Vasek Pospisil, promotore insieme a Novak Djokovic della nuova associazione di giocatori PTPA (Professional Tennis Players Association), spera che il sostegno – al momento negato – di Federer e Nadal possa aggiungersi a dare ulteriore peso politico alle nuove istanze. La fiducia principale da parte del canadese è riposta in Nadal. “È quello di cui vedo più probabile l’avvicinamento – ha spiegato -, non lo conosco bene, ma so che anche in passato ha comunque seguito le battaglie dei giocatori per i loro diritti e ne ha parlato apertamente. Spero di poter avere prima o poi una conversazione con lui su questi temi“.

Un assist che attraverserà l’oceano nella speranza di essere raccolto in Europa, lì dove il maiorchino rientrerà nel circuito già dalla prossima settimana a Roma per poi focalizzarsi sul principale obiettivo del suo 2020, il Roland Garros. Se Djokovic a Flushing Meadows ha lanciato la campagna mediatica per la PTPA in assenza dei due principali avversari – dai quali ha ottenuto solo riscontri a distanza, non positivi – al Foro Italico il serbo potrebbe avere la prima occasione per parlarne di persona con Nadal.

Nel documento firmato insieme agli altri membri del Player Council, Nadal e Federer avevano sottoscritto questa posizione: “Crediamo che sia il momento sbagliato per percorrere una strada che minerebbe la capacità della dirigenza attuale di perseguire i suoi obiettivi. Una nuova associazione non può coesistere con l’ATP. Rispettiamo pienamente il diritto all’opinione di ogni giocatore, quindi il nostro obiettivo è informarvi sulla nostra posizione e assicurarci che tutti comprendano appieno le possibili implicazioni di quello a cui i giocatori sono chiamati ad aderire. Ci sono sempre delle conseguenze e non pensiamo che siano state illustrate, o quantomeno noi come Council non le abbiamo lette in alcun documento“.