Focus
Roland Garros, Errani vince dopo 3 anni, per Paolini è la prima Slam: 3 donne al secondo turno
Jasmine ha eliminato Bolsova per la sua prima vittoria in uno Slam, mentre Sara ha battuto Puig in meno di un’ora. L’Italia non aveva tre donne al secondo turno da Wimbledon 2016

Eccellente esordio per Jasmine Paolini e Sara Errani al Roland Garros dopo le due ore di rinvio per pioggia; entrambe hanno ottenuto convincenti vittorie in due set, portando il totale delle azzurre al secondo turno a tre (ricordiamo che Martina Trevisan ha vinto il derby di ieri con Giorgi) – è la prima volta da Wimbledon 2016, quando furono la stessa Sarita, oltre a Schiavone e Vinci, a guadagnarsi l’accesso ai trentaduesimi.
PRIMA VOLTA PER PAOLINI – La N.2 d’Italia, Jasmine Paolini, ha vinto il suo primo match in uno Slam (al quarto tentativo) battendo Aliona Bolsova per 6-4 6-3 in 74 minuti. La spagnola ha aperto con due ace nel secondo gioco, e ha breakkato nel successivo con due variazioni di rovescio che hanno mandato fuori giri Paolini, inizialmente un po’ deficitaria in avanzamento. Jasmine si è però guadagnata subito una palla del contro-break con un rovescio stretto (diversi colpi di entrambe si sono arrestati sul campo pesante), e ha pareggiato grazie a un errore con il colpo bimane dell’avversaria.
Paolini ha concesso un’alta chance nel settimo gioco sbagliando un dritto, ma è stata brava a giocare uno scambio in pressione sul rovescio dell’avversaria, potente ma non necessariamente mobile. Il colpo ha continuato a tradire Bolsova, che con altri due errori ha dato il 5-3 all’azzurra, la quale ha tuttavia sprecato un set point cercando un incrocio delle righe superfluo al termine di uno scambio condotto bene; ha salvato una prima palla del contro-break con un inside-in molto pesante, ma si è poi dovuta piegare su un vincente di dritto dell’avversaria seguito da un errore di rovescio. Altri due set point sono arrivati però nel game successivo, quando Bolsova ha messo uno slice a metà rete, e stavolta Paolini non ha perdonato, vincendo il set in 39 minuti con uno schiaffo al volo.
Il secondo set non ha sostanzialmente avuto storia, visto che Paolini ha perso il primo punto per poi esondare con un parziale di dodici punti a uno che l’ha rapidamente lanciata sul 3-0. Paolini ha sentito l’odore del sangue, e nel gioco successivo non ha lasciato rientrare in partita l’iberica, trovando un gran rovescio lungolinea per la parità per poi salire a palla break con una discesa a rete dopo aver colpito nello spazio libero. Il 4-0 è arrivato alla terza opportunità, quando un’eccellente risposta di dritto anomalo ha chiuso Bolsova (non Baby, con lei non si riesce) in un angolo, portandola a sbagliare nuovamente con il rovescio.
Bolsova è uscita del tutto dalla partita, e ha concesso due match point con un dritto lungo, ma al momento del dunque Paolini ha mostrato un po’ di tensione al pensiero della prima vittoria Slam (ha accelerato fra un punto e l’altro à la Kyrgios), sprecando due match point per poi concedere due palle break con degli errori di dritto, e l’avversaria è riuscita ad accorciare facendo sentire il peso di palla chiudendo con un rovescio nei pressi della rete. Smaltita la tensione, Paolini ha trovato la vittoria ricominciando a smistare sapientemente da fondo prima di suggellare la performance con una seconda sulla riga tirata due volte – la prima era erroneamente stata chiamata fuori. Al secondo turno la aspetta un match all’apparenza proibitivo con Petra Kvitova, ma non c’è dubbio che questo risultato le rimarrà impresso nella memoria.
“L’inizio è stato difficile, ero nervosa e facevo fatica a respirare. Poi nel secondo set ho iniziato a giocar meglio” ha raccontato Jasmine a fine partita. “Ho da poco giocato con Halep, cercherò di giocare come a Roma – con alle spalle una partita di quella portata in più – e mi aspetto di gestire meglio certi momenti. Kvitova mi proporrà sicuramente altre difficoltà. Gli 84.000 euro che ho vinto? Per ora li metto in banca!“.

ERRANI VA – Poco prima aveva chiuso Sara Errani, che ha travolto Monica Puig 6-2 6-1 in 53 minuti, un risultato sorprendente ma non troppo. Se da un lato la campionessa di Rio 2016 era avanti 4-0 nei confronti diretti, 2-0 sulla terra, e 8-1 nei set, dall’altro la portoricana non aveva ancora vinto un match post-lockdown, essendo ancora convalescente dopo l’infortunio al gomito dello scorso ottobre – non va poi dimenticata la storia dell’italiana in questo torneo, oltre ai tre match di qualificazione che le hanno permesso di abituarsi alle inedite condizioni. Con questo non si vuole assolutamente sminuire il risultato odierno, ma i numeri sono davvero impietosi, e atipici per una giocatrice con le caratteristiche di Sarita – 85 percento di prime in campo, 77 di realizzazione, 55 punti a 29 (Puig ha fatto più non forzati, 34, che punti).
“Lei sicuramente non ha fatto la miglior partita, ma sono contenta: per me è stata una bella prestazione, anche al servizio” ha detto Sara in conferenza. “Già prima del lockdown stavo riuscendo a pensare di più alla competizione, in generale è stata una buona stagione finora“. Errani ha parlato anche delle nuove palle Wilson, che hanno scatenato diversi malumori: “Sono sicuramente diverse, più pesanti, ‘vanno’ molto meno. Bisogna abituarsi, io ho avuto la fortuna di fare partite (si riferisce alle qualificazioni, ndr) e anche a me non piacevano all’inizio. Con il sole sarebbe diverso, così rimbalzano pochissimo anche per le condizioni atmosferiche“. Quanto al futuro, Sara è fiduciosa ma non si pone un obiettivo preciso: “Rientrare tra le prime 100 potrebbe essere un primo obiettivo, ma si tratta più che altro di star bene in campo ed essere più competitiva possibile. E poi ho bisogno di sentirmi in forma fisicamente, per esprimermi al meglio e non avere altre cose per la testa“.
Puig è partita male dai primi scambi. Un rovescio largo ha subito dato una palla break ad Errani; la portoricana ha continuato ad essere fallosa, sbagliando un dritto per l’1-0. Senza trovare il campo neanche per sbaglio, ha regalato un altro break nel quinto gioco con Sara che ha intelligentemente continuato a muoverla e a variare le rotazioni, strappandole la battuta per la seconda volta su un rovescio scentrato – 18 errori non forzati per Puig. Errani ha chiuso rapidamente il set in 27 minuti con dei numeri karloviciani al servizio – 17 prime su 18 in campo, 88 percento di punti con la prima, e 100 sulla seconda.
A inizio secondo set, Puig sembrava un attimo più registrata, salendo anche 40-40 in risposta, ma gli errori hanno ricominciato a fioccare, soprattutto con il dritto, ed Errani è salita 2-1 e servizio senza strafare ma con grande consapevolezza del momento, salvando due palle break nel gioco successivo, quando la N.98 WTA ha sbagliato due risposte dal centro, una su una seconda decisamente anodina. La portoricana ha continuato a salire di livello, guadagnandosi un’altra palla break con un dritto vincente, ma ha sbagliato un’altra risposta. Le sue velleità si sono quindi spente, perché un doppio fallo e un dritto largo hanno lanciato l’azzurra sul 4-1. La partita si è chiusa mestamente per Puig, con un doppio fallo ed un altro dritto in rete. Per Errani è la prima vittoria Slam dal Roland Garros 2017; attende ora Bertens, che ha faticato forse più del dovuto per battere Zavatska – che a causa di una tripla rottura delle corde, ha dovuto concludere il match con la racchetta del suo coach.
ATP
ATP Astana: derby austriaco ai quarti tra Thiem e Ofner. Avanzano anche Korda e Griekspoor
Thiem rischia, ma batte Giron. Spento Bublik, bene Griekspoor e Korda

Completato il quadro del tabellone dei quarti dell’ATP 250 di Astana. Sarà derby austriaco tra Dominic Thiem e Sebastian Ofner e lotta tra battitori come Tallon Griekspoor e Sebastian Korda, reduci rispettivamente da 17 e 12 aces nei loro match validi per gli ottavi di finale.
Qualche preoccupazione di troppo per l’olandese che ha impiegato tre set per avere la meglio su Sho Shimabuku chiudendo 7-6(5) 6-7(3) 6-1. Qualche rammarico il giapponese lo ha per il primo parziale quando non ha sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Per il resto solido l’olandese che ha fatto registrare un solo passaggio a vuoto nel tie-break del secondo set. Il giapponese ha commesso 9 doppi falli in totale, 7 nel primo set, mentre il suo avversario ha piazzato ben 17 servizi vincenti.
Sebastian Korda, invece, di aces ne ha piazzati 12 e ha sconfitto Nuno Borges 6-4 7-6(4) in 1ora e 26′. L’americano ha avuto un solo passaggio a vuoto, quando si è fatto breakkare nel sesto gioco facendo salire 4-2 il suo avversario. Provvidenziale il controbreak, con i due giocatori che si sono presentati al tie-break senza concedere punti agli avversari nell’ultimo turno di battuta del set. Korda recupera un minibreak di svantaggio e chiude al primo matchpoint.
Grazie a un tie-break spettacolare, Dominic Thiem ha la meglio su Marcos Giron battuto 6-3 4-6 7-6(2)
Solito copione con lo svizzero che non sfrutta tre palle break nel quinto gioco del secondo set per chiudere il match e subisce un parziale di 11-0 che gli costa il secondo set. Nel terzo, invece, è Giron a non chiudere i conti sprecando due palle break consecutive: il tie-break è scontato ed è vinto da Thiem 7-2.
Non pervenuto Alexander Bublik nel match contro Sebastian Ofner. Dinanzi al pubblico di casa, in 68′ il n. 35 del ranking si butta via 6-4 6-2.
Austriaco bravo a non far “accendere” il kazako, apparso davvero molto spento.
ATP
ATP Pechino, ai quarti niente derby russo: Medvedev c’è, Rublev eliminato da Humbert
Rublev va a servire per il match ma si smarrisce per meriti di Humbert che ora affronterà Medvedev

[2] D. Medvedev b. A. De Minaur 7-6(3) 6-3 (Andrea Binotto)
Non ha lasciato scoccare le due ore di gioco Danil Medvedev contro Alex De Minaur. Il tennista russo ha superato con il punteggio di 7-6(3) 6-3 il giocatore australiano in un’ora e cinquantanove minuti, confermando quanto di buono fatto allo US Open proprio contro ‘Demon’. I due si erano scontrati sette volte prima di questo ottavo di finale, con un bilancio totale di cinque vittorie russe e due australiane. È arrivata, quindi, la sesta da parte di Medvedev, che conquista così il pass per i quarti di finale dove incrocerà la racchetta o con il suo amico Andrey Rublev o con Ugo Humbert. Tornando a questo match di ottavi di finale a fare la differenza non è stata tanto la resa al servizio o uno strapotere con i fondamentali, quanto più una gestione intelligente dei punti importanti del n.3 al mondo – che nel primo set si è fatto recuperare quando era avanti 5-2 con due break -, chiara abilità che possiede di natura e che non ha certamente da invidiare a nessuno.
IL MATCH: Non un esordio brillante in questo incontro per De Minaur, che subito arranca nei suoi turni di battuta concedendo svariate palle break all’avversario. Quest’ultimo nel terzo gioco gli strappa la battuta, annulla lui una chance del contro break nel sesto game, e con un ulteriore break si porta sul 5-2. Qui Medvedev spegne completamente la luce nei suoi turni al servizio, tanto da regalarlo ben due volte consecutive a 0. Evento più unico che raro. I due arrivano al tie-break dopo aver entrambi tenuto la battuta ai vantaggi e qui la stabilità persiste fino al cambio di campo sul 3-3. Successivamente è il n.3 al mondo a cambiare ritmo, tanto da vincere quattro punti di fila e portarsi a casa il primo parziale dopo settantaquattro minuti sofferti. Non concedendo più alcuna palla break, la seconda forza del seeding gestisce alla perfezione sia i game al servizio che quelli in risposta. Tra questi ultimi il quarto gioco è quello chiave, ossia dove il russo strappa il servizio all’avversario e mette il punto finale alla partita con la sua solidità in battuta, che lo porta al successo in un’ora e cinquantanove minuti.
U. Humbert b. [5] A. Rublev 5-7 6-3 7-6(3)
Andrey Rublev va a servire per il match, smarrisce la prima di servizio e si ritrova fuori dai quarti di finale di Pechino. Avanza con merito e di rimonta Ugo Humbert che vince 5-7 6-3 7-6(3) in 2ore e 50′. Il russo è molto discontinuo, ma quando pare aver ritrovato la via maestra smarrisce la prima di servizio e si fa trafiggere dal suo avversario che con coraggio si riprende il break di svantaggio e poi va a dominare il tie-break. Bene il francese al servizio, trova più continuità con la prima e reagisce alla classe del suo avversario che si fa sempre più falloso col finire del match. Ai quarti, evitato il derby russo, Humbert se la vedrà con Daniil Medvedev.
Giocatori contratti, ma bene Rublev con pazienza
Entrambi i giocatori sono un po’ contratti in avvio di partita, tanto da concedere il primo turno di battuta all’avversario. Nel quinto game è Rublev il primo a tornare a palla break e al primo tentativo non si fa sfuggire l’occasione: strappa il servizio all’avversario e avanza sul 4-2. Il russo si procura l’ennesima chance di break, ma il tennista francese gliela annulla rimanendo aggrappato al set. Al momento – per Rublev – di chiudere il parziale, il transalpino lascia andare il braccio e con un dritto uncinato vincente rimette i giochi in parità. 5-5 e tutto da rifare per il n.6 al mondo. Fatica, però, il 25enne di Metz nel gioco seguente, dove tra un errore e l’altro finisce per regalare nuovamente la battuta all’avversario, che va così a servire per il set per la seconda volta. Nonostante un iniziale svantaggio di 0-30, la quinta forza del seeding gestisce bene la pressione costringendo spesso il francese all’errore, e in questo modo riesce ad accaparrarsi il primo parziale per 7 giochi a 5 dopo cinquantotto minuti di gioco. (Andrea Binotto)
Comincia la rimonta francese
Rublev potrebbe subito chiudere i conti ma non riesce a sfruttare due palle break nel primo game. Humbert ringrazia e si esibisce in un passante vincente di dritto, dopo aver mostrato un’ottima tenuta difensiva. Quanto basta per tenere il servizio e cominciare a vincere gli scambi lunghi. Nel gioco successivo, a sorpresa per l’andamento del set fino a quel momento, il n. 36 del ranking ricama a rete e, soprattutto, trova aggressività in risposta sul servizio dell’avversario, traendone grande guadagno. Humbert si ritrova avanti di un break con il russo che comincia a spazientirsi, vanificando due palle del contro break: nel terzo e nel quinto game. Bravo il francese a prendersi qualche rischio con il servizio e tutto ciò gli viene riconosciuto con gli interessi (6-3).
Rublev si butta via, ma applausi al coraggio di Humbert
Rispetto al secondo parziale, i ruoli si invertono. Rublev va subito in difficoltà nel primo turno di battuta. Riesce a cancellare tre palle break, ma la quarta è decisiva in negativo per lui. Il francese tiene alla grande in fase difensiva e poi un nastro porta fuori un dritto sparacchiato dal n. 6 del ranking. Non si fa attendere la reazione di Rublev che, nel game successivo, ottiene il controbreak alla seconda opportunità. La prima viene annullata da Humbert con un bellissimo dritto lungolinea. Poi con un rovescio all’incrocio delle righe Rublev ottiene il controbreak. Sale il livello del russo che sa di poter mettere in difficoltà il suo avversario quando quest’ultimo si inceppa con la prima di servizio. Nel settimo gioco è grande l’occasione per Rublev: annulla due game point al suo avversario poi lo induce a sbagliare un dritto e un rovescio. E’ il break che gli consente di andare a servire per il match. A far nuovamente cambiare inerzia alla gara è una risposta vincente incredibile di Humbert che spazientisce il russo. Rublev smarrisce la prima di servizio e subisce quattro risposte aggressive del suo avversario che torna in partita. Agevolmente c’è l’aggancio sul 5-5 e il tie-break è la giusta conclusione. C’è subito il minibreak per Humbert che continua a impensierire il russo con la sua risposta solidissima. Sfrutta un errore a rete di Rublev per salire 5-1. Gli ultimi due punti sono un capolavoro di Humbert che disegna il campo e induce all’errore il suo avversario. Quarti di finale meritati per il francese.
ATP
ATP/WTA Pechino, il programma di domenica 1° ottobre: Alcaraz vs Musetti a metà mattinata, Sinner per colazione
Il super match tra il campione spagnolo e l’azzurro terzo match sul Centrale dalle 6:30. Paolini e Sinner sul secondo campo contro Haddad Maia e Nishioka

Programma ricchissimo per il ricco torneo combined di Pechino nella domenica che segna l’inizio di ottobre: i 4 ottavi di finale della parte alta del tabellone maschile (ATP 500 e il completamento del primo turno del torneo femminile (WTA 1000).
Per quanto ci riguarda da vicino, saranno 3 gli azzurri in campo: la prima è Jasmine Paolini che alle 5 italiane apre il programma sul Campo Lotus (secondo per importanza). Per lei sfida complicata contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia, N.15 del tabellone.
Sullo stesso campo dopo Ethcheverry vs Ruud (non prima delle 6:30) toccherà poi a Jannik Sinner contro il giapponese Yoshito Nishioka, in tabellone grazie a una Special Exempt. L’inizio dovrebbe essere intorno alle 9 italiane.
Sul campo Centrale, denominato Diamond, si comincia più tardi, alle 6:30, con due match femminili in sequenza: Vondrousova vs Kalinina e la N.1 del mondo Aryna Sabalenka contro Sofia Kenin in un primo turno da sogno per gli organizzatori
Il terzo match, si spera intorno alle 10:30 del mattino, è quello per noi più atteso: Carlos Alcaraz sfida il nostro Lorenzo Musetti. I precedenti dicono 1-1 ma entrambi sulla terra battuta. La finale di Amburgo 2022 vinta da Lorenzo e il match dominato dallo spagnolo al Roland Garros di quest’anno negli ottavi di finale.
Diretta TV di entrambi i tornei su SuperTennis (Canale 64 DTT e 212 di SKY)
Questo il programma completo del China Open per domenica 1° ottobre (orari cinesi, +6 ore rispetto all’Italia)