ATP
Nadal ribalta anche Carreno Busta: è in semifinale a Bercy contro Zverev
Carreno dura solo un set e mezzo: Nadal giocherà la sua quinta semifinale a Bercy, dove al massimo ha raggiunto una finale nel 2007. Ora attende Sascha, che ha sventato un pericoloso terzo set con Wawrinka


Altra rimonta sotto il tetto dello Stade de Coubertin per Rafael Nadal, che domani giocherà la semifinale al Masters 1000 di Parigi Bercy, torneo dove è riuscito a raggiungere solamente una finale, ben tredici anni fa quando perso in due set da Nalbandian. Il numero uno del seeding ha perso il primo set 6-4 contro Pablo Carreno Busta, così come successo al secondo turno contro Lopez, ma ha poi vinto la partita in due ore e 13 minuti, la sua settima in carriera su sette giocate contro il connazionale. Si tratta anche della sua decima vittoria consecutiva, striscia aperta proprio a Parigi, ma sulla terra del Roland Garros.
Carreno ha vinto il suo secondo set in carriera contro Rafa. Ha dovuto aspettare quasi cinque anni dopo il primo, vinto a Doha 2016 al tie-break. È un set vinto meritatamente, giocato leggermente meglio, se non altro per una maggiore propensione all’attacco, strategia necessaria su campi indoor come questo. Oltre a un rendimento di livello con la battuta (80% di prime, 80% di punti vinti con la prima e 80% con la seconda), ciò che gli ha garantito il vantaggio è l’aggressività sulla risposta, che Nadal non è riuscito ad arginare nel settimo game del primo parziale, dove Carreno si è preso il break di vantaggio. Con un passante degno del suo avversario odierno ha piazzato il 6-4 in 40 minuti.
Il nativo di Gijon ha avuto anche l’occasione di portarsi avanti di un break a inizio secondo parziale, complice anche un Rafa un po’ addormentato alla ripartenza. Anzi, ben tre occasioni, con Nadal al servizio sullo 0-0. Ma non ci è riuscito. Un pizzico di cinismo in più e magari si sarebbe visto tutto un altro secondo set, ma i break a inizio set sono sempre da prendere con le pinze. Carreno ha comunque continuato a giocare molto bene per metà della seconda frazione, lavorando bene soprattutto con l’1-2. Nadal ha però iniziato a limare gli errori dall’ottavo game in poi, gioco in cui ha avuto anche le prime palle break della partita (annullate con l’aiuto della battuta).
Dall’altra parte della rete invece sono arrivati i primi errori gravi: e Nadal ne ha approfittato senza esitazione nel dodicesimo game, proprio quando sembrava che tutto portasse al tie-break. Due dritti vincenti consecutivi (l’ultimo in corsa, con Carreno a rete) gli hanno dato il secondo set, un po’ all’improvviso. Quando si verifica questo tipo di situazione, di solito il giocatore meno abituato alla vittoria rischia fare un game o poco più. E così è successo, purtroppo per Pablo. All’inizio del terzo parziale ha provato a tenere testa al numero uno del tabellone, salvando due palle break nel secondo game. Poi nel turno di battuta successivo è partito col piede sbagliato, andando fuori giri coi colpi da fondo e sbagliando una volèe di rovescio non impossibile.
Ancora una volta il maiorchino non ha aspettato una seconda chance per togliergli il servizio. Da lì in poi sono stati solo tre i punti conquistati dal semifinalista dell’ultimo US Open. Rafa ha chiuso 6-1 (il terzo del 2020 su Busta, dopo i due del Foro Italico) e non solo si è guadagnato la semifinale, ma ha anche certificato la qualificazione alle ATP Finals di Diego Schwartzman (eliminato da Medvedev poche ore prima). Sarà la sua quinta semifinale a Bercy: lo scorso anno si ritirò prima di scendere in campo con Shapovalov, mentre l’ultima che ha giocato risale al 2013, quando venne battuto da David Ferrer.
Sulla sua strada ora c’è Alexander Zverev, al centro di una polemica extra-campo che mai avremmo voluto sentire. Il tedesco (bi-campione a Colonia) ha allungato a 11 la striscia di vittorie consecutive, battendo Stan Wawrinka in due set (6-3 7-6) e qualificandosi per la semifinale. Sarà per lui la nona a livello ‘Mille’ e la prima indoor della categoria. Per la settima volta in carriera si troverà davanti Nadal, battuto per la prima volta nell’ultimo confronto diretto, un anno fa nel Round Robin delle ATP Finals a Londra.
Oggi sulle gambe di Sascha non si sono fatte sentire le oltre tre ore di partita del match vinto contro Mannarino, ma ha rischiato grosso nel secondo set quando Wawrinka si è ritrovato 5-4 e servizio, in vantaggio 30-0. Nel primo si è giocato a discreta intensità: tanti gli scambi prolungati, soprattutto nei nodi cruciali della partita, ovvero i tre break in sequenza tra quinto e settimo game. Alla fine è stato Zverev ad allungare per il 6-3 conclusivo. Ottimo sia in fase difensiva che offensiva il tedesco. Tuttavia a inizio secondo parziale c’è stato quel passaggio a vuoto che ha consentito a Stan di portarsi in vantaggio di un break, ma, come detto, non ha gestito per niente bene il game che poteva portare a oltranza il match, facendosi controbrekkare (4/4 per Zverev nella conversione dei break point).
Nonostante anche Wawrinka avesse fatto tardi ventiquattro ore prima per battere Rublev, il suo avversario avrebbe potuto risentire del match ben più lungo vinto con Mannarino. Invece è stato lo svizzero ad apparire meno lucido nel finale. Nel tie-break è stato sorpreso subito dagli attacchi di Sascha, poi ha sbagliato un paio di colpi a inizio scambio. Oro colato per Zverev, che alla prima occasione utile ha chiuso la partita (7-1 il tie-break), facendo 3 su 3 negli head to head con Wawrinka.
ATP
Draper salta Wimbledon per l’infortunio alla spalla patito al Roland Garros
Dopo il ritiro a match in corso nel 1° turno parigino contro Etcheverry, Jack Draper è costretto a rinunciare anche all’intera stagione sui prati

Jack Draper salterà l’ormai imminente – al via tra meno di un mese, il 3 luglio – edizione numero centotrentasei del torneo di Wimbledon a causa dell’infortunio alla spalla patito nella prima settimana del Roland Garros, precisamente durante una sessione di allenamento che ha preceduto l’incontro di esordio contro l’argentino Tomas Etcheverry.
Purtroppo per il classe 2001 di Sua Maestà, il fastidio era già piuttosto pronunciato da impedirgli anche solo di poter portare a termine il match di primo turno, dal quale si è così dovuto ritirare: dopo aver perso il primo set 6-4 e ritrovatosi sul punteggio di 1-0 nel secondo ha alzato definitivamente bandiera bianca – non prima di aver provato comunque a continuare per diversi minuti pur con uno stato fisico limitante, ben rappresentato dai numerosi servizi da sotto in cui si è esibito. Il 23enne di La Plata beneficiando di quest’occasione ha saputo farla fruttare nel migliore dei modi, compiendo un grandissimo exploit e raggiungendo un’incredibile quarto di finale sospinto dall’alto.
Un duro colpo per il 21enne britannico, dato che si tratta dell’ultimo di una lunga serie di problemi di natura fisica che ne hanno irrimediabilmente condizionato il rendimento negli ultimi mesi di Tour. Il mancino di Sutton era infatti in grande ascesa ai nastri di partenza dello US Open 2022, tuttavia purtroppo la sua corsa fu nuovamente fermata da un altro crack fisico che l’obbligò al ritiro a fine terzo set della sfida di sedicesimi, dando così la possibilità di involarsi agli ottavi al futuro semifinalista di Flushing Meadows Karen Khachanov.
La tormentata conclusione della scorsa annata tennistica ha rappresentato però, per la sfortuna del n. 4 di Gran Bretagna, solamente l’inizio di un calvario senza pace che lo ha tormentato a tal punto da permettergli di disputare nel 2023 la miseria di 8 eventi.
Nonostante Jack fosse estremamente sconfortato dall’ennesimo stop fisico, in seguito alla “non” partita contro il sudamericano, dal box del giocatore flirtava comunque ottimismo guardando al successivo blocco del calendario: la stagione su erba. Si pensava, difatti, che il problema non avrebbe poi intaccato così tanto il prosieguo dell’anno ma tutte le speranze sono crollate fragorosamente non appena Draper si è sottoposto agli esami clinici del caso rivolgendosi ad uno specialista del settore: il responso è stato inequivocabile, niente prati e soprattutto forfait allo Slam casalingo.
“Dalle analisi è apparso chiaramente come la mia spalla necessiti di un periodo di riposo forzato, e successivamente di una fase riabilitativa per riacquistare pienamente le proprie funzioni. Io e il mio team siamo così stati costretti a dover prendere la difficile decisione di saltare la stagione su erba di quest’anno. Ho sempre saputo che in questo sport ci sono così tanti alti e bassi, ma questo momento è davvero duro da accettare. Certamente però non smetterò di perseverare” ha commentato, a margine di questo nuovo infortunio, su Instagram il diretto interessato.
Nelle parole del campione juniores 2018 di Church Road non si accenna a nessun intervento chirurgico, perché assieme al suo staff hanno optato per un percorso di recupero meno invasivo e che si basi quasi esclusivamente sulla fisioterapia. Il rientro, se tutte le tabelle di marcia verranno rispettate senza controindicazioni, alle competizioni è previsto tra la metà e la fine di luglio.
Quando ha potuto giocare con uno stato di forma non inficiato da fastidi fisici di vario genere, Jack Draper – ex n. 7 a livello junior – ha indiscutibilmente dimostrato di possedere il potenziale per spiccare il volo nell’élite ATP dei migliori al mondo ma come è facilmente intuibile questo contesto di benessere fisico è stata un’assoluta rarità: prima l’infortunio alla gamba destra a New York, poi un virus influenzale che l’ha debilitato e non poco in pre-season
La storia personale tra il ragazzo nato nel sud di Londra e SW19 ha visto finora andare in scena due soli capitoli: l’esordio assoluto nel 2021 quando è stato capace di strappare un parziale a Novak Djokovic, mentre nel 2022 è riuscito a fare un passo in più prima di soccombere – sempre in quattro set – con l’australiano Alex De Minaur. Dunque si prospetta un’altra pesante assenza per i colori britannici, dopo quella di Emma Raducanu – anche lei in preda a continui infortuni di carattere fisico, ma che a differenza di Jack è stata costretta ad andare sotto i ferri.
ATP
Dominic Thiem cede la poltrona austriaca: da lunedì non sarà più n.1 del suo Paese
Sconfitto al secondo turno di Heilbronn, il ventinovenne Dominic Thiem è costretto a lasciare il primo posto del tennis austriaco a Sebastian Ofner

Dopo la sconfitta al secondo turno all’ATP Challenger di Heilbronn, Dominic Thiem è costretto a cedere il gradino più alto del tennis austriaco a Sebastian Ofner.
Moritz Thiem, fratello di Dominic che ha allenato sia lui che Ofner, ha analizzato la partita di Heilbronn senza troppi filtri: “Non è stata una bella partita, fatta eccezione per il primo set. Adesso (Dominic) deve iniziare a trasformare in partita i colpi che sta già giocando in allenamento, altrimenti farà sempre fatica contro tutti”.
Si apre invece per Ofner una nuova finestra, più luminosa ma più dispendiosa. Col passaggio alla posizione n. 80 al mondo il ventisettenne stiriano avrà nuove importanti opportunità, che deve però essere bravo a sfruttare al meglio e al momento giusto: il rischio che venga superato presto da altri giocatori è dietro l’angolo. Per ora si riposa, godendo dell’attesa della gloria (ufficiale) che arriverà con l’aggiornamento della classifica della nuova settimana. Giocherà il suo primo match da n.1 austriaco sull’erba di Ilkley (Gran Bretagna, 19-25 giugno 2023).
Marianna Piacente
ATP
ATP Stoccarda: wild card anche per Tsitsipas
Dopo Zverev (la cui presenza è però in dubbio visto il suo percorso a Parigi), anche il greco si unisce a un campo di partecipanti di assoluto livello

Il countdown verso l’inizio della stagione sull’erba (in realtà già inaugurata dal Challenger di Surbiton) è ormai agli sgoccioli. Lunedì si comincia e il circuito maschile partirà dai 250 di Stoccarda e s’Hertogenbosch. Senza nulla togliere al torneo olandese dove, tra gli altri, giocheranno anche Medvedev e Sinner e dove è previsto il rientro di Raonic, gli spunti offerti dal campo dei partecipanti di Stoccarda sono diversi e interessanti. Ad una entry list già particolarmente ricca in partenza, si sono infatti aggiunte anche wild card di un certo peso: prima Zverev e adesso Tsitsipas.
Il cammino del tedesco, andato oltre le sue più rosee aspettative, al Roland Garros potrebbe però essere alla base di un cambio di programma, soprattutto in caso di approdo in finale. Ci sarà, invece, sicuramente il greco che inizialmente non si era iscritto a nessun torneo sull’erba, prima di rivedere la sua programmazione e di chiedere e ottenere un invito prima ad Halle e poi anche, come detto, a Stoccarda.
Il contesto che si troverà di fronte Matteo Berrettini, al rientro in campo dopo l’infortunio patito a Montecarlo, sarà quindi iper-competitivo. Non sarà quindi semplice per lui difendere il titolo conquistato lo scorso anno. Anche in quel caso, però, il tennista romano tornava nel circuito dopo aver saltato tutta la stagione sulla terra per un intervento alla mano e certo non ebbe un percorso agevole nel torneo: dopo l’esordio con Albot, sulla sua strada incontrò Sonego, Otte e Murray.
Salvo novità nelle ultime ore precedenti al sorteggio del tabellone, Matteo dovrebbe essere la settima testa di serie (ciò significa niente bye al primo turno). Il numero 1 del seeding sarà invece proprio Tsitsipas, seguito da un altro top 10 come Taylor Fritz. Ma gli avversari temibili non terminano qui: al via ci saranno infatti anche Tiafoe, Hurkacz, Paul, Shapovalov, Struff e, soprattutto, Kyrgios. L’australiano, finalista lo scorso anno a Wimbledon, non gioca dal torneo di Tokyo dello scorso ottobre, dove un infortunio al ginocchio sinistro lo obbligò al forfait prima di scendere in campo contro Fritz nei quarti di finale. Da quel momento il suo ritorno in campo è stato rinviato più volte, ma questa sembra essere la volta buona.
Oltre a Berrettini, infine, ci saranno anche altri due azzurri: i due Lorenzo, Sonego e Musetti. Il carrarino beneficerà di una testa di serie e proverà a ottenere la prima vittoria della carriera sull’erba, dove ha perso i primi quattro match giocati nel circuito.