Il nuovo orizzonte di Massimo Sartori: Seppi, Cecchinato e Fabbiano assieme ai migliori talenti del Veneto

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Il nuovo orizzonte di Massimo Sartori: Seppi, Cecchinato e Fabbiano assieme ai migliori talenti del Veneto

La Horizon Tennis Home vuole riportare in alto il tennis veneto. Con l’esempio di chi ce l’ha fatta. “Seppi è il garante del progetto. Ha cambiato il tennis italiano”

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Il ritorno a casa per stare vicino alla famiglia dopo la scomparsa di papà Alfredo, anche lui maestro di tennis a Vicenza, si è trasformato per Massimo Sartori in un progetto più ambizioso. Al centro c’è la sua città e l’obiettivo è creare un centro d’eccellenza per giovani professionisti. Guidati e ispirati da tennisti che al professionismo si sono già affacciati o addirittura sono dei veterani.

Si chiama Horizon Tennis Home e si avvale delle strutture del Circolo Tennis Vicenza (sette campi, cinque in terra e due in cemento; altri tre campi sono in costruzione) e del Tennis Comunali Vicenza. Va da sé, trattandosi di un progetto d’eccellenza, che l’accoglienza è riservata ai migliori. Circa 30 posti in tutto per i migliori talenti del Veneto, quelli che ‘vogliono provare a vedere un tennis un po’ diverso, più in grande e sempre più professionale‘ aveva raccontato Sartori in una intervistata rilasciata ad agosto alla Federtennis.

Lo staff è composto da sette allenatori – tra cui lo stesso Sartori – tre preparatori e due dirigenti, che si occupano degli affari economici. Accanto allo staff tecnico-dirigenziale e ai circa trenta ragazzi, tutti già competitivi a livello nazionale, ci sono i professionisti già attivi nel circuito internazionale. Sappiamo di Andreas Seppi (che Sartori allena da una vita) e di Marco Cecchinato, con il quale ha ripreso a collaborare quest’anno a marzo, ma sotto la guida del tecnico vicentino ci sono adesso anche Thomas Fabbiano (172 ATP), Melania Delai (547 WTA) e le gemelle Anna e Bianca Turati (23 anni, rispettivamente 317 e 582 WTA).

La stella polare del progetto che intende riportare in alto la scuola tennistica veneta (che non ha un top 20 dai tempi di Renzo Furlan) è Andreas Seppi. “Verrà coinvolto in funzione di dove deciderà di vivere prevalentemente. Ha una casa a Boulder, in Colorado, dove è nata sua figlia. Adesso è in Italia da 5 mesi. Vedremo in futuro che cosa deciderà di fare. L’idea però è che Seppi sia il garante del progetto, quello cui tutta la cultura fa riferimento. Il progetto nasce con quello spirito e si basa sul concetto di ‘lavoro’ di Seppi. Andreas è stato quello che ha cambiato il tennis italiano, è il giocatore che ha aperto la strada nuova. Ha fatto capire che era il lavoro a portare al successo, non il talento“.

Marco aveva bisogno di trovare qualcuno che lo mettesse tranquillo, gli desse serenità“, dice invece di Cecchinato. “Quando mi ha chiamato cercava qualcuno con cui rimettere in piedi una sfida per vedere quanto valeva, quanto poteva tornare protagonista in questo circuito. Era entrato in una confusione totale: sulla strategia di gara, su come doveva giocare, su come doveva colpire la palla. Invece che giocare la partita era diventato un colpitore. Non c’era più niente di organizzato nel suo tennis, era quasi tutto improvvisato. Aveva perso anche alcuni parametri di riferimento: pensava di essere diventato lento. Invece giocava corto, quindi lo facevano correre. Bisognava fargli vedere tutte queste cose che non aveva più chiare in testa. A farlo tornare a fare ciò che sapeva fare benissimo”.

I primi frutti si sono già visti, perché Cecchinato è tornato a giocare una finale ATP al torneo di Pula giocato quest’anno (sconfitto da Djere). “In lui ho sempre creduto e questo Marco se lo ricorda. Poi, nei momenti difficili della sua carriera non l’ho mai abbandonato. Ho cercato di stargli vicino. Il futuro, secondo Sartori, può riservargli ulteriori soddisfazioni. “Adesso lui ha molte più certezze. Sul tennis, sull’atletica, sul modo di vivere, su dove deve mettere l’attenzione nel lavoro. Quindi è molto più avanti di prima”.

La domanda sorge spontanea. Come si concilia l’essere coach di ‘top player’ con il resto dell’attività della sua Horizon tennis Home?Il resto del lavoro quotidiano è quello che ho sempre fatto, anche quando stavo formando Seppi da bambino. Oggi sto facendo lo stesso con altri ragazzi. Ed è una delle cose che mi piace di più. Mi piaceva anche a Bordighera accanto a Riccardo (Piatti, ndr). Ho fatto una scelta: lavorare sugli ‘under’. E pian piano sto scendendo sempre di età. Per me gli anni migliori sono quelli dell’under 14”.

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