Mats Wilander: "Lo stop? Chi ci rimette è Djokovic. Non credo si giocherà lo US Open"

Interviste

Mats Wilander: “Lo stop? Chi ci rimette è Djokovic. Non credo si giocherà lo US Open”

L’Equipe ha intervistato Mats Wilander: “Questa pausa un momento di sollievo per il pianeta. Il Roland Garros non è stato egoista”

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Mats Wilander - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Il quotidiano d’Oltralpe L’Equipe ha intervistato Mats Wilander all’indomani della cancellazione dell’edizione 2020 dei Championships. Lo svedese, ex n. 1 del mondo e voce autorevole di Eurosport, vive attualmente negli Stati Uniti, nello stato dell’Idaho, nel quale non è stato ancora messo in vigore il confinamento a causa dell’epidemia da COVID-19.

“Se posso ancora giocare a tennis? Cerco di palleggiare più volte alla settimana” dichiara Mats, “con una macchina lanciapalle o con un amico, perché in fondo un campo da tennis è abbastanza grande per mantenere una certa distanza di sicurezza. E siccome c’è ancora la neve, scio ogni giorno“.

Le manca il circuito? “Oh sì! I momenti che trascorro davanti alla televisione a mezzogiorno e poi la sera, mi mancano tantissimo. Mi manca il tennis dal vivo, è il momento più interessante della stagione. Dall’inizio di marzo alla metà di luglio è un tennis continuo. Indian Wells, Miami, la terra rossa, Roland Garros, Wimbledon di seguito… In questo momento stiamo perdendo il meglio. È orribile per i tifosi del tennis!”.

 

Anche per i giocatori… “Certo. Per loro è un’occasione per allenarsi di più, se ne hanno la possibilità. Ma la cosa più complicata è mantenere la motivazione perché non si sa esattamente per cosa ci si stia allenando e con quale obiettivo. È un po’ come guardare la semifinale tra Isner e Anderson a Wimbledon, non sai quando finirà! Credo sia positivo solo per i giocatori che avevano terminato la tournée australiana con un infortunio e quando si riprenderà tutti ripartiranno da zero”.

Come vive Mats la notizia della cancellazione di Wimbledon quest’anno? Per un tennista è anche un modo per realizzare quanto siamo fortunati a disputare un torneo come questo ogni anno. Può essere l’occasione per rendersi conto quanto Wimbledon o il Roland Garros siano importanti per il gioco. E quanto siamo fortunati. Il mondo occidentale è privilegiato, almeno un terzo della popolazione mondiale lotta ogni giorno semplicemente per poter mangiare. Questa è la realtà del mondo. Con questa pausa, viene concesso alla Terra un anno di riposo. Nel dramma che stiamo vivendo, è l’unico elemento davvero positivo“.

Chi ci sta rimettendo di più in questo momento? “Il grande perdente è Djokovic. Non ha ancora perso un match e ovviamente questo virus ha interrotto la sua corsa. Ci rimettono anche gli altri ragazzi che incalzano i Big3. Certo, hanno fatto molti progressi ma giocatori come Shapovalov, Tsitsipas, o Auger-Aliassime crescono soprattutto durante i tornei. Ad ogni modo, quando si è giovani, l’allenamento non ti interessa poi così tanto, non hai voglia di fare quattro ore di rovesci! Vuoi giocare le partite”.

Novak Djokovic – Dubai 2020 (via Twitter, @DDFTennis)

Come ha reagito alla decisione de Roland Garros di spostare le date all’autunno?All’inizio ho ritenuto la cosa straordinaria perché avremmo ritrovato uno stadio nuovo di zecca, come se cominciasse un torneo nuovo. Dal punto di vista logistico, è una cosa buona per il torneo. Il Roland Rarros normalmente subentra dopo una successione di grandi tornei storici come Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma, è una sorta di apoteosi. Mentre Wimbledon è sempre stato un po’ da solo, in mezzo al nulla. Ma è anche questo che ne determina la grandezza“.

La Federazione francese egoista? Asolutamente no. Era l’unica soluzione possibile, credo. Chi è davvero egoista è il comportamento del genere umano nei confronti del pianeta, tutto questo inquinamento senza limiti“.

La decisione unilaterale del Roland Garros solleva ancora una volta il problema della dirigenza. Non crede sia giunto il momento di ricorrere ad una dirigenza unica o ad un team di “commissioners“?Non credo al potere nelle mani di un solo uomo. La cosa chiara è che i quattro tornei dello Slam sono i quattro presidenti del mondo del tennis. La Federazione francese ha deciso, ok. Ma per quanto ne sappia, anche il torneo di Indian Wells ha deciso di annullare l’evento senza consultare chicchessia! I francesi non sono stati i primi. Credo nel dialogo e nella democrazia; penso che questo dramma sia l’occasione per far sì che tutti si riuniscano attorno ad un tavolo per risolvere i grandi problemi del tennis, a cominciare dal calendario”.

E lo US Open? Non penso che lo US Open possa svolgersi nelle date previste perché non credo che in America la situazione sia davvero sotto controllo. New York è molto colpita dal virus, nessuno si aspettava che accadesse una cosa del genere. Questo virus è un segnale d’allarme per il mondo occidentale, privilegiato e non sempre consapevole della propria fortuna”.

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Rafa Nadal non conferma la partecipazione a Montecarlo: “Non so quando tornerò in campo”

Aumentano le nubi sul maiorchino che non si è ancora ripreso dall’infortunio che lo tiene ai box dagli Australian Open

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Le incertezze su Rafa Nadal continuano ad aumentare. Il 22 volte campione Slam non gioca un match ufficiale dallo scorso 18 gennaio agli Australian Open contro Mackenzie McDonald ed è fermo per una lesione di secondo grado al muscolo ileopsoas della gamba sinistra. Un infortunio delicato che potrebbe continuare a tenere ancora per un po’ fuori dai campi il fuoriclasse di Manacor:

Non so da dove viene l’informazione della mia partecipazione a Montecarlo – ha detto ai giornalisti in occasione di un evento per la premiazione della sua fondazione – mi piacerebbe confermarla, ma purtroppo non posso. Continuo il mio percorso di recupero e non so quando tornerò a giocare, questa è la verità. Se sapessi quando tornerò lo direi, ma non lo so.

Dobbiamo proseguire giorno dopo giorno a lavorare e dirò il mio stato di recupero quando lo saprò davvero. Sono in una fase di lavoro crescente in vista della terra battuta”. Il ritorno in campo di Nadal era stato annunciato dieci giorni fa direttamente dal direttore del torneo di Montecarlo, David Massey, ma non è stata confermata dal diretto interessato: vedremo quando il maiorchino riuscirà a tornare alle competizioni.

 

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WTA Miami, Trevisan: “Ho tolto certezze a Ostapenko sin dall’inizio, le ho fatto giocare sempre una palla in più” [ESCLUSIVA]

Intervista esclusiva di Ubitennis alla toscana dopo il successo contro Jelena Ostapenko: “Ho cercato sempre di farla difendere”

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Una grande Martina Trevisan ha conquistato per la prima volta in carriera un quarto di finale a livello WTA 1000 nel Miami Open presented by Itaù, superando con un netto 6-3 6-3 Jelena Ostapenko, ex campionessa del Roland Garros. Con questa vittoria, la tennista fiorentina si è issata virtualmente addirittura al numero 20 del ranking mondiale. La numero 1 d’Italia ha rilasciato delle parole al nostro inviato in Florida, Vanni Gibertini.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Congratulazioni Martina. Un’ottima partita, sicuramente lei (Ostapenko, ndr) ti ha dato una mano, ma tu hai approfittato di tutte le occasioni che ti ha concesso.

Martina Trevisan: “Lei ha iniziato molto bene perché nel primo game ha fatto subito tre, quattro vincenti. Da parte mia sono stata brava a toglierle le certezze che aveva inizialmente, l’ho portata a un punto in cui ha perso un po’ di pazienza e mi ha concesso qualcosa in più, ma credo che sono stata brava a toglierle certezze in quel momento”.

 

Vanni Gibertini, Ubitennis: All’inizio del secondo set si sentiva forte una voce parlare, non so se anche in campo si è sentito come dagli spalti.

Martina Trevisan: “Fortunatamente non ho sentito questa voce, ma c’era un sacco di movimento, c’era uno che si alzava costantemente con la maglietta arancione”.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Ultimamente si è parlato molto del lasciare più libertà agli spettatori, ne hanno parlato sia Jessica Pegula che Frances Tiafoe. Che cosa ne pensi tu?

Martina Trevisan: “Penso che sia uno sport in cui abbiamo bisogno di silenzio e di calma rispetto ad altri sport. Loro sono più abituati alla confusione con il basket e il football, ma a mio parere è meglio così”.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Tornando alla partita di oggi, come si fa a gestire una giocatrice che non ti dà ritmo, spara tutto ed è capace di fare i punti in un modo e nell’altro.

Martina Trevisan: “La cosa che mi ero prefissata di fare era di contrattaccare quando avrei avuto la possibilità perché a lei non piace difendere. Sono entrata in campo con molta decisione e ho cercato di farle giocare sempre una palla in più”.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Tu giocherai domani contro un’avversaria sicuramente forte, una tra Rybakina e Mertens. Parlaci di entrambe.

Martina Trevisan: “Con Rybakina non ci ho mai giocato, ma sappiamo come gioca. Con Mertens ci ho giocato ad Abu Dhabi un mese fa, ma siamo a Miami e sarebbe sicuramente una partita diversa, so come prepararla”.

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ATP Miami, Fritz: “È positivo raggiungere questi risultati senza giocare benissimo”

Poi su Rune, il suo prossimo avversario: “Non conosco molto il suo tennis. Imparerò tanto su di lui durante la partita”

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Taylor Fritz - United Cup 2023 Sydney (foto: twitter @UnitedCupTennis)

Il numero uno a stelle e strisce Taylor Fritz ha parlato dopo la vittoria per 6-4 6-4 ai danni di Denis Shapovalov, che gli ha permesso di approdare agli ottavi di finale, in cui affronterà Holger Rune, numero 8 del mondo, martedì 28 marzo.

D. Ben fatto. Cosa pensi che abbia fatto la differenza contro un avversario pericoloso come Denis oggi?

FRITZ: “Penso di aver difeso bene il mio servizio, ho giocato bene i game in battuta. Non ho regalato punti, ho servito bene, senza concedere palle break. Sono riuscito a capitalizzare l’unico break che ho conquistato in entrambi i set. La differenza è stata lì”.

 

D. Adesso affronterai Holger Rune. Come consideri questa sfida?

FRITZ: Penso che sia una sfida molto dura per essere un ottavo di finale, è un sorteggio complicato con me contro Holger. Sono contento di affrontarlo, sarà la nostra prima sfida. Non so ancora come lo affronterò, ovviamente lui è molto forte. Vedremo quando saremo in campo”.

D. Adesso puoi guardare indietro e dare un giudizio sulla tua stagione sul cemento. A che punto credi che sia il tuo livello di gioco?

FRITZ: Sono abbastanza soddisfatto. Penso che sia molto positivo che io senta di aver giocato bene, ma non benissimo, ed abbia raggiunto questi risultati. Sono stato piuttosto costante, con ottimi risultati. Direi che un problema potrebbe essere l’aver perso in semifinale ad Acapulco e nei quarti ad Indian Wells, sono partite che fanno una grande differenza in termini di punti quando arrivi in fasi così avanzate dei tornei. Se vinci quelle due partite in più… Penso sia stata dura perdere due partite al terzo set in questi due tornei. Se riuscissi a superare questi turni farebbe una grande differenza”.

D. Quando hai un avversario da affrontare, quanto tempo passi ad analizzarlo? Molti giocatori analizzano gli avversari. Altri preferiscono focalizzarsi su uno o due aspetti, principalmente su sé stessi. Tu guardi molti video o tutto ciò ti distrae?

FRITZ: Dipende molto da quanto conosco il mio avversario. Ho affrontato diverse volte Denis, perciò non ho guardato nessun video o nulla ieri sera, sapevo cosa aspettarmi. Quando non conosco bene il mio avversario guardo parecchi video. Voglio capire con quali colpi si sentono più a proprio agio, cosa gli piace fare nei punti importanti, o cose simili. Nulla di incredibile. Mi interessa capire quali siano i colpi a cui si affidano nei momenti importanti”.

D. Riguardo Denis, pensi che se fosse più paziente potrebbe essere più duro da affrontare o pensi che la sua grande aggressività nella selezione dei colpi rappresenti la più grande difficoltà nell’affrontarlo?

FRITZ: Credo che, a volte, essere più paziente… Ci sono momenti in cui vanno applicate entrambe, non penso sia sempre solo o uno o l’altro. Per me, ciò che mi preoccupa maggiormente quando lo affronto è la violenza con cui colpisce la palla. Volendo essere sempre aggressivo e cercando di attaccare, è difficile farlo quando lui colpisce ogni palla a 90, 100 miglia all’ora. Mi crea diversi problemi. Penso che possa migliorare se riuscisse a commettere meno errori, però non è così al momento. Credo che lui giochi come si sente più a suo agio”.

D. Tommy Paul ha avuto un grande avvio di stagione. Conoscendolo da molto tempo, hai notato qualcosa in particolare che è cambiato nel suo gioco?

FRITZ: “Penso che molte persone che, come me, lo conoscono da molto tempo, sanno che questo è il suo livello. Sapevamo già che lui ha questo livello nelle sue corde. Penso che lui sia migliorato molto soprattutto nelle partite meno brillanti, in cui magari faceva un paio di errori e concedeva un break. Ora sembra più solido e concentrato, fa sudare l’avversario. Ha migliorato la sua solidità, e direi che anche il servizio è migliorato”.

D. Prima hai menzionato Holger Rune (Qui la sua intervista). Hai visto qualche sua partita che ti ha fatto notare qualche aspetto del suo gioco in particolare?

FRITZ: “No, ci siamo allenati insieme qualche volta. Ma anche in quei casi, non ho analizzato molto il suo gioco. Non guardo molto tennis, a parte quando mi capita di vedere un giocatore che devo affrontare, quando avanzo nei tornei. Non ho visto molto di come gioca Holger, quindi dovrò familiarizzare con il suo tennis. Sono sicuro che imparerò molto quando giocheremo”.

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