L'ora dei Maestri: a Londra via alle Finals con vista su Torino (Semeraro). Sinner regola Huesler, avanti all'Open di Sofia (Barana). Mager: Cattivissimo Me (Bertellino)

Rassegna stampa

L’ora dei Maestri: a Londra via alle Finals con vista su Torino (Semeraro). Sinner regola Huesler, avanti all’Open di Sofia (Barana). Mager: Cattivissimo Me (Bertellino)

La rassegna stampa di giovedì 12 novembre 2020

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L’ora dei Maestri: a Londra via alle Finals con vista su Torino (Stefano Semeraro, Stampa)

Domenica inizia l’ultima edizione londinese delle Atp Finals, oggi pomeriggio ci sarà il sorteggio dei due gironi, da lunedì 23 novembre – ed è questo che ci interessa – partirà il conto alla rovescia per l’edizione 2021: la prima italiana nella cinquantennale storia dell’ex Masters, nato nel 1970 da una intuizione di Jack Kramer. Il torneo che mette insieme gli otto migliori tennisti del mondo e che per cinque anni (magari anche di più, non mettiamo limiti alla provvidenza) soggiornerà a Torino. Roba grossa. Il più grande evento sportivo mai ospitato da Torino dopo le Olimpiadi del 2006 – con la differenza che le Olimpiadi brillano due settimane, le Finals invece ce le godremo nel salotto del Pala Alpitour per cinque autunni di fila. La macchina è già partita, domani verrà annunciata la cabina di regia che gestirà il «masterplan» organizzativo (in lizza come partner c’erano dieci cordate), e 2000 camere d’albergo, alla faccia della pandemia, sono già state prenotate in città. L’emergenza è una nebbia che impedisce previsioni sicure, ma un percorso è già stato tracciato. Le previsioni pre-covid parlavano di un indotto di 220 mila spettatori, di circa 90 milioni di dollari di indotto – 27 per biglietti e presenza, 12 in shopping, 18 in ospitalità, 12 in ristorazione, 5 in intrattenimento e cultura, 6 in trasporti -, anche se dopo 8 mesi come quelli che abbiamo attraversato è impossibile capire se e in che misura saranno rispettate. […] I magnifici otto di questo assurdo 2020, stoppato a marzo e ripartito a fine agosto con un calendario ridotto, sono Novak Djokovic, Rafa Nadal, Dominic Thiem, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas, Sascha Zverev, Andrey Rublev e Diego Schwartzman, il gaucho tascabile che ha sgambettato in zona Cesarini il nostro Berrettini. L’anno scorso Matteo era in campo, stavolta dovrà accontentarsi di fare da riserva, ma è chiaro che tutti gli azzurri firmerebbero carte false per esserci fra dodici mesi a Torino, in una edizione che promette di essere epocale. La classifica «congelata» causa pandemia avrebbe consentito quest’anno a Federer – oggi ufficialmente numero 5, ma numero 28 conteggiando solo i punti del 2020 – di partecipare alle sue 18esime Finals. Il Genio, dopo le due operazioni al ginocchio ha deciso di ripresentarsi solo nel 2021, e chissà che il quasi anno sabbatico non ce lo preservi («surgeli» pare brutto…), splendido 40enne a Torino insieme agli altri due patriarchi Nadal e Djokovic […]

Sinner regola Huesler, avanti all’Open di Sofia (Francesco Barana, Corriere dell’Alto Adige)

La virtù della pazienza. Ieri Jannik Sinner ne ha avuta a sufficienza per regolare 6-3, 6-4 Huesler, avversario tutt’altro che modesto, a dispetto della 149esima posizione nel ranking. Negli ottavi dell’Open di Sofia (250 indoor sul cemento), il pusterese ha mostrato estrema maturità contro lo svizzero, reduce dalla vittoria di due Challenger e, a 24 anni, vicino finalmente a quel salto di qualità che nel 2021 lo potrebbe consolidare nella top 100. Jannik, certo, è di un’altra categoria, ma Huesler — capace lunedì di battere un top 40 come Basilashvili — ha confermato le sue doti di battitore (9 aces) e anche di difensore. Sinner, dicevamo, l’arte della pazienza, nell’ora e 19 minuti di match, l’ha fatta sua cercando di non strafare e crescendo in modo determinante in risposta nei rari momenti di calo al servizio dell’avversario. I due break decisivi, nell’ottavo game del primo set (5-3) e nel settimo game del secondo (4-3), non a caso nascono da altrettanti doppi falli di un Huesler in quei frangenti messo sotto pressione da un Sinner puntuale nell’alzare il ritmo e il livello dei colpi. Insomma Sinner, apparso in crescita rispetto al match di martedì con Fucsovics, ma non ancora al top, ha vinto con la normalità del campione che sa gestirsi nell’arco di un torneo. Tanto è bastato per raggiungere i quarti di finale, nei quali però oggi servirà alare decisamente il livello per potersela giocare con Alex De Minaur, 25 del mondo e 21enne con già tre titoli Atp in bacheca. […] Tuttavia mentre Jannik in questo 2020 ha tenuto fede alla premesse di una crescita costante, De Minaur si è un po’ inceppato, perdendo anche di vista la top-20 che solo 12 mesi fa non sarebbe mai stata in discussione. Sarà una sfida interessante, di altissimo livello, con De Minaur, attenzione, che comunque ha dalla sua i favori del pronostico. Per certi versi quello di domani potrebbe essere per Sinner il viatico decisivo del torneo, quantomeno per arrivare in finale […]

Intervista a Gianluca Mager, Cattivissimo Me (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Il 2020 di Gianluca Mager era partito in modo a dir poco scoppiettante. Finale nell’ATP 500 di Rio de Janeiro, convocazione ed esordio vincente da titolare in Coppa Davis a Cagliari, prima del lockdown: «Momenti fantastici – ricorda il sanremese a fine stagione – nei quali ho toccato l’apice. Ho provato sensazioni fortissime e sentito di aver messo a punto quei dettagli che in passato non mi avevamo permesso di esprimermi a tale livello». La conseguenza è stata l’ingresso nei top 100, per la prima volta in carriera, e il best ranking di numero 77 del mondo: «Numeri importanti – prosegue – anche se non amo parlare di obiettivo di classifica, neanche guardando al 2021, piuttosto il focus sarà ritrovare proprio quelle sensazioni che mi hanno condotto ai risultati di febbraio – marzo 2020». Alla ripresa quel feeling con il successo si è un po’ perso: «Sono stato proiettato in una dimensione diversa, quella dei grandi tornei e dei grandi confronti, con giocatori abituati più del sottoscritto a quel tipo di palcoscenico. Ho perso molti match per pochi punti ma la realtà è che non sono riuscito a portarli a casa. L’aspetto positivo è che ho avuto conferma sul campo del livello raggiunto e della possibilità di giocarmela sempre contro i top 100. Ho fatto ulteriore esperienza nel processo di crescita che ancora mi dovrà vedere protagonista». Ora un po’ di riposo, poi sei settimane di lavoro: «In parte credo a Sanremo, poi in Australia, sempre guardando a cosa succederà in ottica primo Slam di stagione. Dovrebbero preparare anche lì una bolla e quindi andremo con largo anticipo in loco mettendo a punto la preparazione per l’inizio di stagione. Sara accompagnato, sempre assecondando le normative legate all’emergenza sanitaria, dai componenti del mio staff». […] Anche agli Internazionali d’Italia un gran primo set contro Dimitrov, poi il crollo nel secondo: «Stesso film – conferma – assolutamente da invertire. Nel complesso sono un giocatore che ha bisogno di molte partite per entrare in confidenza e dal momento della ripresa non sono mai riuscito a disputarle. Questo è ciò che mi è mancato. Dovrò lavorare ancora molto anche dal punto di vista fisico, ma è nella mia pianificazione». […] Intanto la pattuglia degli italiani in top 100 e a ridosso della stessa è sempre più folta: «Stiamo vivendo un momento magico a livello maschile e nel 2020 abbiamo visto la conferma di Sinner ed assistito all’esplosione di Musetti, di cui peraltro già tutti dicevamo un gran bene. La concorrenza stimola e siamo tutti ancora più motivati».

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