Mladenovic chiama, Barty risponde: 1-1 tra Australia e Francia nella finale di Fed Cup

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Mladenovic chiama, Barty risponde: 1-1 tra Australia e Francia nella finale di Fed Cup

Due singolari senza storia a Perth. La francese lascia due game a Tomljanovic, la numero 1 del mondo regola Garcia con un incredibile cappotto. Domani si riprenderà con Barty-Mladenovic (ore 4 italiane, diretta Supertennis)

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Kiki Mladenovic - Finale Fed Cup 2019 (foto via Twitter, @FedCup)
 

Fed Cup, Finale: AUSTRALIA – FRANCIA 1-1

Non c’è stata partita nei due singolari della finale di Fed Cup tra Australia e Francia in corso di svolgimento a Perth. Attanagliata dalla tensione, Ajla Tomljanovic (fidanzata del nostro Matteo Berrettini) non entra mai nel match contro la più esperta Kiki Mladenovic e conquista appena due giochi (tenendo una sola volta il servizio) cedendo 6-1 6-1 in appena 71 minuti. Caroline Garcia viene invece letteralmente annichilita nel secondo incontro (la francese ha lasciato il campo in preda alla disperazione a fine partita e in lacrime) dalla numero 1 del mondo Ashleigh Barty che in 56 minuti la travolge con un inaspettato e sonoro cappotto e riporta le australiane in parità. Nella sostanza viene rispettata la classifica nella prima giornata della finale di Fed, ma con risultati che nessuno avrebbe nemmeno mai lontanamente immaginato. Le australiane rimangono favorite, domani si ricomincia da Barty-Mladenovic, che per quanto visto oggi dovrebbe garantire anche un discreto spettacolo da un punto di vista tecnico.

IL PRIMO PUNTO È DI KIKI – Primo singolare della finale di Fed Cup tra Australia e Francia, apre la sfida Ajla Tomljanovic e Kristina Mladenovic. Due i precedenti, entrambi vinti dalla giocatrice di casa che oltretutto fa il suo esordio nella manifestazione con i colori australiani, visto che Tomljanovic ha già giocato in Fed ma con la Croazia.

È proprio l’australiana che parte al servizio, ma l’inizio non è confortante. Subito 15-40 e poi, dopo aver annullato le due palle break, Tomljanovic capitola sulla terza, subito break Francia. La tennista di casa sembra accusare non poco la tensione, Mladenovic pare più pronta e non si fa pregare, incitata a gran voce dai suoi fans. Altro break nel terzo gioco dove Tomljanovic spreca dal 40-15: 3-0 Francia, non c’è al momento partita. Sam Stosur dalla panchina prova a scuotere la sua compagna in campo, ma è Mladenovic a darle una speranza. Due doppi falli nel quarto game e arriva il break australiano. Si auspica l’inizio di una vera partita, invece Tomljanovic non esce dal fosso nel quale è precipitata, fa 5 punti negli ultimi 3 giochi e dopo 38 minuti cede il parziale 6-1.

Mladenovic vola sulle ali dell’entusiasmo, con il diritto comanda a piacimento e sposta l’avversaria a destra e a sinistra senza problemi. L’inizio del secondo set per la n.2 australiana e se possibile peggio della fine del primo; 12 punti a 1 Mladenovic, 3-0 Francia e praticamente partita in ghiaccio. Tomljanovic prova a combattere, quarto game lunghissimo (7 minuti), ma arriva un altro break della tennista francese, 4-0. Mladenovic non trema in dirittura d’arrivo, 5-0. Tomljanovic finalmente tiene il servizio e conquista il game della bandiera. Alla prima occasione nel settimo game Mladenovic chiude la contesa e porta in vantaggio la Francia nella finale di Perth.

Raggiante la tennista transalpina a fine partita: “Ringrazio innanzitutto i nostri tifosi che hanno affrontato questo lungo viaggio. Nonostante la tensione ho giocato un gran match, l’organizzazione australiana è stata perfetta e mi sento come se stessi giocando a casa mia. Non è stato facile per Ajla giocare oggi, la tensione era altissima. Noi però siamo venute qui per dare tutto e cercare di portare la coppa a casa. Sono felice ma già sto pensando al match di domani”.

LA NUMERO 1 NON SBAGLIA – Sono tre i precedenti tra la n.1 del mondo Ashleigh Barty e la sua avversaria Caroline Garcia, conduce 2-1 l’australiana che ha vinto l’ultimo precedente quest’anno a Wuhan in 3 set. Si attende Barty al varco, chiamata a pareggiare i conti dopo la disfatta di Tomljanovic. La tennista di casa inizia come meglio non potrebbe, servizio dirompente e grande aggressività. Garcia è un po’ fallosa, cinque minuti e siamo già sul 3-0 per la sua avversaria. La n.1 del mondo mostra una leggerezza di mano e mentale da brividi, non sbaglia praticamente niente e mostra tutto il vasto repertorio in suo possesso. Passanti di diritto e di rovescio, lungolinea ed incrociati, prime vincenti centrali, diritti letali ad aprirsi il campo, determinazione e precisione sotto rete.

Dopo 15 minuti il tabellone recita 5-0 Barty che nei vincenti conduce 10-0, un massacro. Il sesto game dura dodici minuti, quasi la metà del primo parziale. Garcia ha due palle per l’1-5, ma una la spreca con un doppio fallo, Barty si procura poi cinque set point. È buono l’ultimo dopo un orrendo smash fuori della francese, 29 minuti per un 6-0 senza repliche. Il presidente della Federtennis francese Giudicelli ha perso il sorriso in tribuna così come Benneteau in panchina, Alicia Molik invece parla con la sua giocatrice in maniera serena.

Garcia prova a cambiare ritmo nel secondo set, cerca di palleggiare di più e al centro per non dare angoli alla sua avversaria, ma la strategia non paga, perché lei sbaglia troppo e perché la sua avversaria mette la palla dove vuole. Nel secondo game la francese sale 30-0, pare la volta buona, macché. Quattro punti in fila per Barty, 2-0 e altro break. È uno show della tennista locale, Garcia è un pugile che dopo un atterramento prova a rialzarsi ma non è proprio giornata. Si arriva velocemente sul 5-0 Barty, l’australiana forse l’ultimo gioco lo potrebbe pure concedere, ma non ne vuole sapere. Finisce con uno storico “cappotto” dopo 56 minuti, Barty e Molik salutano festanti il pubblico nell’intervista sul campo post-partita, Garcia esce in lacrime dal campo. Si ricomincia domani sull’1-1.

Risultati:

K. Mladenovic (FRA) b. A. Tomljanovic (AUS) 6-1 6-1
A. Barty (AUS) b. C. Garcia (FRA) 6-0 6-0

La guida completa alla Finale di Fed Cup

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Fed Cup

Le Finals della Billie Jean King Cup 2022 si giocheranno a Glasgow

La nazionale azzurra di Tathiana Garbin sarà impegnata dall’8 al 13 novembre nella Emirates Arena scozzese che ospiterà anche un girone delle Finals di Coppa Davis

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La nazionale italiana di BJK Cup: da sinistra Camila Giorgi, Jasmine Paolini, Elisabetta Cocciaretto, Martina Trevisan, Tathiana Garbin, Lucia Bronzetti - Alghero 2022 (foto ITF/Ray Giubilo)

La ITF ha comunicato che la sede prescelta per le Finals della Billie Jean King Cup 2022 sarà Glasgow, con l’organizzazione della federazione britannica, la LTA. La fase finale della massima competizione a squadre del tennis femminile andrà in scena dall’8 al 13 novembre sul campo indoor della Emirates Arena, che a settembre ospiterà pure un girone delle Finals di Coppa Davis: sarà la quarta volta in quasi sessant’anni di storia (la prima edizione fu nel 1963) in cui la Gran Bretagna ospiterà le finali di questa competizione, originariamente chiamata Fed Cup. Ci sarà anche l’Italia della capitana Tathiana Garbin, grazie alla vittoria sulla Francia nel turno eliminatorio di aprile; le altre contendenti per il titolo di campionesse del mondo di tennis saranno le giocatrici di Gran Bretagna, il paese ospitante, Australia, Belgio, Canada, Cechia, Kazakistan, Polonia, Spagna, Slovacchia, Svizzera e USA. Il formato prevede quattro gironi da tre squadre, con le vincitrici di ogni girone che approderanno nelle semifinali. “La LTA ha presentato una candidatura molto consistente nel contesto di una gara molto competitiva – ha detto il presidente ITF, David Haggerty -. Hanno ospitato già con successo delle gare di Coppa Davis e non vediamo l’ora di portare la più grande competizione a squadre del tennis femminile davanti all’appassionato pubblico scozzese”.

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Billie Jean King Cup

Coppa Davis e Billie Jean King Cup: ecco chi sostituirà Russia e Bielorussia

Walkover, bye, wild card e ripescaggi in un turbinio di emozioni regolamentari da cui sono scaturiti i nomi delle nazioni che beneficiano dell’esclusione delle squadre russe e bielorusse

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Coppa Davis, il trofeo (foto via Twitter @DavisCup)

Avevamo lasciato la Coppa Davis ai Qualifiers, i tie di qualificazione per il primo atto delle Finals, quello a gironi in programma a settembre. Come per la Billie Jean King Cup, i cui “preliminari” si disputeranno il 14-15 aprile, si poneva innanzitutto il problema di sostituire la nazione già ammessa alla fase finale in quanto campione in carica dopo la decisione da parte dell’ITF in seguito all’invasione dell’Ucraina. Nel 2021, infatti, entrambe le manifestazioni sono state vinte dalla Russian Tennis Federation, che sarebbe la Russia ma non si può dire per via della sanzione per il doping di Stato, per quanto il titolo vinto come RTF sia comunque finito insieme agli altri nella bacheca russa. Vediamo allora su quali criteri la Federazione Internazionale si è basata per decidere chi sostituirà le squadre escluse, quindi anche quelle bielorusse.

Per quanto riguarda la Billie Jean Cup, il Board dell’ITF conferma che il posto della RTF sarà preso dalla semifinalista con classifica più alta tra le due sconfitte nel 2021, vale a dire l’Australia. Gli aussie vantano infatti il primo posto del ranking, mentre gli Usa, battuti nell’altra semifinale, sono quarti. Come ovvia conseguenza, l’Australia non giocherà i Qualifiers del prossimo aprile, mentre la nazione avversaria, la Slovacchia, beneficerà di un bye e si ritrova anch’essa direttamente alle Finals. Un walkover anche per il Belgio che avrebbe dovuto giocarsi la qualificazione contro la Bielorussia.

Se qualcuno cantava le donne come “dolcemente complicate”, per i maschi la faccenda è inutilmente complicata. Anche in Coppa Davis, il posto della RTF alle Finals è preso dalla semifinalista 2021 meglio classificata, la Serbia, undicesima. In realtà, l’altra semifinalista – la Germania – è piazzata molto meglio, quinta, ma la squadra che a sorpresa ha schierato Sascha Zverev si è qualificata sul campo (del Brasile). Dunque, il diritto della Serbia alle Finals non deriva dall’essere l’unica candidata, bensì dal fatto che, delle due, è la semifinalista con ranking più alto una volta esclusa la Germania. Ma non finisce qui.

 

Già, perché alla squadra di Novak Djokovic e compagni era stata offerta una wild card, quindi a settembre sarebbe stata presente in ogni caso; così, però, si libera un invito che andrà a una delle 12 perdenti dei recenti tie di qualificazione. L’annuncio del nome della fortunata sarà dato a tempo debito.

Ricapitolando, nelle quattro sedi che ospiteranno i gironi e che non sappiamo quali saranno ma speriamo che una sia Casalecchio di Reno (da non confondere con Reno, Nevada), gareggeranno la Croazia finalista 2021, la semifinalista Serbia, l’invitata Gran Bretagna, le 12 vincitrici di inizio marzo (Argentina, Australia, Belgio, Corea, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Olanda, Spagna, Svezia, Stati Uniti) e, appunto, la wild card misteriosa. Metà di queste si guadagneranno la fase finale davvero finale di fine novembre in un posto che l’ITF rivelerà in seguito. Le cose, l’importante è spiegarle bene evitando gli anacoluti.

Per concludere, la Bielorussia avrebbe dovuto disputare i playoff del World Group I del 4-5 marzo; la nazione avversaria, il Messico, ha ricevuto un walkover e a settembre competerà nel WG I. Rimane il problema di assicurare che nei World Group I e II ci sia il numero corretto di squadre. Quindi, l’Uzbekistan gareggerà nel WG I in quanto miglior classificata tra le perdenti dei playoff, mentre la Cina e la Tailandia in forza del loro ranking giocheranno nel WG II nonostante la sconfitta nei relativi playoff.

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Coppa Davis

La Federazione Tennis Ucraina chiede all’ITF l’espulsione delle federtennis russa e bielorussa

Così la lettera pubblicata su Facebook: “La Russia e la Bielorussia non solo non devono ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno devono partecipare a tornei”

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Sono da poco iniziati i negoziati tra le delegazioni ucraina e russa, ma si combatte ancora, mentre sullo sfondo c’è lo spettro della minaccia nucleare evocato da Putin. E continuano anche le reazioni del mondo sportivo all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Al recente annuncio di Elina Svitolina che devolverà i suoi prossimi prize money per sostenere i propri connazionali, si aggiunge ora la Federazione Tennis Ucraina che pubblica sul proprio account Facebook la lettera indirizzata a David Haggerty e Ivo Kaderka, presidenti rispettivamente dell’ITF e di Tennis Europe. Nella lettera viene chiesto di espellere le federtennis russa e bielorussa dai due organismi. Ecco il testo indirizzato alla International Tennis Federation:

“La Federazione Tennis Ucraina esprime la sua richiesta per l’espulsione immediata della Federazione Tennis Russa e della Federazione Tennis Bielorussa dalla ITF.

Le ragioni non hanno probabilmente bisogno di essere spiegate, ma ecco alcuni fatti.

 

Il cinico e sanguinoso attacco senza precedenti di Russia e Bielorussia all’Ucraina è in atto da ormai quattro giorni. Civili stanno morendo, anche donne e bambini; l’infrastruttura civile sta crollando.

È una guerra su vasta scala che riporterà il nostro Paese indietro di decenni. Tutto questo sta accadendo nel centro geografico dell’Europa. Il mondo non vedeva niente di simile dalla Seconda Guerra Mondiale. È in corso una spietata guerra di annientamento.

La Russia e la Bielorussia non solo non hanno il diritto di ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno di partecipare in ogni torneo a squadre e individuale all’estero.

Il Consiglio direttivo della Federazione Tennis Ucraina spera in una Vostra forte posizione in considerazione di questa richiesta.”

Una richiesta assolutamente decisa, ma altrettanto comprensibile, quella della federtennis ucraina a firma del proprio presidente Sergiy Lagur. Lascia un po’ incerti il significato del passaggio sulla partecipazione ai tornei individuali, ma immaginiamo che, più che un’esclusione tout court dei tennisti di Russia e Bielorussia, si chieda di non mostrare bandiere e simboli di quelle due nazioni. In ogni caso, in attesa delle decisioni dei due organi interpellati, ricordiamo che restano fuori dalla loro competenza i tornei dello Slam, oltre naturalmente quelli dei circuiti ATP e WTA. Non dimentichiamo neanche le prese di posizione dei tennisti russi: da Daniil Medvedev ad Andrey Rublev, che già a Dubai ha avuto modo di pronunciarsi contro la guerra. Con loro si è espresso con gli stessi toni Karen Khachanov.

Questa la posizione di Ubitennis sul tema della Guerra in Ucraina
Questa la posizione di Ubitennis sul tema della Guerra in Ucraina

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