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Australian OpenIntervisteRubriche

Dalla bolla di Melbourne: “I top player ricevono un trattamento preferenziale, ma questo è tipico”

Non è un bel momento per Marcelo Demoliner, N.44 ATP di doppio: compleanno in quarantena, niente allenamenti con il partner perché quest’ultimo non potrà lasciare la sua stanza per 14 giorni, e l’impressione di una disparità di trattamento fra i big e gli altri. Ma non vuole lamentarsi della situazione

Last updated: 01/02/2021 10:33
By Redazione Published 28/01/2021
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9 Min Read
Marcelo Demoliner - Australian Open 2020 (foto via Facebook, @mdemoliner89)


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Qui l’articolo originale di ubitennis.net

Come i suoi colleghi, il brasiliano Marcelo Demoliner passa il suo tempo durante la quarantena obbligatoria in quel di Melbourne allenandosi, dormendo, mangiando e pubblicando video divertenti sui social media. Demoliner, attualmente numero 44 del mondo in doppio, è obbligato a rispettare un rigoroso periodo di isolamento prima di poter prendere parte a qualsiasi torneo sul suolo australiano. Gli è permesso allenarsi, ma se entrasse in contatto con un soggetto risultato positivo al COVID-19 si ritroverebbe nella stessa situazione in cui sono già finiti altri 72 giocatori, compreso il suo compagno di doppio Santiago Gonzalez.

Durante uno scambio di e-mail con Ubitennis, il brasiliano fa chiarezza su quella che lui definisce una “situazione tipica”, che però ha sollevato diverse critiche da parte di alcuni giocatori. Roberto Bautista Agut, in un video trapelato alla stampa, ha descritto le condizioni in cui si trovano come una “prigione”, anche se poi si è scusato per i suoi commenti. Demoliner, invece, non si è dimostrato critico come gli altri colleghi.

“È un’esperienza insolita che ricorderemo per molto tempo“, ha dichiarato ad Ubitennis. “Stiamo attraversando una situazione complicata. Ovviamente non è ideale per noi atleti poter uscire solo cinque ore al giorno, e lo è ancora meno per gli altri 72 giocatori che non possono uscire per nessun motivo, come ad esempio il mio compagno Santiago Gonzalez. Stanno affrontando un periodo difficile a cui si aggiunge il rischio di infortuni derivanti dall’assenza di allenamenti per 14 giorni, ma questa è la situazione. Dobbiamo comprendere e adattarci, tenendo a mente che l’Australia ha fatto un ottimo lavoro nel contenere il Covid“. Con tre titoli ATP in doppio nel suo palmares, Demoliner sarà al via degli Australian Open per il sesto anno consecutivo – oltre un decennio passato in giro per il mondo giocando a tennis con un best ranking di N.34.

Oltre ai giocatori che si lamentavano del cibo e delle loro stanze, mettendo persino in dubbio la trasparenza nella definizione e comunicazione delle regole, Tennis Australia ha anche affrontato dei piccoli inconvenienti riguardanti la programmazione degli allenamenti: “Posso definirmi fortunato, visto che soggiorno nell’hotel più vicino ai campi d’allenamento, per cui non è necessario prendere mezzi di trasporto. Questo ha reso la logistica molto più semplice. Nei primi due giorni, gli altri due hotel hanno evidenziato problemi legati al trasporto, ma onestamente io non ho nulla di cui lamentarmi”.

Demoliner è grato per ciò che Tennis Australia è riuscita a fare per poter disputare l’Australian Open. Certo, la quarantena può avere un grande impatto mentale, oltre che fisico, su una persona: ogni giorno i giocatori trascorrono almeno 19 ore nelle loro stanze d’albergo, una situazione che non è stata affatto divertente per il brasiliano, che martedì ha festeggiato il suo trentaduesimo compleanno. “Senza dubbio, è qualcosa che non abbiamo mai provato prima. Fortunatamente mi sto allenando cinque ore al giorno. In questo mondo riesco a mantenere la mia preparazione fisica e il ritmo. Non è l’ideale, ovviamente, ma non riesco nemmeno a immaginare la situazione degli altri giocatori che si trovano in quarantena dura“.

PRIORITÀ PER I MIGLIORI

Demoliner si trova nella bolla di Melbourne, mentre un gruppo selezionato di giocatori trascorre il proprio tempo ad Adelaide. Sulla base di un accordo raggiunto con Tennis Australia, le autorità hanno concordato che i primi tre giocatori dell’ATP e del WTA Tour avessero la loro base nella capitale del South Australia. L’idea nasceva con l’obiettivo di voler diminuire la pressione sulla città di Melbourne, che nel suo territorio sta ospitando 1200 persone legate all’evento.

Craig Tiley, CEO di Tennis Australia, ha ribadito il fatto che tutti i giocatori dovranno seguire le stesse regole ovunque si trovino. Tuttavia, alcuni ritengono che coloro che si trovano ad Adelaide godano di alcuni privilegi extra, come una palestra privata che possono usare al di fuori della cinque ore di allenamento consentite nella bolla. Il giapponese Taro Daniel ha dichiarato all’Herald Sun: “Ad Adelaide possono allenarsi con quattro persone presenti in campo, quindi c’è un po’ di malumore anche per questa situazione“.

Il punto di vista di Daniel è quello ripreso anche da Demoliner: “Credo che stiano ricevendo un trattamento preferenziale, molto diverso da noi. Ma questo è tipico nel tour“, ha detto. “I migliori tennisti hanno sempre avuto questi extra, ci siamo un po’ abituati. Siamo venuti qui sapendo che avrebbero avuto condizioni migliori per gli allenamenti, le strutture, gli hotel… hanno anche il merito di aver fatto tutto che andava fatto per essere i migliori giocatori del mondo. Non so se sia corretto o meno, ma credo che le condizioni potrebbero essere più paritarie di quanto siano in questa situazione“. Alcuni giocatori si sono recentemente detti contrariati per via di una foto di Naomi Osaka che è apparsa sui social media prima di essere rimossa. La campionessa in carica dello US Open è stata fotografata su un campo con quattro membri del suo team, molti più di quelli con cui ci si può allenare a Melbourne.

La foto ‘incriminata’ di Osaka, poi rimossa dai social

Mentre il contingente di Adelaide continua i suoi preparativi, è probabile che i più insoddisfatti siano i 72 giocatori che sono in rigoroso isolamento. Demoliner è preoccupato per l’elevato rischio di infortuni che potrebbero verificarsi per via del fatto che questi atleti non sono autorizzati a lasciare le loro stanze. Tutti i giocatori in questa situazione sono stati dotati di attrezzature da palestra da utilizzare in camera.

“Penso che saranno in notevole svantaggio rispetto a chi può allenarsi, ma dobbiamo obbedire alla legge australiana, non c’è molto altro che si possa fare… fino al 29 dovranno rimanere in camera”, ha detto. “Non sta a me dire se sia giusto o meno, perché non sono in quella situazione. Il fatto che anche gli altri giocatori che non hanno avuto contatti con i casi positivi debbano rimanere nelle loro stanze è ciò che mi fa preoccupare a causa del rischio di infortuni, soprattutto per chi gioca il singolare. Sarà una sfida difficile, in particolare perché ci troviamo ad inizio stagione“.

Negli ultimi giorni, le autorità hanno organizzato diverse videochiamate con i giocatori per discutere le varie problematiche sorte in vista dell’Australian Open, torneo che inizierà una settimana dopo che sarà stato consentito loro di lasciare le rispettive stanze. Quando si inizierà a giocare, sorgono delle domande su come il pubblico si comporterà nei confronti di giocatori che hanno riempito le pagine di tutti i giornali del Paese criticando il processo di quarantena. Si tratta di un tasto dolente per gli australiani, dato che alcuni loro connazionali non possono tornare a casa a causa delle restrizioni del governo sugli arrivi dall’estero. Inoltre, a Melbourne vi è preoccupazione tra gli abitanti sulla possibilità che si sviluppi un focolaio.

Demoliner ha commentato: “È una situazione molto complessa. Comprendo appieno la reazione della popolazione australiana, considerando gli ultimi eventi, l’impressione che i giocatori stanno dando di loro e i rischi per la popolazione. Ovviamente sono preoccupati per l’intera situazione, che è ancora molto incerta. Da parte nostra, però, abbiamo avuto il permesso di venire qui per giocare, ed è importante ricordare che la decisione di accoglierci è stata approvata dal governo australiano, altrimenti non saremmo qui“.

Demoliner è uno dei tre doppisti brasiliani presenti nella Top 100 della classifica ATP di specialità insieme a Bruno Soares e Marcelo Melo.

Intervista realizzata da Adam Addicott. Traduzione a cura di Giuseppe Di Paola


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