Nella giornata di giovedì è stato assegnato il primo trofeo dell’edizione 2020 dello US Open. Mate Pavic e Bruno Soares hanno battuto in finale Wesley Koolhof e Nikola Mektic per 7-5 6-3 e sono stati incoronati nuovi campioni di doppio del torneo. È il loro primo Slam vinto come coppia e il secondo torneo vinto dopo il Rolex Masters di Shanghai nel 2019, ma non è il primo successo Major a livello personale. Entrambi hanno trionfato una volta all’Australian Open: Soares nel 2016 assieme a Jamie Murray e Pavic nel 2018 in coppia con Oliver Marach.

I due erano usciti al primo turno al Western&Southern Open e hanno sofferto abbastanza anche nei primi round del torneo: “Uno Slam è uno Slam. È sempre una sensazione speciale. Ad essere onesti è sembrato un po’ strano a causa delle circostanze. Ma tuttavia, abbiamo avuto un torneo molto duro, cinque partite molto complicate. Siamo usciti da due primi turni difficili, sotto di un break nel terzo. Gli avversari hanno servito per il match nel secondo turno. Siamo usciti da queste situazioni, guadagnando fiducia in ogni momento, giocando sempre meglio. Ora siamo qui con il titolo, quindi siamo estremamente felici”.

È stato particolarmente difficile trovare il ritmo per Soares, che prima di arrivare a New York ha dovuto rispettare le due settimane di isolamento perché positivo al Covid-19: “È stato molto leggero a livello di sintomi, è stato più duro l’isolamento di due settimane e il restare fermo prima di partire per New York. Non ho giocato un brutto match a Cincinnati, ma già dal secondo set mi sentivo in debito d’ossigeno, perciò mi ci è voluto un po’ per tornare in forma”. I due parteciperanno al Masters 1000 di Roma la prossima settimana.