Il tennis più forte della crisi grazie all’effetto Berrettini (Marco Calabresi, Il Corriere della Sera)
Matteo Berrettini ha trascorso il periodo di lockdown a Boca Raton, in Florida. A migliaia di chilometri di distanza, invece, tanti ragazzini e ragazzine crescono sperando di diventare come lui. Per loro, e per tantissimi circoli della Capitale (lunedì, tra gli altri, riapriranno il CC Roma e il CC Lazio), è stato un periodo durissimo e oltre due mesi di «buco» non saranno semplici da colmare. […]Nelle accademie c’è voglia di normalità: mascherine per i maestri, sorrisi per gli atleti. Nel Lazio c’è il 12% del movimento nazionale: circa 370 circoli (280 a Roma, molti dei quali scuole tennis riconosciute dalla Fit), oltre 4omila tesserati, e tanto talento. Nello sport romano che arranca soprattutto a livello di discipline di squadra, il tennis è una piacevole eccezione. L’effetto Berrettini (Matteo è attualmente al numero 8 della classifica Atp) è l’elemento trainante: opinione comune, nei circoli, è che il suo percorso abbia creato nei giovani la consapevolezza che non sia necessario primeggiare a livello di Under 12 o Under 14, bensì seguire un percorso di formazione tecnica che vada aldilà del risultato. […] «Matteo, da giovanissimo, non era tra i top, lo ha ammesso anche lui – racconta il suo allenatore, Vincenzo Santopadre – Stare meno con le luci puntate lo ha aiutato, ma lui è stato comunque bravo a mantenere il giusto equilibrio. Non pensare a vincere il torneo di oggi, ma a costruirsi un futuro migliore. In questo senso, è stato fondamentale tutto l’ambiente che lo ha circondato: la famiglia, noi dello staff, il CC Aniene. E forse è stato importante anche il periodo dell’anno in cui ha raggiunto i risultati più importanti: gli Us Open tra agosto e settembre, quando la gente è ancora in vacanza e si è potuta svegliare di notte per vederlo e sognare con lui. Ho tanti amici nel tennis che hanno figli: vogliono tutti sapere quando Matteo è a Roma per andarlo a vedere o a chiedergli un autografo». La bella immagine di Berrettini, ma non solo: «C’è nuova linfa per il nostro tennis. Arriva dai giocatori di vertice come Matteo, ma anche dalla popolarità che lo sport sta acquisendo, e che ci ha permesso di aumentare i numeri. Tutto questo, nonostante a Roma ci sia carenza di strutture al coperto che permettono l’allenamento con qualsiasi condizione atmosferica. E fondamentale che nei circoli ci sia qualità, necessaria per far emergere le potenzialità dei giovani». Santopadre segue Berrettini, ma è anche tra i fondatori della Rome Tennis Academy, dove si allena Jacopo, fratello minore di Matteo (classe ’98). Con Santopadre, c’è Stefano Cobolli, papà di Flavio, tra i talenti da seguire della NextGen romana. Nato nel 2002, era passato anche per il settore giovanile della Roma, prima di scegliere la racchetta. Su di lui, e su Matteo Gigante, sono riposte grandi speranze, ma non sono i soli: Giulio Zeppieri (2001, di Latina) e Gian Marco Moroni (1998) sono in rampa di lancio. Come tutto il tennis romano