Nadal ribalta anche Carreno Busta: è in semifinale a Bercy contro Zverev

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Nadal ribalta anche Carreno Busta: è in semifinale a Bercy contro Zverev

Carreno dura solo un set e mezzo: Nadal giocherà la sua quinta semifinale a Bercy, dove al massimo ha raggiunto una finale nel 2007. Ora attende Sascha, che ha sventato un pericoloso terzo set con Wawrinka

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Rafa Nadal - Bercy 2020 (via Twitter, @RolexPMasters)
 

Altra rimonta sotto il tetto dello Stade de Coubertin per Rafael Nadal, che domani giocherà la semifinale al Masters 1000 di Parigi Bercy, torneo dove è riuscito a raggiungere solamente una finale, ben tredici anni fa quando perso in due set da Nalbandian. Il numero uno del seeding ha perso il primo set 6-4 contro Pablo Carreno Busta, così come successo al secondo turno contro Lopez, ma ha poi vinto la partita in due ore e 13 minuti, la sua settima in carriera su sette giocate contro il connazionale. Si tratta anche della sua decima vittoria consecutiva, striscia aperta proprio a Parigi, ma sulla terra del Roland Garros.

Carreno ha vinto il suo secondo set in carriera contro Rafa. Ha dovuto aspettare quasi cinque anni dopo il primo, vinto a Doha 2016 al tie-break. È un set vinto meritatamente, giocato leggermente meglio, se non altro per una maggiore propensione all’attacco, strategia necessaria su campi indoor come questo. Oltre a un rendimento di livello con la battuta (80% di prime, 80% di punti vinti con la prima e 80% con la seconda), ciò che gli ha garantito il vantaggio è l’aggressività sulla risposta, che Nadal non è riuscito ad arginare nel settimo game del primo parziale, dove Carreno si è preso il break di vantaggio. Con un passante degno del suo avversario odierno ha piazzato il 6-4 in 40 minuti.

Il nativo di Gijon ha avuto anche l’occasione di portarsi avanti di un break a inizio secondo parziale, complice anche un Rafa un po’ addormentato alla ripartenza. Anzi, ben tre occasioni, con Nadal al servizio sullo 0-0. Ma non ci è riuscito. Un pizzico di cinismo in più e magari si sarebbe visto tutto un altro secondo set, ma i break a inizio set sono sempre da prendere con le pinze. Carreno ha comunque continuato a giocare molto bene per metà della seconda frazione, lavorando bene soprattutto con l’1-2. Nadal ha però iniziato a limare gli errori dall’ottavo game in poi, gioco in cui ha avuto anche le prime palle break della partita (annullate con l’aiuto della battuta).

Dall’altra parte della rete invece sono arrivati i primi errori gravi: e Nadal ne ha approfittato senza esitazione nel dodicesimo game, proprio quando sembrava che tutto portasse al tie-break. Due dritti vincenti consecutivi (l’ultimo in corsa, con Carreno a rete) gli hanno dato il secondo set, un po’ all’improvviso. Quando si verifica questo tipo di situazione, di solito il giocatore meno abituato alla vittoria rischia fare un game o poco più. E così è successo, purtroppo per Pablo. All’inizio del terzo parziale ha provato a tenere testa al numero uno del tabellone, salvando due palle break nel secondo game. Poi nel turno di battuta successivo è partito col piede sbagliato, andando fuori giri coi colpi da fondo e sbagliando una volèe di rovescio non impossibile.

Ancora una volta il maiorchino non ha aspettato una seconda chance per togliergli il servizio. Da lì in poi sono stati solo tre i punti conquistati dal semifinalista dell’ultimo US Open. Rafa ha chiuso 6-1 (il terzo del 2020 su Busta, dopo i due del Foro Italico) e non solo si è guadagnato la semifinale, ma ha anche certificato la qualificazione alle ATP Finals di Diego Schwartzman (eliminato da Medvedev poche ore prima). Sarà la sua quinta semifinale a Bercy: lo scorso anno si ritirò prima di scendere in campo con Shapovalov, mentre l’ultima che ha giocato risale al 2013, quando venne battuto da David Ferrer.

Sulla sua strada ora c’è Alexander Zverev, al centro di una polemica extra-campo che mai avremmo voluto sentire. Il tedesco (bi-campione a Colonia) ha allungato a 11 la striscia di vittorie consecutive, battendo Stan Wawrinka in due set (6-3 7-6) e qualificandosi per la semifinale. Sarà per lui la nona a livello ‘Mille’ e la prima indoor della categoria. Per la settima volta in carriera si troverà davanti Nadal, battuto per la prima volta nell’ultimo confronto diretto, un anno fa nel Round Robin delle ATP Finals a Londra.

Oggi sulle gambe di Sascha non si sono fatte sentire le oltre tre ore di partita del match vinto contro Mannarino, ma ha rischiato grosso nel secondo set quando Wawrinka si è ritrovato 5-4 e servizio, in vantaggio 30-0. Nel primo si è giocato a discreta intensità: tanti gli scambi prolungati, soprattutto nei nodi cruciali della partita, ovvero i tre break in sequenza tra quinto e settimo game. Alla fine è stato Zverev ad allungare per il 6-3 conclusivo. Ottimo sia in fase difensiva che offensiva il tedesco. Tuttavia a inizio secondo parziale c’è stato quel passaggio a vuoto che ha consentito a Stan di portarsi in vantaggio di un break, ma, come detto, non ha gestito per niente bene il game che poteva portare a oltranza il match, facendosi controbrekkare (4/4 per Zverev nella conversione dei break point).

Nonostante anche Wawrinka avesse fatto tardi ventiquattro ore prima per battere Rublev, il suo avversario avrebbe potuto risentire del match ben più lungo vinto con Mannarino. Invece è stato lo svizzero ad apparire meno lucido nel finale. Nel tie-break è stato sorpreso subito dagli attacchi di Sascha, poi ha sbagliato un paio di colpi a inizio scambio. Oro colato per Zverev, che alla prima occasione utile ha chiuso la partita (7-1 il tie-break), facendo 3 su 3 negli head to head con Wawrinka.

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