Roland Garros, Errani vince dopo 3 anni, per Paolini è la prima Slam: 3 donne al secondo turno

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Roland Garros, Errani vince dopo 3 anni, per Paolini è la prima Slam: 3 donne al secondo turno

Jasmine ha eliminato Bolsova per la sua prima vittoria in uno Slam, mentre Sara ha battuto Puig in meno di un’ora. L’Italia non aveva tre donne al secondo turno da Wimbledon 2016

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Sara Errani - Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)
 


Eccellente esordio per Jasmine Paolini e Sara Errani al Roland Garros dopo le due ore di rinvio per pioggia; entrambe hanno ottenuto convincenti vittorie in due set, portando il totale delle azzurre al secondo turno a tre (ricordiamo che Martina Trevisan ha vinto il derby di ieri con Giorgi) – è la prima volta da Wimbledon 2016, quando furono la stessa Sarita, oltre a Schiavone e Vinci, a guadagnarsi l’accesso ai trentaduesimi.

PRIMA VOLTA PER PAOLINI – La N.2 d’Italia, Jasmine Paolini, ha vinto il suo primo match in uno Slam (al quarto tentativo) battendo Aliona Bolsova per 6-4 6-3 in 74 minuti. La spagnola ha aperto con due ace nel secondo gioco, e ha breakkato nel successivo con due variazioni di rovescio che hanno mandato fuori giri Paolini, inizialmente un po’ deficitaria in avanzamento. Jasmine si è però guadagnata subito una palla del contro-break con un rovescio stretto (diversi colpi di entrambe si sono arrestati sul campo pesante), e ha pareggiato grazie a un errore con il colpo bimane dell’avversaria.

Paolini ha concesso un’alta chance nel settimo gioco sbagliando un dritto, ma è stata brava a giocare uno scambio in pressione sul rovescio dell’avversaria, potente ma non necessariamente mobile. Il colpo ha continuato a tradire Bolsova, che con altri due errori ha dato il 5-3 all’azzurra, la quale ha tuttavia sprecato un set point cercando un incrocio delle righe superfluo al termine di uno scambio condotto bene; ha salvato una prima palla del contro-break con un inside-in molto pesante, ma si è poi dovuta piegare su un vincente di dritto dell’avversaria seguito da un errore di rovescio. Altri due set point sono arrivati però nel game successivo, quando Bolsova ha messo uno slice a metà rete, e stavolta Paolini non ha perdonato, vincendo il set in 39 minuti con uno schiaffo al volo.

Il secondo set non ha sostanzialmente avuto storia, visto che Paolini ha perso il primo punto per poi esondare con un parziale di dodici punti a uno che l’ha rapidamente lanciata sul 3-0. Paolini ha sentito l’odore del sangue, e nel gioco successivo non ha lasciato rientrare in partita l’iberica, trovando un gran rovescio lungolinea per la parità per poi salire a palla break con una discesa a rete dopo aver colpito nello spazio libero. Il 4-0 è arrivato alla terza opportunità, quando un’eccellente risposta di dritto anomalo ha chiuso Bolsova (non Baby, con lei non si riesce) in un angolo, portandola a sbagliare nuovamente con il rovescio.

Bolsova è uscita del tutto dalla partita, e ha concesso due match point con un dritto lungo, ma al momento del dunque Paolini ha mostrato un po’ di tensione al pensiero della prima vittoria Slam (ha accelerato fra un punto e l’altro à la Kyrgios), sprecando due match point per poi concedere due palle break con degli errori di dritto, e l’avversaria è riuscita ad accorciare facendo sentire il peso di palla chiudendo con un rovescio nei pressi della rete. Smaltita la tensione, Paolini ha trovato la vittoria ricominciando a smistare sapientemente da fondo prima di suggellare la performance con una seconda sulla riga tirata due volte – la prima era erroneamente stata chiamata fuori. Al secondo turno la aspetta un match all’apparenza proibitivo con Petra Kvitova, ma non c’è dubbio che questo risultato le rimarrà impresso nella memoria.

L’inizio è stato difficile, ero nervosa e facevo fatica a respirare. Poi nel secondo set ho iniziato a giocar meglio” ha raccontato Jasmine a fine partita. “Ho da poco giocato con Halep, cercherò di giocare come a Roma – con alle spalle una partita di quella portata in più – e mi aspetto di gestire meglio certi momenti. Kvitova mi proporrà sicuramente altre difficoltà. Gli 84.000 euro che ho vinto? Per ora li metto in banca!“.

Jasmine Paolini – Internazionali d’Italia 2020 (foto Giampiero Sposito)

ERRANI VA – Poco prima aveva chiuso Sara Errani, che ha travolto Monica Puig 6-2 6-1 in 53 minuti, un risultato sorprendente ma non troppo. Se da un lato la campionessa di Rio 2016 era avanti 4-0 nei confronti diretti, 2-0 sulla terra, e 8-1 nei set, dall’altro la portoricana non aveva ancora vinto un match post-lockdown, essendo ancora convalescente dopo l’infortunio al gomito dello scorso ottobre – non va poi dimenticata la storia dell’italiana in questo torneo, oltre ai tre match di qualificazione che le hanno permesso di abituarsi alle inedite condizioni. Con questo non si vuole assolutamente sminuire il risultato odierno, ma i numeri sono davvero impietosi, e atipici per una giocatrice con le caratteristiche di Sarita – 85 percento di prime in campo, 77 di realizzazione, 55 punti a 29 (Puig ha fatto più non forzati, 34, che punti).

Lei sicuramente non ha fatto la miglior partita, ma sono contenta: per me è stata una bella prestazione, anche al servizio” ha detto Sara in conferenza. “Già prima del lockdown stavo riuscendo a pensare di più alla competizione, in generale è stata una buona stagione finora“. Errani ha parlato anche delle nuove palle Wilson, che hanno scatenato diversi malumori: “Sono sicuramente diverse, più pesanti, ‘vanno’ molto meno. Bisogna abituarsi, io ho avuto la fortuna di fare partite (si riferisce alle qualificazioni, ndr) e anche a me non piacevano all’inizio. Con il sole sarebbe diverso, così rimbalzano pochissimo anche per le condizioni atmosferiche“. Quanto al futuro, Sara è fiduciosa ma non si pone un obiettivo preciso: “Rientrare tra le prime 100 potrebbe essere un primo obiettivo, ma si tratta più che altro di star bene in campo ed essere più competitiva possibile. E poi ho bisogno di sentirmi in forma fisicamente, per esprimermi al meglio e non avere altre cose per la testa“.

Puig è partita male dai primi scambi. Un rovescio largo ha subito dato una palla break ad Errani; la portoricana ha continuato ad essere fallosa, sbagliando un dritto per l’1-0. Senza trovare il campo neanche per sbaglio, ha regalato un altro break nel quinto gioco con Sara che ha intelligentemente continuato a muoverla e a variare le rotazioni, strappandole la battuta per la seconda volta su un rovescio scentrato – 18 errori non forzati per Puig. Errani ha chiuso rapidamente il set in 27 minuti con dei numeri karloviciani al servizio – 17 prime su 18 in campo, 88 percento di punti con la prima, e 100 sulla seconda.

A inizio secondo set, Puig sembrava un attimo più registrata, salendo anche 40-40 in risposta, ma gli errori hanno ricominciato a fioccare, soprattutto con il dritto, ed Errani è salita 2-1 e servizio senza strafare ma con grande consapevolezza del momento, salvando due palle break nel gioco successivo, quando la N.98 WTA ha sbagliato due risposte dal centro, una su una seconda decisamente anodina. La portoricana ha continuato a salire di livello, guadagnandosi un’altra palla break con un dritto vincente, ma ha sbagliato un’altra risposta. Le sue velleità si sono quindi spente, perché un doppio fallo e un dritto largo hanno lanciato l’azzurra sul 4-1. La partita si è chiusa mestamente per Puig, con un doppio fallo ed un altro dritto in rete. Per Errani è la prima vittoria Slam dal Roland Garros 2017; attende ora Bertens, che ha faticato forse più del dovuto per battere Zavatska – che a causa di una tripla rottura delle corde, ha dovuto concludere il match con la racchetta del suo coach.

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