Da Barazzutti a Sonego: le sette vittorie italiane contro un numero uno del mondo

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Da Barazzutti a Sonego: le sette vittorie italiane contro un numero uno del mondo

Sono sei gli italiani che hanno battuto un numero uno ATP. Panatta ci è riuscito due volte negli anni Settanta. Barazzutti fu il primo, Pozzi il più anziano. Volandri e Fognini a casa nostra

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Lorenzo Sonego ha compiuto un’impresa storica venerdì pomeriggio a Vienna, lasciando solo tre game a una versione arrendevole di Nole Djokovic nei quarti di finale. Nell’era Open solo sei giocatori italiani sono riusciti a battere il numero uno del mondo, uno di loro addirittura due volte (Adriano Panatta, sempre contro Jimmy Connors). Ecco l’elenco delle sette vittorie dei nostri:

  • C. Barazzutti b. I. Nastase 3-6 7-6 6-1 (Monaco di Baviera 1974, Quarti)
  • A. Panatta b. J. Connors 4-6 6-3 7-5 (Stoccolma 1975, Finale)
  • A. Panatta b. J. Connors 6-1 7-5 (Houston 1977, 1T)
  • G. Pozzi b. A. Agassi 6-4 3-2 rit. (Queen’s 2000, 3T)
  • F. Volandri b. R. Federer 6-2 6-4 (Roma 2007, 3T)
  • F. Fognini b. A. Murray 6-2 6-4 (Roma 2017, 2T)
  • L. Sonego b. N. Djokovic 6-2 6-1 (Vienna 2020, Quarti)
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Prima di Sonego, l’ultimo a far registrare una vittoria contro un primo in classifica era stato Fabio Fognini, in una splendida serata romana. Sommerse di vincenti Andy Murray (già battuto in Davis sulla terra rossa di Napoli) sul Centrale gremito del Foro Italico. Vinse con lo stesso punteggio del match vinto da Filippo Volandri contro Roger Federer, sullo stesso campo, ma dieci anni prima. Lo svizzero si presentò a Roma quell’anno con dieci Slam in bacheca, ma i suoi errori aprirono la strada a uno straordinario Volandri, portato in trionfo dal pubblico italiano. Prima di lui ci riuscì il quasi 35enne Gianluca Pozzi contro Andre Agassi nel 2000: per 17 anni rimase il tennista più anziano del circuito ad aver battuto un numero uno mondiale (Federer fece meglio nel 2017, battendo Nadal a oltre 35 anni).

Per ritrovare italiani vittoriosi contro un numero uno mondiale bisogna poi andare indietro fino agli anni Settanta, dove si registrano ben tre vittorie, due di Panatta e una di Barazzutti. Il coach di Fabio Fognini si impose in tre set su Nastase a Monaco ’74 e fu il primo italiano a battere un numero uno del mondo. L’anno dopo Panatta giocò quella che lui definisce “la partita perfetta” in finale contro Connors a Stoccolma e riuscì a batterlo in due set anche nel ’77.

 

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La grinta di Sonego prevale sul talento di Shelton: en plein azzurro a Parigi

Con solidità e lucidità, Lorenzo Sonego si regala un successo importante contro una testa di serie: il talentuoso Ben Shelton deve imparare ancora molto su questa superficie

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L. Sonego b. [30] B. Shelton 6-4 3-6 6-3 6-3 

Ben Shelton e Lorenzo Sonego sono due giocatori opposti: uno estemporaneo e imprevedibile, l’altro grintoso e costante. Questa netta opposizione si manifesta compiutamente nella battaglia che mettono in scena sul Campo tredici di Parigi. Dopo un primo set condotto alla perfezione, e nonostante faccia sempre, all’inizio di ogni parziale, un passo avanti, Lorenzo Sonego deve subire nel secondo parziale la rimonta del suo giovane avversario e poi, nel corso del terzo set, stemperarne le accelerazioni e le ambizioni: allo scambio di break e controbreak dei primi giochi Sonego oppone lucidità e precisione, e domina i giochi successivi per concludere poi, dopo un ultimo brivido, in quattro parziali. Affronterà il vincente fra Mannarino e Humbert. 

IL MATCH 

 

Parigi, prima giornata degli Open di Francia. Sul campo tredici, nel marasma della folla parigina, si affrontano due anime opposte: il torinese Lorenzo Sonego, tutto fatica, lotta e abnegazione, affronta Ben Shelton, la spensieratezza statunitense, tutta giovinezza, talento e velocità. La terra però, con la sua proverbiale lentezza, non è certo la sua zona di comfort. Ed ecco che dunque quel precedente allo scorso Cincinnati, vinto dalla promessa dei college al terzo set, potrebbe rivelarsi poco indicativo. 

L’obiettivo di Lorenzo dev’essere far sì che la partita non si giochi sul servizio di Shelton ma nello scambio, insomma sul suo territorio. Ed il primo set va addirittura oltre le aspettative: è Sonego a tenere in mano lo scambio, a gestire il match col servizio (si mantiene sull’ottanta per cento di punti vinti con la prima, senza concedere neppure una palla break), dopo averlo strappato al suo avversario con un break a zero nel terzo game. 

 Lorenzo comanda lo scambio con efficaci uno-due, mentre la trentesima testa di serie è in difficoltà, falloso soprattutto alla battuta (cinque i doppi falli nel primo set). Dopo trentotto minuti, un primo parziale a senso unico si chiude 6-4 in favore dell’italiano. 

Il secondo set prosegue sulla falsariga del primo: sullo 0-0 Sonego, dopo il sesto doppio fallo dell’americano, ottiene tre palle break e poi un break che sembra indirizzare la partita. 

Tutto tace, dalle parti di Shelton, fino al sesto gioco: sul 3-2 e servizio, i servizi di Sonego si fanno meno vari e incisivi, le risposte di Shelton più profonde e aggressive: il gioco dell’americano finalmente lo ripaga: il numero trentacinque del mondo si procura tre pallebreak e, alla prima occasione, riapre il match agganciando il suo avversario sul 3-3. 

Ora è l’americano a mettere pressione sul torinese: sul 4-3 in suo favore, aiutato da un paio di diritti fuori misura di Sonego, il ventenne si procura una, due, tre, infine quattro palle break. Lorenzo si salva più volte scendendo a rete, ma sarà proprio una volè sbagliata a consegnare infine, al termine del game più lungo della partita, il break all’americano, che si trova così 5-3 e servizio. Shelton è ora in fiducia, il braccio è libero, i colpi scorrono fluenti, pure il servizio ha trovato una certa continuità: non a caso, il punto che gli procura due set point è un ace, e giusto qualche istante dopo il secondo set termina per sei giochi a tre. Sonego, che è apparso un po’ disorientato e in stato di confusione in quest’ultimo gioco, si prende una lunga pausa in attesa di quella che si preannuncia una battaglia. 

Parte bene Lorenzo, dopo la pausa: prima arriva il turno di battuta tenuto a zero, poi, sfruttando alcuni errori gratuiti del suo avversario, il break alla seconda occasione. Come l’italiano in precedenza, ora anche l’americano si rifugia a rete, con alterne fortune. Ancora una volta, come nel primo e nel secondo set, Sonego avanti di un break (addirittura, sul 3-0, Lorenzo ha l’opportunità di procurarsene un secondo) ma ancora una volta l’americano cresce, gli mette pressione e finisce per riprenderlo: sul 3-1, Lorenzo si perde in qualche lamentela sul campo di gioco (che, effettivamente, offre taluni rimbalzi irregolari) e riguardo ad un segno dubbio. Immerso nel nervosismo, il torinese concede tre palle break, e con un dritto largo concede un’altra volta il controbreak al suo avversario. 

Ora i capovolgimenti di fronte si susseguono: Shelton spinge col dritto e non solo, ha più soluzioni, ma commette anche qualche errore di troppo, e quindi ecco che Sonego si procura due pallebreak che lo portano nuovamente avanti di un break: sarà quello definitivo. Dopo qualche minuto, sfruttando la poca pazienza del suo avversario, che finisce per commettere qualche, gratuito, errore di gioventù, ottiene il parziale per sei giochi a tre: è 2-1 dopo un’ora e undici minuti. 

In apertura di quarto parziale, Shelton sembra finalmente partire con il piede giusto: un 40-15 che tuttavia si rivela un’illusione, perché velocemente Lorenzo risale e, approfittando di un rendimento al servizio tutt’altro che ineccepibile del suo avversario, trova il break in apertura, per la quarta volta in quattro parziali. Sembra che adesso Shelton accusi un calo fisico, ed i suoi turni di battuta diventano sempre più complicati: Sonego non solo consolida il break, ma, grazie all’ennesimo doppio fallo di Shelton se ne procura un altro. 

Niente imprevisti, questa volta, per l’allievo di Gipo Arbino: un Ben Shelton sfiancato, al cambio di campo osserva il vuoto e riflette sui suoi errori. Sembra la fine, eppure Shelton spegne la mente e accende il tennis: l’americano gioca libero, mette pressione a Lorenzo e ottiene un primo controbreak sul 2-5. Si alza il livello di Shelton, che in breve sale 40-0 nel game successivo; ma si alza anche il vento, ed il tennis di Sonego, che sfruttando le ennesime imprecisioni al servizio dell’americano si procura un primo match point. Gli basta: un rimbalzo irregolare e sfortunato tradisce Shelton al momento di impattare col suo dritto mancino. Finisce dunque 6-3, dopo quattro set e due ore e cinquantatré minuti. Sono cinque i successi degli italiani su cinque match disputati in questa giornata inaugurale del Roland Garros. Una domenica che più azzurra non si può. 

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Roland Garros: Musetti soffre un set poi domina Ymer

Lorenzo soffre per un’ora, ma vince in tre set contro lo svedese. Al prossimo turno troverà Shevchenko o Otte

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Da Parigi, il nostro inviato

[17] L. Musetti b. M. Ymer 7-5 6-2 6-4

Buona la prima per Lorenzo Musetti. L’azzurro, testa di serie numero 17 del torneo, “fa il suo dovere” eliminando in tre set lo svedese Mikael Ymer e raggiungendo così il secondo turno in poco più di due ore e mezza di partita.

 

Non è stato un match agevole, soprattutto nel primo set, nel quale Lorenzo non ha sfruttato il break in avvio ed è scivolato sotto 4-2 con lo svedese che in spinta riusciva a tenere l’azzurro lontano dalla riga di fondo. Piano piano però il diritto del carrarino ha cominciato a carburare e nell’undicesimo gioco il break decisivo gli ha di fatto consegnato il primo parziale, mettendo in discesa il match.

Sul campo numero 7, che si trova tra lo Chatrier e il Lenglen, e sotto un sole cocente, Lorenzo ha preso in mano le redini del gioco sin dall’inizio del secondo set. Alcuni passanti meravigliosi di rovescio ed un paio di deliziosi tocchi nei pressi della rete hanno mandato in visibilio il pubblico francese, trai quali faceva capolino qualche italiano – “ Dai Loreeee” – abbiamo sentito più di una volta. Ymer, reduce dalla follia di Lione dove è riuscito nell’impresa di farsi squalificare per aver sfasciato una racchetta contro la sedia dell’arbitro, ha lottato per tenere i due primi game di servizio ma poi l’azzurro, ottenuto il break nel quinto gioco, ha dominato in lungo e in largo. Anche nel terzo set, solo la tenacia di Ymer ha evitato un punteggio più severo. Lorenzo non ha tremato al momento di chiudere, forte di un ottimo 79% di punti con la prima di servizio, cinque ace e un saldo positivo tra vincenti ed errori ( 35-24).

Musetti è apparso molto concentrato e determinato durante tutta la durata della partita, lo sguardo a cercare sovente il box nel quale di fianco a coach Tartarini sedevano il passato ed il presente della panchina azzurra di Davis, Corrado Barazzutti e Filippo Volandri. È un torneo importante, questo Roland Garros 2023 per Lorenzo Musetti: ci arriva per la prima volta da testa di serie, non ha punti da difendere – l’anno scorso perse all’esordio al quinto contro Tsitsipas dopo aver giocato alla grande i primi due set – ed ha un tabellone non proprio impossibile sino agli ottavi, dove potrebbe trovare Carlos Alcaraz, in quello che potrebbe essere uno dei match del torneo.

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Roland Garros: Arnaldi, buona la prima. Sconfitto Galan in quattro set

Un inizio tentennante e un finale in crescendo per Matteo Arnaldi al primo successo in un tabellone principale Slam

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Matteo Arnaldi - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

(dall’inviato a Parigi)

M. Arnaldi b. D. Galan 2-6 6-3 6-0 6-2

Nonostante la Federazione francese avesse annunciato la vendita di 2000 biglietti ground al giorno in meno rispetto allo scorso anno, la prima giornata del Roland Garros 2023 è stata vissuta all’insegna della grande folla. Si sa, l’impianto parigino è il più piccolo tra quelli degli Slam, ma soprattutto ha una configurazione stretta e lunga che rende gli spostamenti piuttosto complicati nei momenti di grande affluenza.

 

Arrivare al campo Simonne-Mathieu dopo la fine della maratona tra Hurkacz e Goffin era impossibile, con migliaia di persone che andavano nella direzione opposta, e anche i due spazi a fianco del Suzanne Lenglen, uniche vie per raggiungere i campi dal 10 in poi, sono stati per buona parte della giornata come l’Autostrada Bologna-Rimini durante l’esodo di inizio agosto.

Forse è stata la giornata di bel sole a metà di un weekend lungo (lunedì in Francia si osserva il Lunedì di Pentecoste), ma davvero non è sembrato che l’affluenza quest’anno al Bois de Boulogne fosse soggetta a limiti più stringenti rispetto al passato.

Ci siamo sorbiti il traffico del Lenglen per andare sul Campo 10 dove ha esordito al Roland Garros Matteo Arnaldi, il primo del nuovo gruppo dei ragazzi italiani ad essere entrato nei Top 100 grazie all’exploit di Madrid contro Ruud. Il sanremese è venuto fuori da una partita per nulla semplice contro il colombiano Daniel Galan che gli aveva sottratto il primo set e sembrava essere partito con il piede giusto anche nel secondo.

La giornata decisamente calda ha reso le condizioni di gioco particolarmente veloci, con le palle tese che filavano a meraviglia. Vedere sul campo a fianco un Isner quasi semovente arrivare fino al tie-break decisivo contro Borges con il suo gioco fatto di servizi e anticipi dava davvero la misura della velocità dei campi, e faceva dispiacere ancora di più dell’assenza di Berrettini.

La partita è stata piuttosto discontinua, sembrava che entrambi i giocatori facessero fatica a controllare i colpi, con la palla che tendeva a scappare sulle accelerazioni, ma che invece si fermava quasi del tutto se arrivava con poca energia e soprattutto nella parte di campo vicina alla rete, dove la terra battuta era meno… battuta.

Dopo un primo set che è fuggito via ad Arnaldi con due break subiti nel breve volgere di pochi games, probabilmente anche per un po’ di tensione all’esordio nello Slam, nel secondo parziale c’è stata la reazione dell’azzurro, che è riuscito ad andare subito avanti per 3-0 facendo leva sulla grande spinta da fondocampo e chiudendo con parecchi vincenti in lungonlinea, specialmente di rovescio. Decisivo poi il settimo game, nel quale è riuscito a rimontare da 0-40 evitando il riaggancio da parte di Galan, dopo che nel game precedente si era trovato sul 15-30 e non aveva agguantato due chance per il doppio break sbagliando di poco un diritto in cross stretto dopo un lungo scambio.

Una volta chiuso il secondo set la partita di fatto è finita lì, Galan non è più riuscito a trovare gli spunti per mettere in difficoltà Arnaldi ed ha pagato specialmente sul suo rovescio, che spesso e volentieri se messo sotto pressione arrivava nei pressi del gancio inferiore della rete.

Ottima vittoria quindi per Matteo Arnaldi, che sta muovendo i primi passi nel tennis che conta e che affronterà al secondo turno il vincente tra Denis Shapovalov e Brandon Nakashima.

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