Murray e il nuovo stop: "Ho pensato di dover ricominciare tutto da capo"

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Murray e il nuovo stop: “Ho pensato di dover ricominciare tutto da capo”

Andy racconta l’infortunio a Amazon Prime Sport: “L’aspetto positivo della riabilitazione è che posso passare più tempo con la mia famiglia”

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Andy Murray - Finali Coppa Davis 2019 (via Twitter, @DavisCupFinals)
 

Approfittando della pausa forzata, Amazon Prime Video Sport ha pubblicato un’intervista a Andy Murray, registrata qualche settimana fa e offerta al mondo solo nelle ultime ore. Proprio su Prime Video, era uscito lo scorso autunno “Resurfacing“, un documentario sulla riabilitazione e sul percorso di guarigione del campione scozzese dopo il delicato intervento all’anca (se non lo avete ancora fatto, vi consigliamo vivamente di vederlo). Nel 2020 purtroppo, Andy non ha giocato neanche una partita a causa di problemi fisici accusati nel corso delle Davis Cup Finals di novembre scorso, che lo hanno costretto a saltare sia l’ATP Cup che gli Australian Open. Nel corso dell’intervista con Catherine Whitaker, ha parlato proprio delle complicazioni di questo nuovo stop.

Per molti versi ho trovato questi ultimi mesi più difficili dei precedenti due anni, perché ho pensato di dover riaffrontare tutto il percorso di nuovo. Non è stato semplice perché non capivo esattamente cosa stesse succedendo. Abbiamo cercato di capire dove fosse il problema e ora penso che ci siamo. Nelle ultime due settimane mi sono allenato in campo anche due ore, due ore e mezza. Per un po’ sono tornato a fare solo esercizi di riabilitazione, senza corsa né lavoro in campo, ma il problema non era quello. Non è stato semplice.“.

Un peccato soprattutto perché sembravano tornate le sensazioni di un tempo. Il titolo ad Anversa, in finale su Stan Wawrinka (un po’ sprecone in verità), è lì a dimostrarlo. “Sentivo di essere a buon punto alla fine dell’anno scorso: avevo ricominciato a giocare bene, mi sentivo in salute e in forma, mi sentivo bene anche dopo aver giocato match lunghi”. Per Andy si tratta ora di capire come gestire il proprio corpo in questa nuova e ultima fase della carriera.La cosa che ho imparato è che devo gestire meglio i carichi di lavoro. Alla fine ho giocato quattro tornei consecutivi, mentre magari avrei dovuto fermarmi dopo l’Asia oppure prendermi una settimana dopo i primi due tornei in Cina e poi magari giocare a Anversa. Non penso che farò più quattro tornei di fila, soprattutto se vinco molte partite. Ovviamente sarebbe molto diverso se perdessi quattro volte al primo turno, ma se vinco in maniera continua dovrò imparare a essere più intelligente in questo senso“.

Qualche aspetto positivo però c’è nella nuova pausa forzata (prolungata purtroppo dall’emergenza Covid-19): la famiglia. Murray, diventato papà per la terza volta novembre, può infatti godersi molto di più il tempo con i suoi pargoletti: Sophia Olivia (quattro anni), Edie (due anni) e il piccolo Teddy. “Passo un sacco di tempo con le mie figlie maggiori, perché mia moglie si occupa del piccolo. Sono in una bella età, due e quattro anni, ma sono anche piene di energia. Quando torno a casa dopo l’allenamento e devo svegliarmi con loro alle 5:30 del mattino è dura, ma è fantastico e mi sto godendo tutto. Questa è la parte bella dello stare a casa in questo periodo: posso passare più tempo con la mia famiglia. Con la mia prima figlia viaggiavo molto quindi non ero sempre presente, mentre con la seconda sono stato presente quasi per tutto ed è stato bellissimo. Per questo sarà dura quando sarò di nuovo in giro“.

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