La carriera di Romina Oprandi ha beffardamente danzato attorno a multipli e derivazioni del numero 8. Come le operazioni chirurgiche subite dalla sua spalla destra, una delle articolazioni più martoriate del tennis recente, che comunque compongono appena metà delle sedici volte in cui è finita sotto i ferri. L’ultima volta lo scorso ottobre, al polso (anche quello già operato). Raddoppiando si arriva a 32, il best ranking ottenuto nel giugno 2013 dopo le semifinali di Oeiras e Bruxelles. C’è due volte l’otto anche nel suo ultimo ranking ufficiale, la posizione 838 che occupa nel ranking congelato di metà marzo. Un numero che si perderà nell’oblio dopo l’annuncio del suo ritiro.
Romina non gioca dallo scorso giugno, sconfitta al primo turno dell’ITF di Brescia da Deborah Chiesa, e non vince una partita dal primo turno di qualificazione del Roland Garros 2019 – un 6-3 6-1 alla connazionale Ylena In Albon che qualche piccola speranza di rinascita l’aveva accesa. Ci ha subito pensato il rapido 6-1 6-1 di Lepchenko a spegnere gli entusiasmi. Il fisico non regge più, se mai ha retto, e in particolar modo la spalla destra. “Ha iniziato a darmi fastidio anche nella vita di tutti i giorni, devo stare attenta a non fare movimenti sbagliati. Ho sempre dovuto convivere con la paura che qualcosa andasse storto” è una recente dichiarazioni che leggiamo in un articolo di Tennisworlditalia.
Romina è nata a Jegenstorf, nel canton Berna, quindi più vicina a Francia e Germania che all’Italia. Eppure accettò l’offerta della federazione italiana, partecipando (pur senza giocare) anche a un tie contro il Belgio sulla strada della vittoria della Fed Cup 2006. Trovando progressivamente meno spazio, nel 2012 decise di tornare rossocrociata per inseguire il sogno della partecipazione olimpica, che non è però riuscita a coronare. Uno degli eventi scatenanti fu la vittoria ai danni di Francesca Schiavone all’Australian Open 2012, quando tutto il team italiano era nel box della leonessa nonostante anche Oprandi fosse italiana. Con la Svizzera sarebbe poi stata convocata quattro volte scendendo in campo in due occasioni, diventando così l’ultima giocatrice a difendere due diverse bandiere in Fed Cup prima del cambio di regolamento.
Oprandi ha disputato e perso una sola finale nel circuito maggiore, nel 2014, sulla terra marocchina di Marrakech ed è stata sconfitta in tre set dalla spagnola Torró Flor. Ha battuto una sola top 10 in carriera, l’allora numero due del mondo Kim Clijsters sull’erba di ‘s-Hertogenbosch.