Zverev sotto accusa: la vecchia ex Olya Sharypova parla di "violenza domestica"

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Zverev sotto accusa: la vecchia ex Olya Sharypova parla di “violenza domestica”

L’ex compagna racconta un presunto episodio avvenuto in una stanza d’albergo durante lo US Open 2019: Zverev l’avrebbe soffocata con un cuscino. Al momento non si parla di denunce, né ci sono reazioni ufficiali da parte del tedesco e del suo team

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Alexander Zverev e Olya Sharipova
 

Fuoco aperto su Alexander Zverev, che in un buon momento della sua stagione – ha vinto due titoli consecutivi a Colonia – si trova adesso a fronteggiare guai extra campo. Dopo che la più recente compagna Brenda Patea ha annunciato di aspettare da lui un bambino (e di non volerne sapere più del padre, con cui ha rotto i rapporti dalla scorsa primavera), scatta adesso l’accusa di presunte violenze domestiche da parte della storica ex Olya Sharypova. La modella russa ha prima pubblicato su Instagram un post e una storia in cui racconta maltrattamenti senza specificare il nome del presunto autore: parla di essere stata sbattuta con la testa contro il muro e – in un’altra occasione, a New York – di essere stata soffocata con un cuscino in una camera d’albergo, trovandosi costretta poi a scappare in strada a piedi scalzi.

La ventitreenne ha poi aggravato il quadro, aggiungendo nomi e circostanze, in un’intervista concessa al sito russo Championat. L’episodio ricostruito sarebbe accaduto durante lo US Open 2019 con Zverev (questa volta nominato) che avrebbe reagito male a un ritorno tardivo da una passeggiata di Sharypova con la moglie di Daniil Medvedev. Il racconto è sempre quello del tentativo di soffocamento da cui si sarebbe liberata in una stanza d’albergo a New York (“Come ho scritto su Instagram ha provato a strangolarmi con un cuscino“, le sue parole), oltre che di altre situazioni in cui il tedesco avrebbe alzato le mani durante la loro relazione.

Quando le è stato chiesto perché solo adesso abbia deciso di tirare fuori questa brutta storia, Sharypova ha affermato di “essere pronta solo ora a parlarne, avendo avuto bisogno di tempo per recuperare la propria tranquillità” e di voler evitare la sua sorte ad altre donne: “Non voglio che qualcuno possa trovarsi nella mia stessa situazione”. Ha poi aggiunto, riferendosi chiaramente a Zverev, che “le persone dovrebbero essere responsabili delle proprie azioni, che si tratti di un bambino o di una violenza“.

Il tutto, però, non è supportato al momento da denunce alle autorità competenti. Non ci sono nemmeno reazioni ufficiali da parte di Zverev e del suo team. È per questo necessaria la massima cautela.

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