Steve Simon: "Le possibilità di giocare in Cina sono 50-50"

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Steve Simon: “Le possibilità di giocare in Cina sono 50-50”

Il CEO della WTA tira dritto: “Bisogna utilizzare quest’anno come apprendimento. Torneremo alla normalità nel 2022”

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Con la cancellazione del torneo maschile di Washington la ripartenza del tennis professionistico continua a scricchiolare, anche se sul versante femminile sembrano esserci più certezze. La data è ancora quella del 4 agosto con il torneo di Palermo e la scelta di ripartire in Europa, zona dove la pandemia al momento sembra essere sotto controllo, certamente aiuta. “Stiamo affrontando questa situazione con gli occhi ben aperti e non esiteremo a fermare tutto se scoprissimo di non poter gestire la cosa o se avremo troppi contagiati e non potremo far viaggiare gli atleti. Non andremo avanti per il gusto di andare avanti, ma perché funziona ha detto Steve Simon, presidente della WTA.

Intervistato in video-chiamata da Reem Abulleil per la testata The National, Simon ha aggiunto: “L’unico modo per sapere se funzionerà è provare. Quindi abbiamo tre eventi con cui iniziare (Palermo, Praga e Kentucky ndr) che disputeremo indipendentemente da qualsiasi decisione presa. Valuteremo quelli e poi determineremo come procedere il resto dell’anno. Dobbiamo confrontarci con il buon senso, ma penso che dobbiamo provarci”.

Uno dei principali deterrenti che al momento frena i giocatori dal mettersi in viaggio da un continente all’altro – oltre all’ovvio timore di contagiarsi – è quello della possibile quarantena una volta tornati in patria. A tal proposito Steve Simon ha poco da aggiungere: “La quarantena sarà un problema che resterà per il resto dell’anno“. Tuttavia anche da periodi di difficoltà come questi se ne può trarre qualcosa. “Tutto è provvisorio in questo momento, ma siamo arrivati ​​al punto in cui dovremmo provare a fare il più possibile e utilizzare quest’anno come test di apprendimento: come vivremo con questo virus e come inizieremo ad andare avanti perché non scomparirà domani. E dobbiamo capire come andare avanti con l’obiettivo di tutelare tutti perché se si cerca di tornare alla normalità, probabilmente non la vedremo fino al 2022, e manca ancora molto tempo” ha affermato il capo della WTA.

Uno dei mercati più floridi per il tennis femminile è quello asiatico e in particolare la Cina, dove oltre al China Open di Pechino ci sono le WTA Finals di Shenzhen a fine anno, ora fortemente a rischio. Attualmente il governo cinese ha annunciato che non ci saranno eventi sportivi fino al 2020, ma non tutte le speranze sono svanite per Simon. “Penso che sapremo nelle prossime due settimane se saremo in grado di giocare in Cina o meno. Speriamo sicuramente di farcela. Abbiamo avuto conversazioni con le entità governative all’interno della Cina e ovviamente stanno guardando ad un quadro molto più grande del tennis, che dobbiamo rispettare. Non so se ci andremo o no, penso che al momento le possibilità siano 50-50“.

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