Nella settimana del Foro Italico, vi riproponiamo un contenuto pubblicato tre anni fa
13 maggio 2001 a.n. (avanti Nadal, ndr): è il giorno della finale degli Internazionali d’Italia. A contendersi il titolo ci sono due specialisti della terra rossa: Guga Kuerten, n.1 del mondo, e Juan Carlos Ferrero. I due giocatori si sono presentati all’atto finale senza spendere troppe energie, eccezion fatta per il primo turno del brasiliano, nel quale il qualificato Ljubicic lo ha costretto al parziale decisivo che Kuerten si è aggiudicato per 6-4.
La partita è ondivaga, nessuno dei due riesce a essere padrone del match con continuità. La sfida si protrae così per cinque set, come ancora si conviene alle finali dei Masters Series, ma Ferrero alla fine riesce ad avere la meglio e conquista così la sua prima vittoria in carriera in un Masters 1000, il quinto titolo complessivo e il secondo nelle ultime due settimane dopo l’affermazione in finale a Barcellona, ancora in cinque set, contro Carlos Moya. Il punteggio finale è il racconto di una rimonta – 3-6 6-1 2-6 6-4 6-2 – che sul 3-2 in favore di Kuerten nel quarto set sembrava uno scenario quantomeno improbabile. Ottenuto invece il break grazie a un insolito errore di rovescio del brasiliano, Ferrero ha iniziato a completato una grande rimonta conclusasi con un perfetto ace sulla T.
Guga si rifarà meno di un mese dopo al Roland Garros, dominando il ventunenne spagnolo in tre set in semifinale (dodici mesi prima i due si erano incrociati sempre in semifinali; vittoria di Kuerten, ma in cinque set e in rimonta) e conquistando la Coppa dei Moschettieri per la terza volta in cinque anni. Ma questa è un’altra storia.