Andreescu comanda la carica delle esordienti. Ottavi anche per Townsend e Ahn

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Andreescu comanda la carica delle esordienti. Ottavi anche per Townsend e Ahn

Bianca Andreescu supera in scioltezza Caroline Wozniacki e trova un’altra esordiente agli ottavi, Taylor Townsend. Avanti anche Ahn e Mertens. Fuori Bertens, ritiro Kontaveit

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Bianca Andreescu allo US Open 2019 (foto Twitter @USOpen)
 

Dopo lo sbalorditivo rientro alle gare con vittorie alla Rogers Cup di Toronto, Bianca Andreescu conferma di voler riprendere il discorso dove l’aveva interrotto lo scorso aprile conquistando per la prima volta in carriera l’accesso alla seconda settimana dello US Open. Lo ha fatto con una vittoria in due set (6-4, 6-4) contro l’ex n.1 mondiale Caroline Wozniacki in un match giocato sempre con il suo stile di gioco “aggressivo con brio”, risultato un po’ troppo brillante per la danese che ha dovuto anche far ricorso alle cure del fisioterapista alla fine del primo set per farsi fasciare la caviglia destra.

Bianca ha comandato l’andamento della partita per quasi tutti i 93 minuti di gioco: ha spesso e volentieri condotto gli scambi con le sue accelerazioni di diritto e solo occasionalmente si è lasciata trarre in errore sulle palle alte e liftate giocate da Wozniacki sul suo rovescio, sicuramente meno efficace quando deve essere spinto sopra la spalla.

Dopo uno scambio di break nei primi due game dell’incontro, il primo allungo è arrivato grazie a un gran game di risposta di Andreescu nel settimo game, che le ha consegnato il vantaggio decisivo per incamerare il primo parziale chiuso con un servizio vincente dopo 41 minuti. La fasciatura richiesta da Wozniacki prima dell’inizio del secondo set è sembrata rallentare una frazione i movimenti di Caroline, particolarmente verso sinistra, forse più per precauzione che per altro: “Credo di aver messo male il piede – ha confermato la danese dopo il match – comunque ora è tutto a posto”. Andreescu è volata subito sul 3-0, aggredendo con estrema efficacia le battute di Wozniacki, che si è dimostrata molto vulnerabile sul suo servizio:

Non era semplice, con le ombre e tutto, ma ovviamente si tratta di una difficoltà che vale per entrambe. Il servizio è l’unico aspetto del mio gioco che avrei voluto fare meglio quest’oggi, ma per il resto credo che lei abbia giocato meglio e abbia meritato di più”. Da quando c’è la copertura fissa che supporta le calotte del tetto, ovvero dal 2015, nella tarda mattinata e durante il primo pomeriggio il campo dell’Arthur Ashe è diviso in due dall’ombra, rendendo le due metà del campo abbastanza diverse durante la prima ora di gioco. È infatti per questo che dal 2018 la sessione diurna sull’Ashe inizia a mezzogiorno mentre tutto il resto del programma comincia alle 11.

La giornata è poco umida, ma sotto il sole la temperatura è piuttosto calda, quindi la differenza tra la parte soleggiata e quella in ombra è sostanziale. Ciò non è sembrato essere troppo rilevante per Andreescu che all’inizio del secondo parziale è volata subito sul 3-0 pesante, sfruttando il temporaneo calo della mobilità della danese, la quale però ha iniziato a spingere di più negli scambi da fondo, palensandosi qualche volta a rete e raccogliendo i dividendi di questo cambiamento di tattica anche grazie a qualche errore in più di Andreescu. La canadese, meno precisa con il diritto e più fallosa dalla parte del rovescio, dopo aver condotto per 3-0, 30-15 si è fatta recuperare punto a punto fino al 4-4, salvo poi rimettere il “turbo” e conquistare otto degli ultimi nove punti.

L’esordio sull’Ashe è stato davvero grande – ha commentato Bianca davanti ai microfoni – immagino che la sera sia ancora più elettrizzante di quanto non sia di giorno, ma si può sentire ugualmente l’energia [senza i riflettori]. Spero di giocare tanti altri match su questo campo. Oggi ho iniziato molto bene, poi sul 3-0 nel secondo mi sono un po’ rilassata, lei ha cambiato qualcosa, ma alla fine sono riuscita a chiudere il match”. Al prossimo turno Andreescu dovrà vedersela contro Taylor Townsend: “Non ci sono altre giocatrici che giocano così, quindi dovrò prepararmi bene a giocare passanti. Sicuramente mi concentrerò su quello nell’allenamento di domani”.

TOWNSEND SENZA PAURA – Dopo la vittoria più importante della sua carriera, Taylor Townsend prosegue il suo cammino agli US Open e dopo Halep batte un’altra romena: Sorana Cirstea. Quest’ultima sembrava aver svolto bene i compiti studiandosi il match della sua connazionale, perché inizialmente era stata in grado di leggere efficacemente i servizi della sua avversaria e i serve and volley di Townsend non sembravano recarle problemi. La n. 116 del mondo ha giocato comunque bene in risposta e questo si è tradotto in una girandola di break alla fine dei quali è stata proprio l’americana a trovarsi con la testa avanti alla romena, vittima del nervosismo. Il 7-5 del primo set è stato sigillato con un serve and volley di Townsend la quale è partita alla grande – con un break – anche nel secondo parziale, dove il livello di tennis è rimasto decisamente alto. L’americana, sostenuta anche dal pubblico del Louis Armstrong Stadium, ha proseguito la sua cavalcata senza il minimo intoppo e in un’ora e 29 minuti ha chiuso 6-2; per la 23enne di Chicago adesso Bianca Andreescu.

BERTENS SORPRESA DA GORGES – Un po’ a sorpresa ma non troppo Julia Goerges ha eliminato la t.d.s. numero 7 Kiki Bertens con una netta vittoria, 6-2 6-3, arrivata in un’ora e 17 minuti. La prestazione dell’olandese è stata a dir poco opaca e se ci si contrappone l’ottima disinvoltura con la quale la tedesca è scesa in campo – i suoi dritti profondissimi erano davvero ingiocabili – ecco spiegato il motivo del risultato con il quale Gorges ha bissato il suo miglior risultato raggiunto qui nel 2017. L’avversaria della testa di serie n. 26 sarà la n. 23 Donna Vekic. La croata ha eliminato, perdendo lo stesso numero di game ma ripartiti in maniera differente, 6-4 6-1, la kazaka Yulia Putinseva. La 23enne croata nei tre precedenti non ha mai battuto Gorges e inoltre non ha mai superato il quarto turno in uno Slam; tuttavia con l’ottimo gioco mostrato finora non è detto che non le possano riuscire entrambe le cose.

OUT OSTAPENKO – Continua il periodo infelice di Jelena Ostapenko che perde 6-3 7-5 da Kristie Ahn. La statunitense di origini asiatiche si era sudata la partecipazione a questo Slam e i tanti match giocati negli ultimi tempi si sono fatti sentire: un problema al ginocchio destro l’ha infatti costretta a chiamare un medical time-out nel secondo set. Nonostante ciò la lettone non ha saputo approfittare delle condizioni incerte della sua avversaria – a riprova della poca lucidità mentale di cui dispone al momento – e la sua prestazione alla battuta è stata ancora una volta contraddittoria (8 ace e 12 doppi falli); la cattiveria agonistica non è stata incanalata sul giusto tracciato ed è arrivata la 21esima sconfitta stagionale (a fronte di 14 vittorie) mentre per Ahn, a 27 anni, il miglior risultato della carriera a livello Slam.

MERTENS FACILE SU PETKOVIC – La prima vittoria di giornata è stata siglata dalla t.d.s. numero 25 Elise Mertens che ha eliminato, nonostante il punteggio piuttosto netto, una combattiva Andrea Petkovic la quale ha fatto fatica a trovare ritmo durante tutto l’incontro. Mertens – che oltre alla nazione di origine ha in comune con Goffin anche la predilezione per un solido e regolare gioco da fondo – ha battuto la n. 88 del mondo con un doppio 6-3.

Il tabellone femminile completo (con tutti i risultati aggiornati)

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