei ha cambiato qualcosa, ma alla fine sono riuscita a chiudere il match”. Al prossimo turno Andreescu dovrà vedersela contro Taylor Townsend: “Non ci sono altre giocatrici che giocano così, quindi dovrò prepararmi bene a giocare passanti. Sicuramente mi concentrerò su quello nell’allenamento di domani”.
TOWNSEND SENZA PAURA – Dopo la vittoria più importante della sua carriera, Taylor Townsend prosegue il suo cammino agli US Open e dopo Halep batte un’altra romena: Sorana Cirstea. Quest’ultima sembrava aver svolto bene i compiti studiandosi il match della sua connazionale, perché inizialmente era stata in grado di leggere efficacemente i servizi della sua avversaria e i serve and volley di Townsend non sembravano recarle problemi. La n. 116 del mondo ha giocato comunque bene in risposta e questo si è tradotto in una girandola di break alla fine dei quali è stata proprio l’americana a trovarsi con la testa avanti alla romena, vittima del nervosismo. Il 7-5 del primo set è stato sigillato con un serve and volley di Townsend la quale è partita alla grande – con un break – anche nel secondo parziale, dove il livello di tennis è rimasto decisamente alto. L’americana, sostenuta anche dal pubblico del Louis Armstrong Stadium, ha proseguito la sua cavalcata senza il minimo intoppo e in un’ora e 29 minuti ha chiuso 6-2; per la 23enne di Chicago adesso Bianca Andreescu.
BERTENS SORPRESA DA GORGES – Un po’ a sorpresa ma non troppo Julia Goerges ha eliminato la t.d.s. numero 7 Kiki Bertens con una netta vittoria, 6-2 6-3, arrivata in un’ora e 17 minuti. La prestazione dell’olandese è stata a dir poco opaca e se ci si contrappone l’ottima disinvoltura con la quale la tedesca è scesa in campo – i suoi dritti profondissimi erano davvero ingiocabili – ecco spiegato il motivo del risultato con il quale Gorges ha bissato il suo miglior risultato raggiunto qui nel 2017. L’avversaria della testa di serie n. 26 sarà la n. 23 Donna Vekic. La croata ha eliminato, perdendo lo stesso numero di game ma ripartiti in maniera differente, 6-4 6-1, la kazaka Yulia Putinseva. La 23enne croata nei tre precedenti non ha mai battuto Gorges e inoltre non ha mai superato il quarto turno in uno Slam; tuttavia con l’ottimo gioco mostrato finora non è detto che non le possano riuscire entrambe le cose.
OUT OSTAPENKO – Continua il periodo infelice di Jelena Ostapenko che perde 6-3 7-5 da Kristie Ahn. La statunitense di origini asiatiche si era sudata la partecipazione a questo Slam e i tanti match giocati negli ultimi tempi si sono fatti sentire: un problema al ginocchio destro l’ha infatti costretta a chiamare un medical time-out nel secondo set. Nonostante ciò la lettone non ha saputo approfittare delle condizioni incerte della sua avversaria – a riprova della poca lucidità mentale di cui dispone al momento – e la sua prestazione alla battuta è stata ancora una volta contraddittoria (8 ace e 12 doppi falli); la cattiveria agonistica non è stata incanalata sul giusto tracciato ed è arrivata la 21esima sconfitta stagionale (a fronte di 14 vittorie) mentre per Ahn, a 27 anni, il miglior risultato della carriera a livello Slam.
MERTENS FACILE SU PETKOVIC – La prima vittoria di giornata è stata siglata dalla t.d.s. numero 25 Elise Mertens che ha eliminato, nonostante il punteggio piuttosto netto, una combattiva Andrea Petkovic la quale ha fatto fatica a trovare ritmo durante tutto l’incontro. Mertens – che oltre alla nazione di origine ha in comune con Goffin anche la predilezione per un solido e regolare gioco da fondo – ha battuto la n. 88 del mondo con un doppio 6-3.
Il tabellone femminile completo (con tutti i risultati aggiornati)
evidenza
Ufficiale: da quest’anno lo US Open in chiaro
SuperTennis trasmetterà l’ultimo Slam stagionale in chiaro gratuitamente, dopo oltre trent’anni

Come già preannunciato la settimana scorsa, lo US Open torna in chiaro sulla televisione italiana dopo 34 anni. Il canale televisivo SuperTennis gestito dalla Federazione Italiana Tennis e Padel annuncia di aver trovato l’accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media dello US Open, in un accordo pluriennale. Nel comunicato si legge che: “SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming”.
SuperTennis è visibile sul canale 64 del digitale terrestre e sul canale 212 di Sky Sport. SuperTenniX è scaricabile da Google Play, Apple Store e Prime Video ed è visibile gratuitamente da tutti i tesserati FITP o a pagamento dai non tesserati. L’abbonamento costa 3,99 euro al mese o 34,99 all’anno.
“La Federazione Italiana Tennis e Padel prosegue nella sua politica di sviluppo attraverso la promozione del Grande Tennis nel nostro Paese – ha commentato il Presidente Angelo Binaghi – Dopo aver fondato, 15 anni fa, il canale SuperTennis, riportando così il nostro sport nelle case di tutti gli italiani, e dopo aver riaperto una finestra in chiaro su Wimbledon, siamo ora orgogliosi di mettere a disposizione di tutta la vasta platea degli appassionati tricolori un altro dei quattro tornei più importanti del mondo. Gli US Open sono una delle competizioni che di recente ci hanno regalato le migliori soddisfazioni, inclusa la storica finale del 2015 vinta da Flavia Pennetta su Roberta Vinci, e, qualora questa fresca tradizione venga riaffermata nei prossimi anni sotto gli occhi del grande pubblico televisivo nazionale, ritengo che SuperTennis possa così contribuire non solo a promuovere vieppiù il tennis ma anche a incentivare i nostri giocatori a migliorarsi e a guadagnare in popolarità”.
Kirsten Corio, Chief Commercial Officer, USTA: “SuperTennis ha dimostrato di essere una fidata casa dello sport in Italia. Con così tanti giocatori italiani in questa nuova generazione di astri nascenti, è il momento ideale per dare il via a questa nuova collaborazione. Non vediamo l’ora di iniziare il lavoro a fianco di SuperTennis, con il comune obiettivo di accrescere sempre più la visibilità dello US Open”.
Flash
Jake Garner sarà il nuovo giudice arbitro dello US Open
L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato referee dello Slam newyorchese a partire da quest’anno

L’ex giudice di sedia Jake Garner è stato nominato dalla USTA referee (giudice arbitro) dello US Open, un ruolo centrale nella conduzione dell’ultimo Slam dell’anno. A partire dall’edizione 2023, lo statunitense famoso per aver fatto infuriare Roger Federer (durante la finale dello US Open 2009, il campione svizzero contestò animatamente la sua decisione di concedere la verifica elettronica a Del Porto, nonostante la richiesta fosse giunta con un certo ritardo), si occuperà dei sorteggi dei tabelloni, della preparazione del programma giornaliero degli incontri e supervisionerà il lavoro dei suoi ormai ex colleghi arbitri.
Garner è stato giudice di sedia nella cerchia ristrettissima dei possessori del Gold Badge dal 2008 al 2016 e ha condotto ben 18 finali Slam, 4 finali di Coppa Davis, una finale di BJK Cup e la finale maschile dei giochi olimpici di Pechino 2008. In questi anni, ha svolto diversi ruoli (Senior Director, Professional Pathway, Officianting) per conto della USTA, la Federazione del tennis statunitense e l’anno scorso è stato assistente del referee dello US Open, Wayne McKewen che ha ricoperto questo ruolo nel 2021 e nel 2022, che, da quest’anno, sarà Grand Slam Supervisor.
“Jake è uno degli arbitri più noti e rispettati al mondo e abbiamo grande fiducia nelle sue capacità e, insieme a Melanie a Andrew, garantirà che lo US Open sia arbitrato ad alti livelli di professionalità e integrità” ha detto la direttrice del torneo Stacey Allaster. Melanie Tabb sarà l’assistente di Garner ed Andrew Walker sarà Chief Umpire del torneo.
Flash
Il governo USA metterà fine allo stato d’emergenza COVID entro maggio. Via libera per Djokovic?
L’amministrazione Biden sta per approvare una legge per concludere lo stato d’emergenza sanitaria. Potrebbe essere rimosso l’obbligo di vaccinazione per i visitatori

Il parlamento statunitense sta considerando una proposta di legge chiamata “Pandemic Is Over Act” che si pone come obiettivo quello di mettere fine allo stato di emergenza sanitaria dichiarato quasi tre anni fa a causa dell’epidemia di COVID-19, il New York Times ha pubblicato nella serata di lunedì.
Questa proposta di legge e altre che sono anch’esse al vaglio dell’esecutivo creerebbero le condizioni per passare ad una nuova fase di controllo della pandemia che però non prevederebbe le misure straordinarie che sono state in vigore fino a questo momento. Una volta approvate queste norme, poi, il governo Biden ha lasciato intendere che non estenderà il formale stato di emergenza che al momento dovrebbe scadere il prossimo 11 maggio.
Tra le norme legate all’emergenza sanitaria c’è anche quella che prevede la presentazione del certificato vaccinale per tutti i non americani e non residenti negli USA che vogliano entrare nel Paese, norma che durante l’ultimo anno ha impedito al neo n. 1 del mondo Novak Djokovic di disputare i tre Masters 1000 che si disputano sul territorio statunitense (il BNP Paribas Open di Indian Wells, il Miami Open e il Western&Southern Open di Cincinnati) così come lo US Open a Flushing Meadows.
Il prerequisito è tutt’ora in vigore formalmente per tutti i visitatori stranieri che vogliono entrare nel Paese per via aerea, e sostanzialmente anche per chi entra via terra, nonostante la norma non venga ormai più fatta rispettare da qualche tempo ai posti di frontera tra gli USA e il Canada o il Messico. La norma è formalmente in vigore fino al 10 aprile prossimo, anche se naturalmente potrebbe essere estesa o revocata in ogni momento
Tuttavia anche se dovessero essere approvate le leggi per gradualmente rimuovere lo stato di emergenza sanitaria, non è automatico che anche le condizioni per poter entrare negli Stati Uniti come straniero verranno adeguate di conseguenza. È infatti consuetudine imporre condizioni molto più stringenti per gli stranieri che cercano di entrare sul territorio del proprio Stato di quelle che invece vengono imposte ai cittadini dello Stato stesso. In ogni caso, siccome gli USA sono uno dei pochi Paesi che ha mantenuto questo prerequisito che invece è stato fatto decadere in gran parte del pianeta, è verosimile pensare che ci potrebbe essere un adeguamento nel corso dei prossimi mesi che potrebbe spalancare le porte alla partecipazione di Djokovic almeno ai tornei estivi sul cemento americano, dato che sembra improbabile che le cose possano cambiare abbastanza velocemente da permettergli di essere ai nastri di partenza dei tornei del Sunshine Double in marzo.