Nadal: "Non so se giocherò a Roma"

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Nadal: “Non so se giocherò a Roma”

Il maiorchino ha commentato la rinuncia allo US Open e parlato della sua programmazione ora che Madrid è stato cancellato: “Aspetto il nuovo calendario”

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Rafa Nadal - Roma 2019
 

Il grande tennis è ripartito a Palermo, e lo swing newyorchese (con tappa femminile a Lexington) è alle porte. Eppure, il clima è ancora di grande incertezza, come si evince dalle parole di Rafa Nadal, che ha rilasciato una video-intervista da Maiorca per commentare l’avvenuta rinuncia a Flushing Meadows e per discutere dei suoi piani a breve termine.

Se da un lato la decisione era attesa, dall’altro la coincidenza con la cancellazione di Madrid ha gettato delle ombre sulla stagione della terra europea, e quasi certamente avrà influenzato i piani di Rafa in termini di programmazione. In proposito ha detto: Non so ancora se giocherò a Roma, aspetto il nuovo calendario dopo la cancellazione di Madrid. Mi preparerò per la terra europea, e al momento del dunque prenderò una decisione finale. Bisognerà valutare la situazione fra un mese, al momento non saprei dire quale sia il mio programma”.

Il N.2 ATP non si è dunque sbilanciato. La logica porterebbe a pensare che, in vista del Roland Garros, deciderà sicuramente di giocare quello che è rimasto l’unico 1000 di preparazione allo Slam parigino, ma durante l’intervista Nadal ha più volte sottolineato come sia difficile prendere delle decisioni riguardo a una situazione del tutto senza precedenti.

In particolare, questa attitudine è emersa parlando dello US Open, dove era il campione uscente: “Ammiro il lavoro dell’ATP e della USTA, credo che i giocatori dovrebbero essere grati per l’opportunità di tornare a giocare. Nel mio caso, dovevo prendere una posizione, e spero che sia quella giusta, anche se in questo momento nessuno sa cosa stia succedendo, perciò per come la vedo io ogni decisione potrebbe essere corretta. Tutti sanno quanto ami giocare a New York, è difficile descrivere come mi sento, ma dopo aver parlato con il mio team e con la famiglia ho dovuto prendere questa decisione – non è il momento di fare lunghi viaggi, perché non sappiamo cosa potrebbe succedere. Chiaramente non sono felice di non giocare uno dei più grandi tornei al mondo, ma ora come ora il cuore mi sta dicendo di non pensare alla competizione.

Alla domanda sulla legittimità di questa edizione del torneo americano come Slam non ha avuto dubbi: Lo US Open sarà comunque uno Slam, non sono tanto arrogante da dire che se non ci sono io allora non è un grande torneo! Sarà uno Slam, e il vincitore lo percepirà come tale”.

Sulla cancellazione del torneo di casa ha detto: “La speranza era di giocare a Madrid, ma ora dovremo vedere come si evolve la situazione del calendario. Comunque andranno le cose, bisognerà accettarle cercando di muoversi con la massima cautela e con tutte le precauzioni del caso. Un grande torneo non si organizza dall’oggi al domani. E capisco anche che dal punto di vista finanziario, senza pubblico e con un delicatissimo protocollo da rispettare, le cose possano essere molto difficili“.

Infine, è arrivato anche un commento sull’Adria Tour, circostanza per la quale Nadal non vuole giudicare i suoi colleghi: “Credo che gli sportivi debbano essere un esempio, perciò bisogna essere responsabili. L’Adria Tour è stato un errore, ma è normale sbagliare quando si ha a che fare con una situazione mai affrontata prima. Come dicevo prima, in un momento di imprevisti come questo ogni decisione potrebbe essere giusta o sbagliata, è difficile saperlo”.

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