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Challenger: l’Italia si ferma in semifinale a Lisbona con Gaio e Giannessi

Sconfitte in due set per Gaio e Giannessi contro i primi due favoriti del torneo, Pedro Sousa e Munar. Ad Alicante stupisce il gioiellino Alcaraz

Last updated: 18/10/2020 11:31
By Redazione Published 18/10/2020
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4 Min Read
Federico Gaio - ATP Challenger Todi 2020 (foto Felice Calabrò)


📣 Guarda il torneo ATP di Shanghai in streaming su NOW! 

Questa settimana erano in programma due Challenger di categoria ’80’, uno a Lisbona e l’altro ad Alicante. 

Gli azzurri sono andati molto bene in Portogallo dove Alessandro Giannessi e Federico Gaio si sono fermati in semifinale, arrendendosi alle prime due teste di serie del torneo – rispettivamente Pedro Sousa e Jaume Munar che dunque si contenderanno il titolo. Rimane comunque per entrambi la soddisfazione per il bel torneo disputato, oltre ovviamente ai 29 punti ATP e ai 2.160 euro guadagnati. 

Giannessi ha superato nell’ordine il dominicano Cid Subervi (6-3  5-7  6-2), il connazionale Paolo Lorenzi (7-5 6-3) e il ceco Dimitar Kuzmanov (6-4  6-3) che nelle qualificazioni aveva fatto fuori il nostro Stefano Napolitano. Gaio si è fatto strada a discapito del ceco Zdnedek Kolar (6-3 -6-3) e del francese Elliot Benchetrit (6-3 7-6) per poi prevalere in rimonta sul brasiliano Guilherme Clezar (5-7  6-4  7-6) al termine di una partita combattutissima che ha visto i due contendenti appaiati fin sul 4-4 del tie-break quando Gaio, con un ultimo scatto, è riuscito a chiudere. Bisogna dire che nell’ultimo mese il brasiliano Clezar non ha proprio fortuna con i giocatori italiani, infatti già a Forlì aveva perso nei quarti contro Andrea Pellegrino.

Altra musica, purtroppo, in semifinale dove entrambi i nostri portacolori hanno visto finire la loro corsa. Giannessi ha perso (4-6 4-6) con il padrone di casa Pedro Sousa (testa di serie n.2) al termine di una partita che potremmo definire, eufemisticamente, confusa. Nessuno riesce a tenere il servizio, dando luogo ad un vero festival del “ciapa no”. Alla fine si conteranno ben 24 palle break (11 per Giannessi e 13 per Sousa). Purtroppo Sousa ne ha sfruttate di più, oltre ad aver avuto una percentuale di realizzazione leggermente migliore sia sulle prime che sulle seconde di servizio. Del resto non è che ci volesse molto considerando il 53% e il 42% di Giannessi. 

Anche peggio è andata a Federico Gaio che non ha avuto scampo contro maiorchino Jaume Munar, pupillo di Nadal, che lo ha battuto con un severo 6-3 6-0. Decisivo il 50% del faentino sulle prime di servizio (contro l’84% dell’avversario) che lo ha condannato, assieme alla sola palla break (non sfruttata) contro le nove dell’avversario. 

ALICANTE – In Spagna avevamo ai nastri di partenza due soli giocatori: Riccardo Bonadio e Lorenzo Giustino. La terra rossa spagnola ha però detto male ad entrambi, infatti Bonadio non ha superato le qualificazioni perdendo con il padrone di casa Lopez Montagut (6-7 6-2 2-6) mentre Giustino si è fermato al primo turno contro il britannico Liam Brady (5-7 3-6). I motivi di interesse del torneo sono tutti relativi al classe 2003 Carlos Alcaraz, che ha raggiunto la quarta finale del 2020 e continua la sua marcia di avvicinamento alla top 10: sono nove le vittorie consecutive (la scorsa settimana ha vinto il challenger di Barcellona) e ben 19 quelle ottenute nel circuito challenger da quando si è ripreso a giocare. In finale, Alcaraz è opposto al connazionale Pedro Martinez – prima testa di serie del torneo.

A cura di Massimo Gaiba


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